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ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
“Non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo” (Gal 6,14)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, la croce è posta al centro stesso della vita cristiana. Strumento di supplizio, il più crudele mai inventato dalla cattiveria umana, essa è diventata il segno della speranza e la sorgente della luce.
Il male, il dolore, la morte ci sembrano cose assurde, e non senza ragione. La sola spiegazione valida è quella che discende dalla croce di Cristo. Non è essa che ha distrutto il peccato, che ha liberato l'uomo, che ha vinto l'inferno e ha fatto risorgere la vita? Di una sconfitta la croce ha fatto una vittoria, di una umiliazione un trionfo. Che la croce sia esaltata! Gloria alla croce che ha portato la salvezza al mondo.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La croce è segno della fede: lo è veramente anche per noi? Alla sua luce sappiamo scoprire la bruttezza del peccato, l'importanza della salvezza eterna, e soprattutto l'amore che Dio ha per noi?
- La croce è segno di speranza: abbiamo compreso che per essa il peccato è stato vinto, i suoi danni riparati, sono state aperte le sorgenti della vita e riaperte le porte del paradiso?
- La croce è segno di amore: quando le passiamo vicino, ascoltiamo ciò che ci dice: «Uomo, comprendi finalmente di quale amore sei stato amato da Dio e dal Figlio suo Gesù Cristo».
2. Invocazioni
- Signore, che per darci la vita non hai esitato a sacrificare il Figlio tuo Gesù, abbi pietà di noi.
- Cristo, inchiodato in croce per liberarci dal peccato e dalla morte, abbi pietà di noi.
- Signore, luce che ci fai comprendere come il mistero della croce sia un mistero di amore, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Nm 21,4-9): Il serpente dl bronzo, segno dl salvezza
Severamente castigati per i loro peccati col morso di innumerevoli serpenti, gli ebrei sfuggono alla morte se alzano il loro sguardo al serpente di bronzo, che Mosè ha drizzato sopra un'asta.
a. Liberati dalla schiavitù dell'Egitto, gli ebrei devono affrontare le privazioni e i pericoli del deserto. Di qui le loro recriminazioni e di qui anche il castigo che li colpisce.
b. Mosè intercede per loro. Per ordine di Dio, fabbrica un serpente di bronzo e lo pone sulla cima di un'asta. Gli ebrei che sono stati morsi dai serpenti, per essere salvati devono alzare il loro sguardo verso di esso.
c. E una raffigurazione simbolica del mistero della croce. L'uomo miserabile e peccatore, se alza e rivolge il suo sguardo a Gesù crocifisso col cuore pentito, è subito risanato e salvato.
Salmo responsoriale (Sal 77): Dio perdona senza mal stancarsi
Se il Signore è costretto a punire l'uomo peccatore per le sue disobbedienze e le sue ribellioni, il suo amore misericordioso finisce sempre per prevalere. Proclamiamo le meraviglie del suo divin cuore!
Rit.:Sei tu, Signore, la nostra salvezza.
Seconda lettura (Fil 2,6-11): Il trionfo dl Cristo crocifisso
Per essersi abbassato fino all'umiliazione della croce, Cristo ha meritato di essere esaltato al di sopra di tutte le creature e proclamato Signore dell'universo.
a. Si pensa che qui san Paolo abbia utilizzato un inno che i primi cristiani cantavano a lode di Cristo: una delle più commoventi testimonianze di fede della chiesa primitiva alla sovranità di Cristo Gesù.
b. La gloria che risplende in lui, Cristo l'ha meritata perché ha accettato di fare la volontà del Padre suo fino all'ignominia e al sacrificio della croce. Il suo ingresso nella gloria è la giusta ricompensa per il suo sacrificio di amore.
c. Dove è passato Cristo, devono passare anche i suoi discepoli, se vogliono condividere la sua gloria nell'eternità. Bisogna essere stati innalzati con lui sulla croce per partecipare al suo trionfo nel cielo.
