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Testi dell'editrice Elledici
La trasfigurazione di Gesù è una delle pagine più belle di tutto il Vangelo. In un certo senso ogni pagina della Scrittura è illuminata dal significato di questo momento. Siamo più di quanto la nostra esperienza e il nostro presente ci suggeriscano. Dio ci chiama a diventare ciò che realmente siamo: è questa la richiesta che Jahwé fa ad Abramo e che Paolo ripete ai suoi fratelli nella fede. La condizione di possibilità di questa promessa di Dio e a cui l'uomo è chiamato liberamente ad aderire, risiede nella vita, nella morte e nella resurrezione di Gesù Cristo.
Signore, continuiamo a pensare che abbandonarci a Te significhi solo rinunciare a noi stessi. Abbi pietà di noi.
Cristo, valutiamo troppo spesso la grandezza della Tua proposta col misero metro della nostra esperienza. Abbi pietà di noi.
Signore, ci hai lasciato la libertà di dire di no all'alleanza con te e purtroppo per noi la utilizziamo spesso. Abbi pietà di noi.
Prima lettura - Gn 15,5-12.17-18: Dio stipula l'alleanza con Abramo, il fedele.
È Dio stesso che prende l'iniziativa e si manifesta ad Abram, facendogli una promessa e stabilendo con lui un'alleanza. Da questo momento in poi concepire il rapporto con Dio come esterno a noi e alla nostra storia non è più adeguato: la relazione è personale, è profonda, e deve diventare preghiera.
Dal Salmo 26: Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il salmista ci invita a seguirlo nella sua verità. Il volto autentico di Dio è la fonte di luce e di salvezza, e ricercando luce e salvezza non si può che giungere al volto autentico di Dio (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - Fil 3,17-4,1: Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.
Paolo non invita i cristiani di Filippi e di ogni tempo alla fuga e al disprezzo del mondo. Nella frase finale dice: «Rimanete in questo modo saldi nel Signore». Il Cristiano non è di questo mondo, eppure in esso è chiamato a testimoniare la grandezza di Dio.
Canto al Vangelo: Lode e onore a te, Signore Gesù! Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: "Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!". Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo - Lc 9, 28b-36: Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto.
Sul monte risplende l'identità di Gesù, dopo che Pietro l'aveva già riconosciuta con la sua professione di fede. Egli è Figlio di Dio ed è in intima e personale relazione con Lui. Tuttavia questa relazione non è esclusiva. Gesù ridiscende dal monte con i suoi discepoli per rendersi accessibile, con la sua morte e resurrezione, a tutti gli uomini.
La nostra finitezza, dopo la testimonianza del popolo d'Israele e soprattutto di Gesù, non è più un ostacolo al nostro cammino verso il Padre, a condizione che essa sia assunta, e perciò superata, da Lui. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, trasfigura la nostra fede.
1. Perché sappiamo non accontentarci mai di una conoscenza superficiale di noi e di te. Preghiamo.
2. Perché il coraggio di dire di sì senza porre condizioni ci sorregga sempre. Preghiamo.
3. Perché, consci che il Tuo amore per noi precede ogni nostra azione, sappiamo sentire l'importanza d'impegnarci nel miglioramento di questo mondo. Preghiamo.
4. Perché nelle difficoltà ci accompagni sempre la consapevolezza e la serenità di essere figli di Dio. Preghiamo.
O Padre, in Te solo possiamo vivere pienamente la nostra dignità di uomini e realizzarla pienamente trasfigurandoci. Aiutaci a realizzare questa altissima vocazione. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Gesù non ci ha solo insegnato il significato più profondo della preghiera. Egli stesso è stato esempio di preghiera. Ci rivolgiamo al Padre con le parole che Lui ci ha insegnato e diciamo insieme...