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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
DOLCEZZA E UMILTÀ DI CRISTO
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, Cristo si presenta oggi come il maestro mite e umile di cuore, che si deve imitare. Non è facile parlare di umiltà in un mondo come il nostro, ebbro di potenza e di superbia, dove il più forte impone la sua legge.
Eppure è necessario che noi cristiani camminiamo sulle orme di Cristo. Venuto a condividere la nostra condizione umana, egli arriverà fino agli estremi limiti dell'annientamento: nasce povero, vive povero, e si trova a suo agio con i poveri.
Pazienza, umiltà, dolcezza sono le virtù che ha praticato alla perfezione e che vuol vedere brillare nei suoi discepoli: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore!»
Questo è il suo spirito: questo dev'essere il nostro.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Siamo, ad esempio di Cristo, miti e umili, aperti alla sua Parola, amici di tutti, specialmente dei più derelitti e dei più poveri?
- Ai nostri fratelli che sono in difficoltà e nella prova sappiamo mostrare dolcezza e bontà? Abbiamo delicatezza e generosità di cuore per ascoltarli, comprenderli e aiutarli?
- Lo spirito del vangelo ispira la nostra condotta, motiva i nostri giudizi, influisce sulle nostre decisioni? Ci fa cercare la giustizia e la pace e operare perché regnino nel mondo?
2. Invocazioni
- Signore, che riveli i tuoi segreti solo ai piccoli e agli umili, abbi pietà di noi.
- Cristo, che sei mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.
- Signore, che ci fai vivere e operare secondo lo spirito di Cristo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Zc 9,9-10): Il messia, re Pacifico
Il profeta Zaccaria invita Gerusalemme alla gioia: il re-messia arriverà per stabilire in essa un regno di pace e di giustizia, con le sole armi dell'umiltà e dell'amore.
a. La folgorante conquista dell'oriente da parte di Alessandro il Grande nel 4» sec. a.C. aveva fatto crollare l'impero persiano, al quale la Palestina era asservita. Che fosse lui il messia aspettato?
b. il profeta disillude i suoi connazionali. Colui che stabilirà la pace in mezzo a loro e la estenderà a tutte le nazioni sarà un re pacifico, che non userà altre armi che quelle della giustizia e della bontà.
c. Cristo realizzerà pienamente questa speranza il giorno delle Palme, entrando in Gerusalemme seduto su di un asinello, come i poveri. E neppure oggi potremo costruire un mondo migliore se non con i mezzi che egli propone: l'umiltà, la pazienza, la dolcezza, il dono di sé.
Salmo responsoriale (Sal 144): Lode a Dio per le sue perfezioni
È un salmo di lode a Dio per la sua grandezza e la sua potenza, ma soprattutto per la sua bontà e la sua tenerezza inesauribile.
Rit.: Benedetto sei tu, Signore, umile re di gloria.
Seconda lettura (Rm 8,9.11-13): Vivere nello Spirito di Cristo
San Paolo ricorda che il battezzato, per essere un vero discepolo di Cristo e risuscitare con lui, deve vivere nel suo Spirito, e non da materialista che ha come legge le esigenze della carne.
a. Nel linguaggio di san Paolo la parola «carne» non vuoi dire la realtà fisica del nostro corpo, ma l'insieme delle cattive tendenze che portiamo in noi.
b. Abbandonarsi ad esse significa «vivere secondo la carne», e al tempo stesso avvilirsi, degradarsi, e condannarsi da sé alla morte.
c. «Vivere secondo lo spirito», significa lottare contro quelle tendenze, sottrarsi al loro giogo per modellarsi su Cristo; significa vivere come lui e in lui nell'adorazione del Padre e nel servizio fraterno del prossimo.
Vangelo (Mt 11,25-30): Gesù, mite e umile di cuore
Gesù ringrazia il Padre per la preferenza che manifesta per i piccoli e gli umili: solo ad essi rivela i segreti del suo cuore, mentre li tiene nascosti ai sapienti e agli intelligenti.
a. Gli scribi e i dottori della legge avrebbero dovuto essere i primi a riconoscere in Cristo l'inviato di Dio: ma la loro conoscenza delle Scritture li ha gonfiati di superbia e li ha accecati.
b. Liberi da ogni arroganza, gli umili sono invece sempre aperti ai misteri di Dio; quasi con naturalezza hanno saputo riconoscere il messaggero del Padre e aprirsi alla sua Parola.
c. Se vogliamo conoscere e assaporare la gioia che apporta la conoscenza del Padre, mettiamoci alla scuola di Cristo, sforzandoci di essere come lui «miti e umili di cuore».
