Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
Sulla strada di Emmaus
A cura di Vienna International Religious Centre
Chi di noi non si è ritrovato, un giorno, sulla strada di Emmaus, col cuore colmo di interrogativi a proposito di Gesù, e di speranze deluse per quanto riguarda la chiesa? Forse siamo tentati ancora oggi di perderci di coraggio, quando vediamo nella nostra società la morte di una certa idea di Dio, l'apparente disfatta del suo Cristo, l'irrilevanza della chiesa e della liturgia per le masse non credenti, attratte da nuovi idoli. Se Dio sta perdendo la sua onnipotenza di fronte all'oro e alle macchine degli uomini, tutto quello che ci hanno raccontato su Gesù di Nazaret, sulla sua forza di salvezza e di risurrezione, non sarà soltanto una favola?
È necessario ripercorrere spesso, anche se è faticosa, la strada di Emmaus che va dalla disperazione alla fede, col suo ritmo lento e la luce radente della sera che prelude al cadere delle tenebre. Qui ci raggiunge il compagno invisibile della nostra vita. Gesù si accosta a noi lungo la via, prendendoci al punto in cui siamo, e ponendoci a volte delle domande, perché i lunghi tratti di strada favoriscono le confidenze. Ha molte cose da dirci a proposito del nostro destino e del suo, e soprattutto che ogni vita deve passare attraverso la croce per entrare nella gloria. Ha anche qualcosa da fare con noi: spezzare il pane a quella mensa eucaristica in cui le Scritture acquistano tutto il loro significato e delineano i tratti del volto del Cristo, verso cui interamente convergono.
Gesù scompare, nel momento stesso in cui la sua identità si svela al di là dei segni dell'eucaristia celebrata nella memoria della sua pasqua. A questo punto, abbiamo qualcosa di meglio da fare che rimanere a guardarlo; egli ci rende di nuovo portatori della buona notizia: il Signore è sempre vivo, al di là della morte.