Vangelo (Gv 3,13-17): La croce, sorgente della nostra salvezza
Il mondo colpevole non poteva essere salvato che per mezzo di un totale rinnovamento interiore. Cristo ha operato questa radicale trasformazione del mondo e dei suoi valori abbandonandosi alla volontà del Padre suo, fino ad accettare di morire su di una croce.
a. Il brano del vangelo che oggi leggiamo è la continuazione del colloquio che Gesù ha avuto con Nicodemo. Questi è un fariseo: però è aperto e disponibile alla verità ed è venuto a ringraziare Gesù.
b. Gesù gli rivela la necessità di credere in lui perché è l'inviato del Padre, se vuole essere salvato e conquistare la vita eterna: da lui e da lui solo viene la vita per mezzo della croce.
c. Cristo è la testimonianza vivente dell'amore di Dio per il mondo e per ciascuno di noi: credere in lui e seguirlo vuol dire assicurarsi la salvezza; allontanarsi da lui e fuggirlo significa indurirsi nella malizia e dannarsi.
Suggerimenti per l'omelia
Strumento di supplizio di un'atroce crudeltà, come ha potuto la croce diventare gloriosa? E come può la chiesa invitarci ad «esaltare» questo orribile patibolo sul quale Cristo, suo divino fondatore, ha esalato l'ultimo sospiro?
- La vittoria della croce. Dio «i cui pensieri non sono i nostri pensieri», ha voluto che per mezzo della croce fosse riportata la più grande di tutte le vittorie. L'odio vinto, l'inferno sconfitto, l'uomo riconciliato con Dio, un'umanità nuova elevata fino alla partecipazione della vita stessa di Dio!
- Il trionfo della croce. Non c'è quindi da sorprendersi che la croce sia diventato l'oggetto di sì grande venerazione. Essa è innalzata dappertutto al posto d'onore, nelle nostre chiese, nei crocicchi delle nostre strade, sulle pareti delle nostre case. Ma la croce è eretta anche nei nostri cuori? È lì soprattutto ch'essa deve regnare. La croce ha sedotto i nostri cuori fino al punto d'esserne conquistati per sempre?
- Guardiamo noi alla croce:
con uno sguardo di fede: essa ci parla di Dio e del suo amore, ci dice la malizia del peccato e il valore della vita divina.
con uno sguardo di speranza: possiamo ancora dubitare della misericordia divina, per quanti siano i nostri peccati?
con uno sguardo di amore: sentiamo Cristo che ci grida dall'alto della croce: «Comprendi finalmente che io ti amo? E tu?...».
Non facciamoci illusioni! Solo con una vita di amore esaltiamo e onoriamo la croce di Cristo.
Preghiera universale
Fratelli, la croce di Cristo è per i cristiani il segno della fede e della speranza, e soprattutto la testimonianza vivente dell'amore di Dio per gli uomini. Preghiamo per ottenere la grande grazia di saper guardare alla croce secondo il desiderio del profeta: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Croce di Cristo, croce della chiesa! Come il suo maestro, anch'essa è crocifissa in tante nazioni. Affinché nonostante tutto non si scoraggi di far risuonare il messaggio evangelico: preghiamo.
2. Croce di Cristo, croce di coloro che sono perseguitati per la giustizia. Affinché quelli che sono imprigionati, torturati, messi a morte abbiano la forza e l'entusiasmo dei martiri: preghiamo.
3. Croce di Cristo, croce di tutti coloro che soffrono. Affinché i malati, gli anziani, gli abbandonati sopportino le loro prove davanti a Cristo per la salvezza del mondo: preghiamo.
4. Croce di Cristo, croce di tutti coloro che rivestono responsabilità: papa, vescovi, sacerdoti, militanti, capi di stato e capi di industria, professori e genitori. Affinché le loro preoccupazioni si trasformino in croce benedetta e feconda: preghiamo.
5. Croce di Cristo, croce della nostra comunità parrocchiale. Affinché tutti comprendiamo il valore delle prove della vita presente, vissute per amore e in unione con Cristo sofferente: preghiamo.
Signore, insegnaci a guardare la croce. Lo Spirito Santo ci faccia scoprire per mezzo di essa l'amore con cui tu ci ami; ci ispiri il pensiero e il coraggio di accettare le prove e le rinunce della vita come una partecipazione di amore alla croce del Cristo, che vive e regna col Padre nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Stiamo ora per dire: «Sia fatta la tua volontà». Domandiamo di saper obbedire al Padre come Cristo, fino alla croce della rinuncia e del sacrificio, in offerta di amore.
Parole di congedo e dl saluto
Nel battesimo siamo stati segnati col segno della croce. La nostra condotta la renda visibile agli occhi di tutti come il segno della fede, della pace e della letizia evangelica.