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XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
IL PANE CHE DIO CI DÀ
“Venite a me, ascoltate e voi vivrete!” (Is 55,3)
Parole d’accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, ogni essere vivente esige un nutrimento adeguato. È una legge assoluta: per vivere bisogna mangiare. L'uomo non sfugge a questa esigenza; e poiché nell'unità della sua persona possiede varie vite, del corpo, dell'anima, dell'intelligenza, del cuore, il solo nutrimento materiale non è sufficiente. «L'uomo - ha risposto Cristo al tentatore - non vive di solo pane». Gli sono necessari dei cibi spirituali.
Mandato dal Padre, Cristo si offre a saziare questa fame e a estinguere questa sete: «Venite a me, voi che avete fame, voi che avete sete».
Ora è la Chiesa che ha la missione di nutrire gli uomini del pane della Parola e del pane dell'eucaristia, fino al giorno in cui tutti saranno riuniti nel banchetto celeste, dove, come canta la Vergine nel «Magnificat», Dio ricolmerà di beni gli affamati.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Siamo forse troppo occupati nella ricerca del «cibo terreno», del nutrimento materiale, dimenticando che l'uomo «non vive di solo pane»?
- Poiché i doni di Dio sono gratuiti, abbiamo la tendenza a sottovalutarli, specialmente il nutrimento spirituale della sua Parola e dei sacramenti?
- Abbiamo capito che, come cristiani, dobbiamo metterci al servizio dei fratelli, perché anch'essi abbiamo accesso alla mensa del Signore?
2. Invocazioni
- Signore, che inviti tutti gli uomini al banchetto del tuo amore, abbi pietà di noi.
- Cristo, pane vivo e vivificante della Parola e dell'eucaristia, abbi pietà di noi.
- Signore, che ci dai il gusto del nutrimento spirituale, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 55,1-3): Il vero cibo dei poveri
Sotto la figura di cibi e bevande materiali, offerti gratuitamente ai «poveri di Yahvè», il profeta ci invita a ricercare soprattutto il nutrimento spirituale della Parola e dell'amicizia di Dio.
a. La fine dell'esilio di Babilonia è vicina. I deportati ritroveranno in Palestina i loro campi e le loro vigne: non soffriranno più la fame e la sete.
b. Ma non dimentichino di domandare a Dio anche il nutrimento spirituale della sua Parola e della sua amicizia, che è molto più necessario e prezioso.
c. Questo testo ha valore universale e mira a distogliere l'uomo da certe speranze terrene, vane e illusorie, per porre ogni sua fiducia in Dio. L'uomo è fatto per l'eterno: nulla di ciò che è terreno ed effimero può soddisfarlo pienamente.
Salmo responsoriale (Sal 144): Canto di riconoscenza
Il Signore è bontà infinita: si prende cura delle sue creature, dando a ciascuna il necessario per vivere. L'uomo è privilegiato tra tutte. Cantiamo a Dio la nostra riconoscenza.
Rit.: Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Seconda lettura (Rm 8,35.37-39): L'amore di Cristo vince tutto
È un inno di fede di commovente lirismo, nel quale san Paolo sfida le creature a separarlo dall'amore di Dio, che si è manifestato in Cristo.
a. Queste parole della Lettera ai Romani ci sostengono anche nelle più dure prove, dandoci la certezza che la fedeltà di Dio e l'amore di Cristo non verranno mai meno.
b. Cristo ci ama come nessuno ci ha mai amati. Egli ci rende fin d'ora partecipi della sua vita divina, in attesa che lo possiamo essere anche della sua gloria.
c. L'unico pericolo sta nella debolezza della nostra fede. Fortifichiamola facendo nostra la vittoria di Cristo con una fiducia assoluta in lui, con un amore ardente e generoso, con la gioia di sapere ch'egli è il più forte, proprio perché è l'Amore.
