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IV DOMENICA DI QUARESIMA A
LA LUCE DEL BATTESIMO
“Ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli della luce” (Ef 5,8)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, la liturgia della quarta domenica di quaresima ci invita ad aprire gli occhi alla luce di Cristo, e di conseguenza a «camminare» come figli della luce.
Per questo è stato scelto il vangelo della guarigione del cieco nato. Quale gioia dev'essere stata per lui, e quale meraviglia aprire per la prima volta gli occhi alla luce del sole.
Nella prospettiva cristiana la luce ha la sua sorgente in Dio, e Cristo ha avuto la missione di diffonderla sulla terra. E lui stesso è la luce, venuto a far brillare agli occhi degli uomini i veri valori della fede e dell'amore.
E colui che sa guardare il mondo e condurre la sua vita in questa luce di Cristo, avrà una gioia infinitamente più grande di quella del cieco nato. Desideriamo veramente questa luce e siamo pronti ad accoglierla?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Il battesimo ci ha fatti figli della luce. Ci sforziamo di vivere Come tali? Non ci lasciamo invadere dalle tenebre dell'abitudine, della tiepidezza e del peccato?
- Se ci accontentiamo solo delle apparenze della fede, senza che la nostra vita sia impregnata di bontà, di verità e di giustizia, noi inganniamo noi stessi e gli altri.
- Il mondo che ci circonda sprofonda sempre più nelle tenebre dell'ipocrisia. Ci sentiamo impegnati, come cristiani, a far brillare tra gli uomini la luce di Cristo, unico portatore di salvezza?
2. Invocazioni
- Signore, tu vuoi che i nostri occhi si aprano alla tua luce, per contemplare le meraviglie del tuo amore: abbi pietà di noi.
- Cristo, luce di Dio, mandato sulla terra per illuminare tutti gli uomini, abbi pietà di noi.
- Signore, che hai la missione di fare di noi i figli e i testimoni della luce, abbi pietà di noi.
Prima lettura (1 Sam 16,1.4.6-7.10-13): David scelto come re
Il brano, preso dal primo Libro di Samuele, ci mostra che, nello scegliere il giovane pastore David a prendere il posto del re Saul, le vedute di Di6 non concordano necessariamente con quelle degli uomini.
a. Il profeta Samuele si reca a Betlemme, inviato da Dio, per dare l'unzione regale a quello, tra i figli di Jesse, che Dio stesso gli avrebbe indicato come l'eletto del cuore.
b. Tra lo stupore di tutti, viene scelto il più giovane, occupato a custodire il gregge, del quale nessuno faceva conto. Consacrato dal profeta, sarà la guida del suo popolo e figura luminosa del futuro messia.
c. Gli uomini giudicano spesso dalle apparenze: da ciò tanti pregiudizi e tanti errori. Dio invece vede il cuore, ed è questo sguardo nel profondo che guida le sue scelte e le sue decisioni.
Salmo responsoriale (Sai 22): Dio è il vero pastore del suo popolo
Servendosi dei pastori da lui scelti, è Dio stesso che guida il suo popolo e si prende cura di lui. Divino pastore delle nostre anime, ci aiuta a superare gli ostacoli della vita per giungere alla casa del Padre, dove regnerà l'eterna gioia.
Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Seconda lettura (Ef 5,8-14): Vivere nella luce
San Paolo invita gli Efesini a liberarsi dalle tenebre dell'ipocrisia e dell'errore, per vivere come figli della luce, ispirando la loro condotta all'insegnamento di Cristo, vera luce.
a. Col battesimo ricevuto dopo la conversione, gli Efesini sono stati strappati dalle tenebre del paganesimo e sono diventati luce di Cristo.
b. Devono ora impegnarsi a produrre i frutti di questa luce: la bontà, la giustizia, la verità. Solo così saranno luce anche per i loro fratelli.
c. Tutti noi abbiamo ricevuto il battesimo... Eppure talvolta, in qualche cristiano si nasconde un pagano ostinato. Dobbiamo guardare attentamente dentro di noi, alla luce di Cristo. «Svegliati, tu che dormi!» - ci dice san Paolo.
