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XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
LA PAZIENZA DIVINA
“Il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti” (Sap 12,16)
Parole d'accoglienza e presentazione dei tema
Fratelli, la liturgia ci invita oggi a meditare sulla parabola del grano e della zizzania. Gesù paragona il regno di Dio a un campo di grano nel quale le erbe cattive, la zizzania, crescono insieme al frumento.
Infatti la nostra esperienza ci dice che in noi e attorno a noi sono mescolati il bene e il male. Come comportarsi di fronte a questa realtà? Estirpare con violenza il male, ad ogni costo? Lasciarsi prendere dallo scoraggiamento, e nel dubbio lasciar correre tutto? Il Signore ci esorta e ci invita ad imitare la pazienza di Dio che lascia crescere fianco a fianco il buon grano e la zizzania fino alla mietitura.
Come il Padre celeste, anche noi dobbiamo dar prova di comprensione, di pazienza e di fiducia.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Dio è paziente, mentre noi talvolta siamo contrariati nel constatare che egli non interviene subito per reprimere il peccato e l'ingiustizia.
- Siamo forse severi e intransigenti nel trattare e nel giudicare quelli che non condividono la nostra fede e le nostre idee? Li condanniamo senza appello?
- Cerchiamo nella preghiera la forza di volere solo ciò che vuole il Signore, di aderire totalmente alla sua volontà, ai suoi desideri, alle sue vie misteriose?
2. Invocazioni
- Signore, Dio di pietà e di misericordia, lento all'ira e grande nell'amore, abbi pietà di noi.
- Cristo, che riveli la bontà e la misericordia del Padre nei riguardi di tutti gli uomini, abbi pietà di noi.
- Signore, che intercedi per noi con «gemiti inenarrabili», abbi pietà di noi.
Prima lettura (Sap 12,13.16-19): La pazienza di Dio
Mentre l'uomo crede di dover agire con violenza per mostrare la sua forza, Dio manifesta la sua onnipotenza con la pazienza e la bontà, che usa con i suoi nemici.
a. Constatando che Dio usava una pazienza incredibile di fronte ai nemici del popolo ebraico, il popolo eletto, questo era tentato a credere che Dio fosse troppo debole per poter intervenire.
b. E invece è vero il contrario, afferma l'autore della Sapienza. La sua moderazione si spiega con la sua onnipotenza e soprattutto con la sua bontà. Dio prende la sue decisioni solo nella libertà del suo onnipotente amore.
c. Questo modo di agire di Dio è una grande lezione per noi: dobbiamo essere abbastanza forti da non permetterci di condannare i nostri fratelli, anche se sono colpevoli nei nostri confronti, lasciando loro la speranza di trovare sempre il nostro cuore aperto.
Salmo responsoriale (Sal 85): Inno alla misericordia di Dio
Dio è la stessa pazienza, perché è tutto amore e bontà. Egli è lento all'ira e perdona. Anche noi, col salmista, cantiamo pieni di riconoscenza la misericordia di Dio.
Rit.: Tu sei buono, Signore, e ci perdoni.
Seconda lettura (Rm 8,26-27): Lo Spirito Santo piega In noi
Perché le nostre preghiere abbiano qualche valore agli occhi di Dio ed egli le accolga, è necessario che intervenga lo Spirito Santo: è lui che deve ispirarle e farle per noi.
a. La vera preghiera è quella che ci fa aderire pienamente alla volontà di Dio, e accettare con amore, nel più intimo del cuore, tutto ciò ch'egli domanda e desidera.
b. Una simile preghiera sorpassa le nostre capacità. Solo lo Spirito Santo può dare alla nostra preghiera queste qualità; solo lui può infondere nell'anima lo slancio per la perfetta adesione a Dio.
c. È questa la nostra preghiera? È lo Spirito Santo che, pregando in noi, intercede con gemiti inesprimibili, come dice san Paolo? E lui che ci fa pregare come Cristo, con il solo desiderio di piacere al Padre?