Vangelo (Mt 14,13-21): La moltiplicazione dei pani
Per le folle che l'anno seguito nel deserto, Gesù moltiplica cinque pani e due pesci. Il miracolo è presagio di quello eucaristico, e insegna a desiderare e cercare il cibo dello spirito.
a. Da notare che il Signore non interviene direttamente, ma vuole la collaborazione dei discepoli: Date loro voi stessi da mangiare. E i discepoli distribuiscono i cibi.
b. Anche la chiesa, e tutti i cristiani, devono sentirsi responsabili della fame degli uomini, in campo materiale e in quello dello spirito. Questa dev'essere la loro più grande preoccupazione.
c. Sentiamo questa responsabilità? Sentiamo il Signore che dice anche a noi: Date agli uomini affamati il pane della verità e della grazia. Date il pane materiale, lavorando per una più equa ripartizione delle risorse naturali. Date loro soprattutto il pane dell'amore, cioè Gesù Cristo.
Suggerimenti per l'omelia
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Qual è la portata di questa domanda che Cristo mette sulle nostre labbra, perché la rivolgiamo al Padre?
- L'uomo è un essere bisognoso. Nulla possiede di proprio. Come non ha la vita da se stesso, così non può da solo procurarsi il cibo necessario. E in perpetua ricerca degli alimenti che sazino la sua fame: la fame del corpo, la fame dell'anima, dell'intelligenza, del cuore. Ogni tipo di vita che c'è in lui ha bisogno del nutrimento appropriato.
- L'uomo ha bisogno di Dio. Da Dio viene ogni vita, dalla sua mano ogni nutrimento. E prima di tutto il pane: Dio ha messo tutto l'universo a disposizione dell'uomo perché ne tragga sussistenza. E Dio che feconda la terra e fa spuntare il grano. E anche il pane dell'intelligenza, che si chiama verità; il pane del cuore, che si chiama amore, affetto, amicizia; il pane dell'anima, che è la sua parola e la sua eucaristia.
- L'uomo ha bisogno degli altri. Dio è amore, e ha voluto che tutto sia opera d'amore. Perciò ha fatto gli uomini dipendenti gli uni dagli altri. E questo si verifica in tutti i campi: la famiglia, la scuola, il quartiere, la chiesa, ecc. Che cosa farebbe un uomo da solo? Non ci si pensa abbastanza! Ognuno che lavora, lavora per i suoi fratelli, ed egli stesso approfitta del lavoro degli altri. Di qui il senso di fraternità, di riconoscenza, di generosità e di benevolenza che tutti dovremmo avere e che il vangelo cerca di inculcare e di sviluppare.
Preghiera universale
Fratelli, il vangelo ci mostra Cristo pieno di compassione davanti alla folla senza cibo. Egli compie il miracolo della moltiplicazione dei pani. La miseria delle folle di oggi non è certo meno penosa. Come discepoli di Cristo, pratichiamo la sua pietà e la sua compassione.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa. Perché i suoi problemi particolari non le impediscano di piegarsi maternamente sulle miserie dell'umanità, con la tenerezza e la sollecitudine di Cristo: preghiamo.
2. Tanta gente dal cuore generoso cerca delle soluzioni per la fame del mondo. Perché i cristiani siano in prima linea con la loro collaborazione, attenti più degli altri alle invocazioni di chi ha fame: preghiamo.
3. Perché le nazioni ricche, nei loro rapporti con quelle povere, si ispirino allo spirito evangelico della giustizia e della carità, e non a quello del lucro e dell'egoismo: preghiamo.
4. La fame della verità tormenta anche più di quella materiale, e molti conoscono la tortura del dubbio e dell'ignoranza. Perché si incontrino con la Parola di Dio, portata da Cristo e diffusa dalla Chiesa: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale. Perché non manchi di cristiana vitalità, ma rinnovi il suo vigore alle sorgenti della fede, che sono la Parola di Dio e la mensa eucaristica: preghiamo.
Signore, per la folla che ti seguiva senza pensare al cibo, hai moltiplicato il pane. Tu sei sempre attento alle necessità dell'uomo. Fa' che comprendiamo che tu sei il solo in grado di saziare la nostra fame, perché sei il pane vivo, disceso dal cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Mentre domandiamo a Dio di darci il pane quotidiano, pensiamo a quanti sono nel mondo, che nulla hanno per saziare la loro fame.
Parole di congedo e di saluto
Cristo vuole che tutti gli uomini abbiano il pane materiale, ma vuole anche che non manchi il pane della Parola e quello dell'Eucaristia. Cerchiamo di collaborare con lui, ricordando le sue parole: Voi stessi date loro da mangiare!