Suggerimenti per l'omelia
L'umiltà del cuore: virtù indispensabile, fondamentale. Essa costituisce l'humus dell'anima, senza il quale nulla può in essa germogliare, fiorire, né arrivare alla maturità. Di qui l'insistenza di Cristo.
- L'umiltà conduce alla verità. L'arroganza drizza uno schermo che impedisce di riconoscere il Signore, quando passa; l'umiltà rende luminosa la sua presenza e la sua parola, anche se avvolta nel mistero. L'umiltà spoglia l'anima dalla superbia, dai preconcetti, dai pregiudizi; la predispone ad accogliere senza reticenze la Parola di Dio, quando è presentata dal magistero ufficiale. «Padre, diceva Gesù, Ti ringrazio, perché hai rivelato queste cose ai piccoli e agli umili».
- L'umiltà conduce all'amore. All'amore del Padre, in primo luogo. Le preferenze del Padre vanno ai piccoli, e questi rispondono senza riserve al suo amore, come il bambino che, senza l'ombra di un dubbio, si getta tra le braccia del padre. All'amore del prossimo, come conseguenza: niente gelosie che paralizzano, o astio di fronte alle qualità degli altri, né disprezzo per i loro difetti. Si tratta di andare in loro aiuto: e l'umiltà dà quella delicatezza di tocco che fa sì che la mano si apra senza che il beneficiano ne sia umiliato.
- L'umiltà conduce alla gioia. Una gioia come quella del bambino che è vezzeggiato da tutti. Gli umili di cuore sono i privilegiati di Dio. Per loro non contano povertà o privazioni, prove o malattie; essi hanno l'essenziale, la sorgente della felicità: l'amicizia e il sorriso di Dio. È la gioia cantata dalla vergine Maria nel Magnificat: Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore!
Preghiera universale
Fratelli, Cristo ha voluto realizzare la sua opera di salvezza con le sole armi dell'umiltà, della povertà e della semplicità, mentre noi siamo tentati di ricorrere a mezzi umani e anche ad appoggi politici. Dobbiamo invece capire che il vangelo appartiene ad un ordine superiore, e che volerlo mettere a rimorchio del potere, vuol dire comprometterlo e ridurlo al nulla.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa, posta al servizio degli uomini, sappia esercitare con tutti il suo ministero senza sogni di grandezza o di gloria, ma con l'umiltà del suo fondatore: preghiamo.
2. Per essere cristiani attivi e zelanti non è certo necessario essere i più istruiti. Perché ognuno comprenda che deve contare soprattutto su Dio, con un costante ricorso a lui in una preghiera umile e fiduciosa: preghiamo.
3. Gli uomini sono sempre stati sedotti dagli stessi idoli: denaro, piacere e potere. Perché i cristiani resistano a queste seduzioni e restino fedeli allo spirito del vangelo: preghiamo.
4. Per tutti coloro che soffrono sotto il peso della prova. Perché trovino conforto e sostegno presso il Signore e siano a loro volta di aiuto ai fratelli: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità parrocchiale siamo tutti miti e umili di cuore, aperti e accoglienti gli uni verso gli altri, nello spirito della più perfetta carità: preghiamo.
Signore, tu accordi le tue preferenze ai piccoli e agli umili. Fa' che camminiamo sulle orme del tuo Figlio: mai il nostro cuore si gonfi di orgoglio, ma cerchi la gioia nella semplicità, nella modestia, nel servizio degli altri. Te lo chiediamo per i meriti dello stesso tuo Figlio che, dopo essersi abbassato fino all'umiliazione della croce, ora condivide la tua gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Entriamo nello spirito di Gesù che, dopo averci rivelato il Padre, ci ha insegnato a pregarlo con lui e in lui.
Parole di congedo e di saluto
Lo Spirito Santo ci aiuti a riconoscere in tutti quelli che incontreremo dei fratelli da servire e da amare