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XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
LE CHIAVI DELLA CASA DI DIO
“A te darò le chiavi del regno dei cieli” (Mt 16,19)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, oggi la liturgia ci invita a meditare e ad approfondire il «mistero della Chiesa».
La Chiesa è il più grande dono di Dio. L'idea più fedele di ciò che è la Chiesa, ce la dà la famiglia umana, nella quale il bambino arriva con la nascita. La Chiesa esercita sul piano dello spirito il ruolo della famiglia sul piano naturale.
Di tutti i benefici accordati all'uomo da Dio, la Chiesa è senza dubbio il più prezioso. Essa ha la missione di continuare l'opera di Cristo, di dispensare i doni ch'egli effonde. La Chiesa rende Cristo presente in mezzo a noi.
Cercheremo di apprezzare nel suo giusto valore questo dono meraviglioso; diremo a Dio il nostro ringraziamento e prometteremo di osservare con fervore i doveri che abbiamo verso di essa.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo ha fondato una Chiesa gerarchica: quale venerazione abbiamo per i suoi capi, il Papa e i vescovi, successori degli apostoli? Riconosciamo la loro autorità?
- Preghiamo per essi, perchè lo Spirito Santo li riempia di luce, di sapienza e di forza per governare la Chiesa e mantenerla fedele alla sua missione?
- Come cristiani, abbiamo anche noi delle responsabilità di chiesa. Le prendiamo con serietà, le affrontiamo con onestà, fedeli a Cristo e radicati nell'amore fraterno?
2. Invocazioni
- Signore, che vuoi radunare tutti gli uomini nella tua Chiesa, perché siano il tuo popolo, abbi pietà di noi.
- Cristo, pietra fondamentale sulla quale poggia tutto l'edificio della Chiesa, abbi pietà di noi.
- Signore, che rinnovi continuamente la Chiesa e la mantieni fedele alla sua missione, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 22,19-23)1 capi della casa di Dio
Il brano di Isaia racconta la destituzione di un intendente reale e l'investitura del suo successore che, sollecito del bene comune, sarà un padre per il suo popolo.
a. E un fatto di ordinaria amministrazione, ma trattandosi del popolo eletto, prende una dimensione superiore, addirittura messianica.
b. Tra gli altri simboli del suo ufficio, il nuovo eletto riceve le chiavi del palazzo reale. A sua volta Cristo consegnerà a Pietro le chiavi del regno dei cieli.
c. Il rinnovamento della Chiesa, avviato dal Concilio Vaticano Il, non può essere una rivoluzione che contesta ed elimina ogni autorità; dev'essere il rinnovamento dei cuori, per cui ognuno assume la sue responsabilità in spirito di fraterno servizio.
Salmo Responsoriale (Sal 137): Canto di lode e di ringraziamento
Di fronte ai benefici che Dio continua ad effondere, il credente è pieno di meraviglia: riconosce l'amore operante di Dio, e dal suo cuore e dalle sue labbra lascia erompere il canto di ringraziamento.
Rit.: Nella tua bontà, Signore, non abbandonarmi.
Seconda lettura (Rm 11,33-36): Immensità dell'amore di Dio
Nei primi capitoli della Lettera ai Romani, san Paolo ha analizzato, meditato e contemplato il disegno d'amore di Dio per tutti gli uomini, Giudei e Gentili. Egli ne è ammirato...
a. Ci sono due parti in questo brevissimo testo: l'elogio ammirato dell'apostolo per l'insondabile amore di Dio, per la sua scienza e per la sua sapienza.
b. Dopo l'elogio, come conclusione, un inno di lode, una «dossologia» - per dirla con termine appropriato - scaturisce dalla penna dell'apostolo.
c. Anche la nostra preghiera deve diventare talvolta pura adorazione. Dobbiamo glorificare e lodare il Signore non solo per quello che ci dà, ma per quello che egli è. È questo bisogno di lode gratuita che costituisce il segno di una fede autentica.
