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XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
A TUTTI È ANNUNCIATA LA SALVEZZA
“Il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popo1i” (Is 56,7)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, le tre letture di questa domenica sviluppano il tema dell'universalità del messaggio di salvezza. La salvezza portata da Cristo non è riservata ad alcuni privilegiati, popoli o individui, ma è offerta a tutti gli uomini.
È nostro interesse approfondire questa verità. Non basta portare il bel nome di cattolici per essere penetrati dal senso cristiano dell'universalità: cattolici dobbiamo esserlo nella mentalità, nel cuore e nel comportamento.
L'occasione di esaminare il nostro atteggiamento l'abbiamo quando ci troviamo di fronte agli altri. Cristo ci domanda di amare, di accogliere, di servire quelli che sono diversi da noi per razza, per estrazione sociale, per idee politiche, per educazione. Davanti a Dio non ci sono stranieri: quindi non ce ne devono essere neppure per noi. Per Dio tutti gli uomini sono figli: per noi tutti devono essere fratelli.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La Chiesa, alla quale apparteniamo in forza del battesimo, si chiama cattolica, cioè universale: quindi aperta a tutti gli uomini. Ne siamo persuasi?
- Personalmente siamo compenetrati di spirito universale e missionario? Ripudiamo il razzismo, è vero; ma viviamo poi ripiegati egoisticamente in noi stessi?
- Siamo convinti che le nostre parrocchie dovrebbero essere delle vere famiglie, in cui tutti i membri devono sentirsi fratelli a pieno diritto?
2. Invocazioni
- Signore, il tuo amore si estende senza distinzione a tutti i popoli della terra: abbi pietà di noi.
- Cristo, che hai dato la vita e versato il tuo sangue per tutti gli uomini, abbi pietà di noi.
- Signore, il tuo soffio di amore vivifica e santifica il mondo intero: abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 56,1.6-7): Dio accoglie tutti gli uomini
Il Signore stesso dichiara che riserverà a tutti gli uomini la stessa accoglienza fatta al popolo eletto, purché lo riconoscano come il Dio unico e vero, e s'impegnino al suo servizio.
a. Questo testo di Isaia è del primo secolo dopo il ritorno dall'esilio di Babilonia. Il tempio di Gerusalemme è ritornato al suo splendore: in esso si accentra la vita politica e religiosa del popolo ebreo.
b. Il profeta riflette sulla «vocazione universale» di questa casa di preghiera: tutti gli uomini, senza barriere di razza, di cultura, di estrazione sociale, vi saranno accolti da Dio come gli Ebrei.
c. Evidentemente sarà poi la Chiesa ad essere investita in sommo grado di questa missione universale. In essa si dovrà ricreare, per mezzo della fede in Cristo, l'unità del genere umano, per diventare il popolo di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 66): Lode a Dio da tutti i popoli
Dio ama tutti gli uomini. Le sue creature, sparse su tutta la terra, sono oggetto della sua benedizione. Tutti quindi gli rivolgano il canto di ringraziamento.
Rit.: Popoli tutti, lodate il Signore.
Seconda lettura (Rm 11,13-15.29-32): Anche gli Ebrei si convertiranno
Benché gli Ebrei si siano ostinati nell'incredulità, rifiutando Cristo, san Paolo non dispera dei suoi fratelli di razza: è sicuro che un giorno riconosceranno il loro err9re e si convertiranno.
a. Nei suoi viaggi apostolici, san Paolo ha dovuto constatare con dolore che, mentre i pagani accettavano in grande numero il mistero di Cristo, gli Ebrei, che pure avevano preparato la sua venuta, lo rifiutavano in massa.
b. San Paolo non dispera: quel rifiuto raddoppia la sua fiducia in Dio. Verrà giorno in cui il popolo eletto, cedendo ai richiami di amore del Signore, arriverà a sua volta alla vita con Cristo.
c. C'è anche per il cristiano il pericolo di vivere al margine di questo mistero, pur appartenendo alla Chiesa in virtù del battesimo. Conformiamoci allo spirito di Cristo, che offre la sua salvezza a tutti gli uomini, indistintamente.