Vangelo (Gv 9,1-41): La guarigione del cieco nato
La guarigione del cieco nato dà a Giovanni l'occasione di evidenziare il laborioso cammino della fede. Non è un cammino facile né agevole; anzi è cosparso di una quantità di ostacoli.
a. Giovanni fa il racconto, secondo il suo stile, in termini molto semplici: ciò non toglie nulla alla sua importanza storica e simbolica, anzi la esalta.
b. Mentre i farisei che conducono l'inchiesta affondano nella loro cecità, vediamo il cieco arrivare alla luce piena, quella della fede nel Signore: ed egli la proclama con bella franchezza.
c. Anche noi pretendiamo spesso di vederci molto chiaro. Stiamo attenti invece a non essere dei ciechi, abbagliati dall'orgoglio, con modi di vedere che nulla hanno di comune col vangelo. Anche in noi talvolta la lettera può uccidere lo spirito.
Suggerimenti per l'omelia
Spesso procediamo nel cammino della vita quasi a tastoni, colpiti dalla cecità: le tenebre ci circondano. Ma ecco che Cristo ci si offre come guida: egli è luce che illumina. Siamo disposti ad accogliere questa luce? Afferriamo questa mano amorosa che si offre a guidare e a sostenere i nostri passi?
- Cristo è la nostra luce. «Io sono la luce del mondo». Solo Cristo poteva fare simile affermazione; nessun altro, neppure i più grandi geni dell'umanità. Cristo è figlio di Dio, luce da luce: la vera luce che viene dall'Alto per illuminare tutta la terra.
- Il cristiano è colui che si apre a questa luce. Col battesimo vi è stato introdotto: la candela accesa che gli è stata consegnata in quel giorno ne è il simbolo. Partendo da questa illuminazione battesimale è fiorito l'uomo nuovo, che guarda tutte le cose con lo sguardo stesso di Cristo. Solo questa è la via della fede.
- Per aprirsi alla luce di Cristo, per vivere di essa, ci sono delle condizioni: umiltà: accettare le vie del Signore, che non sempre corrispondono alle nostre; lealtà: cercare la verità, senza sotterfugi o compromessi, a qualunque costo; fiducia: abbandonarsi alle direttive divine, senza esitazioni o tentennamenti.
In una parola, aprirsi alla Luce, significa aprirsi totalmente all'amore, rivelato da Gesù Cristo.
Preghiera universale
Fratelli, la guarigione del cieco nato è simbolo della luce portata da Cristo, per orientare gli uomini nel loro cammino verso la casa del Padre. È la luce della fede, più fulgida di qualunque altra luce, e soprattutto più necessaria. Domandiamo a Dio che! nostri occhi si aprano a questa luce.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa che ha ricevuto la missione di diffondere la Parola di Dio. Perché lo faccia in maniera adatta ai nostri tempi, ma senza cambiarla né attenuarla: preghiamo.
2. Molta gente è smarrita nella notte del dubbio e dell'ignoranza. Perché la loro ricerca, spesso angosciosa, sbocchi nella piena luce del vangelo: preghiamo.
3. Mai come al nostro tempo i falsi profeti hanno illuso le masse con pretese rivelazioni. Perché nessuno si lasci ingannare ma creda solo alla Parola di Dio: preghiamo.
4. Troppo spesso i bambini che frequentano il catechismo, trovano poi in casa un ambiente non molto cristiano. Perché i genitori sentano il dovere di ravvivare e aumentare nei figli la luce che Cristo vi ha acceso: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità parrocchiale ognuno si sforzi di vivere sempre meglio la grazia del suo battesimo, e diventi così per i fratelli riflesso di Cristo e del vangelo: preghiamo.
Signore Gesù, tu hai aperto gli occhi al cieco nato. Anche noi siamo dei ciechi nel cammino della vita. Guariscici e dissipa in noi le tenebre del dubbio e della menzogna. Rischiara la nostra vita. Prendici per mano per condurci fino al Padre tuo, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Figli di Dio col battesimo, e da quel momento «figli della luce», chiediamo di essere liberati da ogni cecità spirituale, per poter dire «nella verità» la preghiera che Cristo stesso ci ha insegnato.
Parole di congedo e dl saluto
Divenuti col battesimo «figli della luce», irradiamo questa luce nei nostri fratelli con la testimonianza della fede, della pietà e della bontà.