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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
INTELLIGENZA E SAPIENZA DEL CUORE
“Ti concedo un cuore saggio e intelligente” (1 Re 3,12)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, le letture di questa domenica ci invitano a fare un bagno di buon senso e di saggezza. Delle ultime quattro parabole che san Matteo riporta dal discorso della montagna, approfondiremo le prime due: quella del tesoro nascosto e quella della perla preziosa.
Un uomo ha scoperto nel terreno che sta lavorando un tesoro favoloso, e un mercante di pietre preziose ha trovato una pietra di grande valore: essi vanno e vendono tutto ciò che possiedono per comprare il tesoro, il primo, e la pietra preziosa, il secondo. Così deve fare il discepolo di Cristo. Anche lui ha fatto una scoperta importante! Ha scoperto Cristo stesso, mistero vivente dell'amore del Padre per l'uomo, verità, sapienza e vita. Tesoro sepolto nel cuore della terra, perla preziosa caduta dal cielo.
Chi li possiede tutto. Scelta radicale che esige ed impone una totale rinuncia a tutto il resto.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- «Dov'è il vostro tesoro, là è il vostro cuore». Dov'è il nostro tesoro? E quindi, dove abbiamo il nostro cuore? Sulla terra o nel cielo?
- Abbiamo compreso che le cose di quaggiù sono precarie e vane, e che spesso sono soltanto ingannevoli lusinghe per portarci più facilmente alla rovina, se non sono orientate a Dio?
- Per liberarci da questo pericolo, apriamo il cuore alla Parola di Dio, fonte di ogni sapienza; meditiamola e su di essa regoliamo la nostra vita.
2. Invocazioni
- Signore, con il tuo amore ci esorti ad entrare nel tuo regno: abbi pietà di noi.
- Cristo, venuto a rivelarci le ricchezze del regno di Dio e a facilitarne l'ingresso, abbi pietà di noi.
- Signore, che stacchi il nostro cuore dalla terra per aprirlo all'amore del tuo regno, abbi pietà di noi.
Prima lettura (1 Re 3,5.7-12): Salomone chiede il dono della sapienza
Salomone è succeduto al padre, il Re David. Cosciente della sua giovane età e della sua inesperienza, domanda a Dio di dargli in primo luogo la sapienza per governare il suo popolo.
a. Il giovane re si è recato al «santuario» di Gabaon. Invitato in sogno a pregare il Signore, non domanda né ricchezze, né gloria, né lunga vita, ma la sapienza per governare il popolo eletto secondo la volontà di Dio.
b. La sua preghiera piace a Dio ed è esaudita. Disgraziatamente Salomone, nei suoi ultimi anni, si lascerà traviare, con grande danno del popolo d'Israele.
c. Qualunque sia la missione che abbiamo da compiere, abbiamo coscienza dei nostri limiti, e domandiamo insistentemente al Signore luce e sapienza, prudenza e energia.
Salmo responsoriale (Sal 18): Elogio della Parola e della legge di Dio.
Il tesoro più prezioso per l'uomo è la sapienza che viene da Dio, il cui segreto ci è rivelato dal figlio, Gesù Cristo. Il Figlio e la «sapienza incarnata»: ascoltare la sua parola e praticarla, vuol dire camminare nella luce e nella gioia.
Rit.: La tua legge, Signore, è la mia gioia.
Seconda lettura (Rm 8,28-30): Il disegno d'amore di Dio
In questo brano san Paolo ci spiega che Dio, per sostenere la speranza dell'uomo e orientare la sua ricerca, ha concepito per lui un disegno di amore, che realizzerà gradualmente.
a. Dio - ci dice l'apostolo - ha scelto e chiamato tutti gli uomini a conformarsi a Cristo, per essere giustificati mediante la sua grazia e diventare suoi fratelli e, in conseguenza, condividere la sua gloria.
b. È ciò che egli chiama «predestinazione». Già prima della creazione del mondo, Dio «ha destinato» gli uomini ad essere suoi figli, a immagine del Figlio suo, che è diventato così il primogenito di una moltitudine di fratelli.
c. E necessario che noi conosciamo il disegno d'amore di Dio, per collaborare liberamente alla sua realizzazione. Si manifesta così la grandezza di Dio e la dignità dell'uomo.