Vangelo (Mt 15,21-28): La grande fede di una donna pagana
Il Signore propone alla nostra ammirazione la fede umile e fiduciosa, insistente e spontanea di una donna cananea - una pagana -, che implora la guarigione della figlia, tormentata dal demonio.
a. Gesù, secondo la promessa, ha voluto esercitare il suo ministero solo tra il popolo ebraico: ciononostante è stato indotto ad esaudire la preghiera di questa donna straniera.
b. La causa è stata la fede di quella donna: una fede umile e confidente, che forza quasi il cuore Cristo. Egli cede alla preghiera e guarisce la figlia.
c. Agli occhi di Dio, il valore di un'anima non dipende certo dalla sua appartenenza ad una razza o ad una classe sociale, ma dalla qualità della sua fede. Siamo capaci anche noi di ammirare e imitare la fede degli altri, senza lasciarci prendere dalla gelosia?
Suggerimenti per l'omelia
Dio ama tutti gli uomini, senza fare preferenze. Vuole che tutti si salvino. È un'affermazione che sentiamo spesso: è il fondamento della missione della Chiesa.
Anche il nostro amore per gli altri deve conformarsi a quello di Dio, che è:
- un amore senza confini: l'abbiamo sentito nella prima lettura:
l'accesso all'amicizia di Dio non è limitato né legato all'appartenenza ad una razza o ad un popolo. Noi invece siamo tentati talvolta di riservare la nostra amicizia e i nostri favori a quelli del nostro ambiente o del nostro rango, restando indifferenti di fronte agli altri, agli estranei...
- un amore senza privilegi: Dio offre il suo amore a tutti gli uomini. Non fa preferenze. Se sembra averne, esse sono per i piccoli e gli umili, quelli che la società rifiuta o disprezza. Il nostro amore per il prossimo, i riguardi che dobbiamo avere per i fratelli, conoscono discriminazioni? Preferiamo coloro che ci sono più simpatici, a detrimento degli altri?
- un amore senza riserve: Dio dà senza tener conto, senza attendere nulla in cambio. Se sollecita l'amore dell'uomo, lo fa soltanto per poter dare ancora di più.
Amiamo anche noi i fratelli in questo modo? Il nostro amore è disinteressato e gratuito? Amiamo senza aspettarci ringraziamenti, attenzioni, riconoscenza o altro, ma solo allo scopo di portare ai fratelli il sorriso di Dio.
Preghiera universale
Fratelli, Dio ama tutti gli uomini e vuole la salvezza di tutti. «Andate e insegnate a tutte le nazioni». Cerchiamo di prendere coscienza anche noi dell'universalità del vangelo e degli obblighi che ne risultano per ciascuno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. «La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti». Perché la Chiesa, compenetrata di spirito universale e missionario, accolga amorosamente tutti gli uomini: preghiamo.
2. Perché, sotto l'influsso della dottrina evangelica, gli uomini rifiutino ogni razzismo e si considerino tutti membri della stessa famiglia umana: preghiamo.
3. Perché gli stranieri che vivono in mezzo a noi siano accolti come fratelli nel rispetto dei loro diritti, e siano progressivamente integrati nella comunità: preghiamo.
4. Perché siamo tutti preoccupati di ricreare l'unità della famiglia cristiana, voluta da Cristo, e instauriamo con i fratelli separati delle relazioni improntate alla più cordiale carità: preghiamo.
5. Perché nelle nostre parrocchie, che riuniscono persone di ogni condizione sociale, sappiamo considerarci e trattarci tutti come fratelli, realizzando in piccolo l'immagine della Chiesa universale:
preghiamo.
Signore, tu sei il Padre di tutti, tu ami tutti senza guardare il colore della pelle. Fa' che anche noi amiamo come ami tu. Insegnaci ad oltrepassare i nostri limitati orizzonti, riempici del senso cristiano dell'universalità, perché, uniti al tuo Figlio, possiamo collaborare all'edificazione del tuo regno di pace e di amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Animati da un amore che abbraccia tutti gli uomini, recitiamo la preghiera dei figli di Dio, insegnataci da Cristo.
Parole di congedo e di saluto
Cristiani, membri della Chiesa universale, dobbiamo essere i portatori della Buona Novella, proclamata da Cristo. Procuriamo di compiere nel modo migliore la missione che ci è affidata.