Vangelo (Mt 16,13-20): La professione di fede di san Pietro e la sua investitura come capo della Chiesa
Rispondendo ad una precisa domanda del Signore, Pietro proclama la sua fede in lui: «Tu sei il Cristo, il figlio de/Dio vivente». E Cristo lo mette a capo della sua Chiesa.
a. La scena si svolge a Cesarea di Filippo. Gesù vuole provare la fede dei suoi discepoli: «Che cosa pensano di lui?» A nome di tutti, Pietro proclama che egli è il Figlio di Dio.
b. A quella professione di fede, Gesù risponde eleggendo Pietro capo della Chiesa; dignità e potere simboleggiati dalla consegna delle chiavi.
c. Così Pietro e i suoi successori hanno ricevuto la missione di continuare l'opera di Cristo, alla guida della Chiesa, nuovo popolo di Dio. Sappiamo mostrarci docili ai loro insegnamenti, aiutarli nel modo migliore in un compito così delicato e difficile?
Suggerimenti per l'omelia
La Chiesa è il dono di Dio per eccellenza: essa è il Cristo vivente nel mondo. In un tempo in cui tutto sembra rimesso in discussione, diamo la massima importanza all'insegnamento che ci viene dai testi della Scrittura, presentati oggi alla nostra meditazione.
- Una lezione di rispettosa obbedienza. È evidente che Cristo ha voluto fare di Pietro e dei suoi successori i capi della Chiesa che ha fondato. E quindi noi dobbiamo riconoscere la loro autorità, dobbiamo mostrarci docili ai loro insegnamenti e anche facilitare loro il difficile compito. Obbedire ad essi significa obbedire a Cristo stesso: «Chi ascolta voi, ascolta me».
- Una lezione d'inalterabile fiducia. Cambiando il nome di Simone in quello di Pietro, Cristo ha voluto far capire che, nonostante le loro debolezze o le lotte che avrebbero incontrato lungo i secoli, gli apostoli e i loro successori, Papi e vescovi, avrebbero conservato alla Chiesa la solidità della roccia. Non c'è dunque nulla da temere di fronte agli assalti scatenati dalle forze del male: «Le forze dell'inferno non prevarranno contro di essa».
- Una lezione d'inesauribile generosità. Membri della Chiesa a pieno diritto in virtù del battesimo, siamo associati alla sua edificazione, come dice san Paolo. Noi dobbiamo essere «le pietre vive, scelte dal Signore, per edificare la dimora eterna della sua gloria». Come lo saremo? Con una fede viva e operante, una intelligente cooperazione delle opere di apostolato e di giustizia, una dedizione totale e disinteressata al servizio della comunità.
Preghiera universale
Fratelli, Cristo ha fondato la Chiesa, perché venga continuata fino alla fine dei tempi la sua opera di salvezza. Il mistero della redenzione continua... Cerchiamo di comprendere sempre meglio il valore di questo dono, scaturito dal suo cuore aperto, e di prenderci le responsabilità che ci competono.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa fondata su Pietro e sugli apostoli. Perché resti incrollabile nella fedeltà a Cristo, suo fondatore, radicata nel suo amore e zelante nel suo servizio: preghiamo.
2. Per il Papa, in modo particolare, sul quale cade «la preoccupazione per tutte le chiese». Perché lo Spirito Santo lo illumini e lo sostenga per guidare e far progredire il rinnovamento avviato dal Concilio: preghiamo.
3. Perché i cristiani separati ritornino all'unità voluta da Cristo; si ritrovino insieme come fratelli nella Chiesa che Egli ha fondata, una, santa, cattolica e apostolica: preghiamo.
4. Per tutti quelli che sono alla ricerca della verità. Perché si sentano attratti da Cristo, unica luce degli uomini e dall'irradiamento di una Chiesa aperta ed accogliente: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità parrocchiale, porzione minima dell'immensa famiglia della Chiesa, cerchiamo di vivere in comunione fraterna, attenti alle necessità degli altri: preghiamo.
Signore, Tu hai fatto di Pietro apostolo la roccia sulla quale è costruita la tua Chiesa. Da' ai suoi successori quella forza e quella fedeltà alla loro missione, che facciano di essa, in un mondo che geme nell'angoscia e nella paura del peggio, luce che orienta, speranza che rassicura, gioia che conforta tutti i cuori. Tu che vivi e regni con il Padre e 10 Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Preghiamo il Padre affinché, per mezzo della sua Chiesa, stabilisca su tutti i popoli della terra il suo regno di luce, di verità, di pace e di gioia.
Parole di congedo e di saluto
Dobbiamo essere tutti le «pietre viventi della Chiesa». Stiamo perciò fedelmente uniti a Cristo, attenti al mondo e alle necessità degli uomini.