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Testi dell'editrice Elledici
In questa domenica la liturgia ci invita a soffermarci su due aspetti della venuta di Cristo nel mondo. Da una parte Egli è compimento dell'Antica Alleanza del popolo d'Israele con Dio e svela il senso ultimo di quest'alleanza. Dall'altra questo nuovo senso, svelato da Gesù, supera di gran lunga le aspettative dell'Antico Testamento. Egli è il Figlio di Dio e non viene per migliorare la storia, bensì per cambiarla completamente di segno, per portare speranza non dove ce n'era poca, ma dove non ce n'era.
Signore Gesù, spesso ti ricerchiamo in una serietà che è solo tristezza e dimentichiamo la semplicità. Signore pietà.
Cristo Gesù, al contrario di te non manteniamo fede alle nostre promesse. Cristo pietà.
Signore Gesù, la nostra volontà di primeggiare ci chiude ai fratelli come una parte del corpo che non ricorda più la sua funzione.
Prima lettura - Ne 8,2-4a.5-6.8-10: Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
La legge, rivelazione della fedeltà del popolo d'Israele al suo Dio, è stato ed è uno strumento potente per avvicinarsi a Lui. Essa non trova però il suo senso nel pianto. La sua efficacia risiede nella certezza che i nostri doveri ci sono richiesti in virtù d'un lieto annuncio: Dio ama l'uomo e non abbandona la sua storia.
Dal Salmo 18: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La testimonianza del Signore è stabile dice il salmista, coscienti che questa stabile testimonianza è Gesù Cristo venuto nel mondo preghiamo con lui (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - 1 Cor 12,12-30: Voi siete corpo di Cristo, ognuno secondo la propria parte.
Paolo evidenzia l'essenzialità e al contempo la grande difficoltà di essere una comunità in Cristo: solo in virtù della nostra unione nella persona di Gesù possiamo essere testimoni del Padre come lui lo è stato, ma quest'abbandono non è un lasciarsi andare: è frutto di una fatica che ci richiede di mettere a servizio le nostre migliori capacità, non di perderle.
Canto al Vangelo: Alleluia, Alleluia: Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.
Vangelo - Lc 1-4; 4,14-21: Oggi si è compiuta questa scrittura.
L'annuncio che Gesù fa nella sinagoga è lo stesso che Luca fa a Teofilo ed è lo stesso che riceviamo noi oggi. Dio non ha affidato la nostra salvezza solo alla nostra forza e alla nostra intelligenza. Esse sono essenziali, ma Egli si è manifestato pubblicamente nella nostra storia e ha testimoniato di persona la sua grandezza, fonte di gioia inattesa per tutti, ma soprattutto per gli ultimi.
Il Signore è sceso sulla terra in mezzo a noi, si è seduto nelle nostre assemblee e in esse ha annunciato la vittoria della vita. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, completa la nostra speranza.
1. Perché i nostri incarichi e i nostri impegni siano sempre svolti nella gioia. Preghiamo.
2. Perché sappiamo essere profondi nella nostra fede, coscienti che Tu l'hai resa salda con la tua venuta nel mondo. Preghiamo.
3. Perché la nostra testimonianza sia sempre pubblica ma mai ostentata. Preghiamo.
4. Perché sappiamo leggere i segni della storia alla luce del fatto che Tu sei il suo compimento. Preghiamo.
O Padre, la lunga attesa del popolo d'Israele è stata premiata dalla venuta di Gesù Cristo. Rendici pazienti e capaci di riconoscerti. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Cristo è il senso ultimo di ogni nostro desiderio di avvicinarci al Padre, rivolgiamoci a Dio con le parole che Egli ci ha insegnato e diciamo insieme...