Vangelo (Mt 13,44-52): Perdere tutto per tutto guadagnare
Nelle ultime parabole del Regno, il Signore esorta i suoi ascoltatori a sacrificare tutto, senza esitazioni, per entrare in possesso di questo regno.
a. Le parabole del tesoro e della perla inculcano anzitutto che, nella vita presente, tutto sia orientato non verso il possesso e il godimento dei beni materiali, ma verso il bene assoluto, che è il regno di Dio.
b. La parabola della rete piena di pesci, di cui si deve fare la scelta, ci avverte che se, per il momento, buoni e cattivi sono mescolati nella chiesa, verrà il tempo in cui sarà fatta la separazione definitiva.
c. In un mondo come il nostro, che subordina tutto alla sola riuscita materiale, il cristiano deve saper andare contro corrente e cercare prima di tutto i tesori evangelici della giustizia e dell'amore.
Suggerimenti per l'omelia
Il tesoro scavato nel campo, la perla trovata sul banco del mercante, per noi cristiani rappresentano l'incontro personale con Cristo e con il suo vangelo. Abbiamo fatto questo incontro? Si tratta di un tesoro e di una perla senza uguali.
L'incontro con Cristo:
- Dà sapienza e intelligenza. I pensieri dell'uomo, lasciato a se stesso, sono soggetti a illusioni e errori; quelli di Dio, rivelati da Cristo, sono luce e vita, anche se sembrano oscuri. Rimettersi a lui nella più completa fiducia, è prova di intelligenza.
- Dà indipendenza e libertà. Dal momento in cui, alla luce della fede, uno ha compreso che «tutto è vanità, fuorché amare Dio e servire a lui solo» (Imit. di Cristo), egli si sente liberato da tutti i legami terreni, pronto a rinunciare a tutto per seguire la chiamata dell'amore, nella persona di cristo.
- Dà grandezza d'animo e nobiltà di cuore. Per chi ha intravisto questo mistero d'amore e ne è stato conquistato, c'è una sola brama: ricambiare Dio ad ogni costo! «Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze», è un comandamento impossibile? No, di certo! Anzi è un bisogno profondo dell'anima, uno slancio di tutto l'essere, che trasfigura la vita e la riempie di letizia.
- Dà dinamismo e spirito di apostolato. Quale forza comunica questo desiderio appassionato di edificare il regno di Dio ad ogni costo! Esso fa del cristiano un apostolo dal cuore ardente, che nulla potrà fermare, che farà di tutto per rendere partecipi i fratelli del tesoro di amore, nascosto nel cuore di Dio.
Preghiera universale
Fratelli, con le parabole del tesoro sepolto e della perla preziosa, Cristo ha voluto farci comprendere che tutto deve essere sacrificato alla ricerca del regno di Dio. Cerchiamo di conformare la nostra condotta a questo insegnamento, per essere fatti partecipi delle ricchezze di questo regno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La missione fondamentale della chiesa è far scoprire agli uomini il regno di Dio. Perché i suoi pastori non vengano mai meno a questo compito sublime: preghiamo.
2. Nella nostra società consumistica, i valori spirituali sono spesso sacrificati alla legge del profitto. Perché il Signore guidi il giudizio dell'uomo, affinché mai si allontani dalla via della salvezza: preghiamo.
3. Per tutti coloro che sono provati nello spirito, nel cuore e nel corpo: i malati, gli abbandonati e i perseguitati. Perché, pur privi delle consolazioni umane, ricevano in abbondanza i beni eterni: preghiamo.
4. Il Signore ci stimola a cercare ad ogni costo il regno di Dio. Perché ci conceda disponibilità e generosità di cuore, senza le quali non è possibile condurre a buon fine questa ricerca: preghiamo.
5. Perché in seno alla nostra comunità parrocchiale sappiamo aiutarci e sostenerci a vicenda nella ricerca della perla evangelica, cioè di Cristo e del suo regno: preghiamo.
Signore Gesù, il tesoro nascosto di cui parli simboleggia il dono più prezioso di tutti, la vita eterna, che il Padre ci offre, e che tu ci hai meritato versando il tuo sangue. Infondi in noi il tuo Spirito, che ci faccia apprezzare questo dono nel suo valore, e il coraggio di tutto sacrificare per conquistarlo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Dio è il migliore dei padri, la sua volontà è espressione del suo amore. Uniti al suo Figlio, diciamogli il nostro proposito di conformarci ad essa in tutto.
Parole di congedo e di saluto
Promettiamo di essere sempre attenti alle divine ispirazioni, e siamo sempre disponibili a collaborare per l'edificazione del regno di Dio.