Vangelo (Mt 12,24-43): Le parabole della zizzania, del grano di senape e del lievito
Tre sono le parabole proposte alla nostra riflessione: quella del grano e della zizzania, quella del grano di senapa, e quella del lievito. Esse mettono l'accento sui diversi aspetti del Regno di Dio qui in terra, cioè della Chiesa.
a. La parabola del grano e della zizzania ci spiega perché nella Chiesa, insieme con il grano della santità cresce l'erba cattiva del peccato, e perché Dio tollera questa mescolanza.
b. Le altre due parabole, del grano di senapa e del lievito, ci fanno vedere come le opere di Dio abbiano sempre degli umili inizi, si sviluppino solo in mezzo a mille difficoltà e nella carenza di mezzi umani.
c. Queste parabole comprese a fondo, devono liberarci dalla chimerica idea di una chiesa ideale, fatta solo di giusti e di santi. E devono anche rafforzare la nostra fiducia, ispirare la nostra generosità, confermarci nella speranza e nella gioia.
Suggerimenti per l'omelia
Nel mondo in cui viviamo c'è la luce e ci sono le tenebre; nel cuore di ogni uomo c'è il bene e c'e il male; nel campo di frumento c'è la zizzania che cresce vicina al buon grano. Di fronte a questa realtà, il nostro atteggiamento sia quello di Dio.
- Atteggiamento di comprensione. E inevitabile che ci sia nella Chiesa, come in ogni uomo, un miscuglio di santità e di peccato, di bene e di male. Benché santa nelle sue radici, nella sua linfa, la Chiesa è pur sempre composta di peccatori. E ognuno di noi, nonostante le grazie ricevute, resta inclinato al male: «Io non faccio il bene che voglio - dice san Paolo -' ma il male che detesto».
- Atteggiamento di pazienza. Talvolta siamo sorpresi, quasi scandalizzati, vedendo che Dio «lascia fare», e non colpisce immediatamente i fautori di disordini e di ingiustizie. Ma Dio non può rinnegare se stesso: la sua pazienza è il riflesso della sua infinita bontà. «Egli è lento nel punire, è pieno di bontà verso le sue creature».
- Atteggiamento di fiducia. La pazienza che ci viene raccomandata, sull'esempio di quella di Dio, non è sterile rassegnazione, collera repressa o amara disperazione. Essa è un'attesa calma e serena. E un fiore dell'anima che promette frutti saporiti. Deve passare l'inverno perché possa esplodere la primavera. Il tempo della pazienza è il tempo della gestazione. Dio trova sempre il mezzo di ordinare tutte le cose, anche il male, al trionfo del bene, alla vittoria dell'amore.
Preghiera universale
Fratelli, la pazienza di Dio è senza limiti nei riguardi dei peccatori, e quindi anche nei nostri riguardi. Egli non strappa la zizzania che cresce vicina al grano buono. Nella sua bontà, dice la Scrittura, è lento al punire, pieno di tenerezza e di misericordia. Domandiamo anche noi pazienza e comprensione nei riguardi dei nostri fratelli.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa, cosciente delle sue imperfezioni, sia come Cristo paziente con i suoi avversari, pur nulla sacrificando dei valori evangelici: preghiamo.
2. Perché i suoi pastori sopportino con pazienza, forza e carità le critiche, le contrarietà e le persecuzioni di cui possono essere vittima: preghiamo.
3. Perché gli uomini, da parte loro, sappiano vedere nella Chiesa, anche se ha delle colpe, le ricchezze spirituali di luce, di verità e di giustizia di cui è dispensatrice: preghiamo.
4. Per tutti quelli che esercitano l'autorità. Perché si preoccupino di agire nel massimo rispetto della persona umana e non prendano mai decisioni arbitrarie nei riguardi di nessuno: preghiamo.
5. Perché nelle nostre comunità, famiglie, quartieri, società, scuole, ci sforziamo di mantenere una grande concordia, nonostante la diversità di idee e di interessi: preghiamo.
Signore, la liturgia di questa domenica ci ha permesso di confrontare il nostro modo di agire con il tuo. Tu sei tutto bontà, pazienza e misericordia di fronte alle miserie umane. Fa' che anche noi siamo sereni con noi stessi, comprensivi e accoglienti verso gli altri. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Dio è per noi il migliore dei padri. Per quanto siano grandi le nostre debolezze, non possiamo dubitare del suo amore. Diciamogli tutti uniti la nostra riconoscenza.
Parole di congedo e di saluto
Illuminati dal vangelo, fortificati dalla preghiera e dall'eucaristia, ci mostreremo d'ora in poi più benevoli e comprensivi verso i nostri fratelli, per guadagnarli a Cristo.