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III DOMENICA DI QUARESIMA A
L'ACQUA VIVA SIMBOLO DELLA GRAZIA E DELLO SPIRITO SANTO
“L'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, l'acqua è uno degli elementi indispensabili alla vita dell'uomo: se viene a mancare, segue la morte a breve termine. Non sorprende quindi che, in tutte le civiltà, l'acqua sia assurta a simbolo di tutto ciò che è necessario alla vita dello spirito. Ora il nostro cuore è insoddisfatto: esso è alla ricerca della verità, della certezza, della giustizia e dell'amore. Ahimè! Troppo spesso beve a sorgenti inquinate, che non fanno che aumentare la sete. Chi ci d’ara l'acqua viva, senza la quale saremmo destinati alla morte? Solo Cristo. «Se tu sapessi chi sono io - egli dice alla samaritana, - tu stessa mi avresti chiesto da bere, e io ti avrei dato l'acqua che zampilla per la vita eterna».
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Nell'ora dello smarrimento per un insuccesso, nell'ora dell'incomprensione e del dolore, può capitarci di perdere il coraggio e anche di recriminare contro Dio.
- E invece è proprio quello il momento di rafforzare in noi la certezza che egli ci ama nonostante le nostre colpe, che è sempre pronto a correre in nostro aiuto, se ci rivolgiamo a lui con fiducia.
- Ci sforziamo di scoprire il dono di Dio - quest'acqua viva che spegne ogni sete - trovando il tempo per la preghiera, per la riflessione, per lasciarci amare da Dio e amarlo a nostra volta?
2. Invocazioni
- Signore, che riempi di amore i nostri cuori con l'effusione del tuo Santo Spirito, abbi pietà di noi.
- Cristo, che sei venuto a portare agli uomini l'acqua viva della grazia divina, abbi pietà di noi.
- Signore, che fai di noi degli adoratori del Padre in spirito e verità, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Es 17,3-7): L'acqua dalla roccia dell'Oreb
La prima lettura ci racconta il miracolo compiuto da Mosè ai piedi dell'Oreb: per dissetare il popolo, fa sgorgare dalla roccia acqua abbondante.
a. Lungo i quarant'anni della traversata del deserto, il popolo ebraico ha sofferto infinite privazioni: la mancanza d'acqua non è stata certo la meno crudele.
b. Ritenuto responsabile di questa sventura e minacciato di morte, Mosè ricorre a Dio. La sua preghiera viene esaudita: egli percuote la roccia col suo bastone e l'acqua sgorga abbondante.
c. Nella nostra vita di fede, impegnati in un cammino difficile, possiamo talvolta aver l'impressione che Dio si dimentichi di noi. In realtà egli è come la sorgente nascosta sotto i nostri passi, pronta a zampillare, non appena noi, spaventati dal suo silenzio, gridiamo verso di lui.
Salmo responsoriale (Sal 94): Invito a rispondere alla chiamata di Dio
Gli ebrei cantavano questo salmo per commemorare le imprese compiute da Dio in loro favore durante la traversata del deserto. Noi lo cantiamo per confermare la nostra fiducia in Dio: lungi dal diffidare di lui, crediamo fermamente nella sua parola e nel suo amore.
Rit.: Fa' che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Seconda lettura (Rm 5,1-2.5-8): L'amore di Dio, fondamento della nostra speranza
Questo brano della Lettera ai Romani potrebbe essere chiamato «Inno alla gioia». Esso esalta la speranza cristiana, che si fonda interamente sulla certezza dell'amore di Dio per noi.
a. Una grande pace e un'assoluta tranquillità ci pervaderanno, se ci convinceremo che veramente Dio ci ama di un amore indefettibile
le.
b. E questa convinzione, questa certezza non si fonderanno su vaghe impressioni, ma su fatti sicuri: Dio ha dato il suo Figlio per salvarci, e ha effuso su di noi il suo spirito di amore.
c. Ricolmi dei divini favori, pervasi dalla grazia dello Spirito Santo, saremo in grado già in questo mondo di condurre una vita soprannaturale, preludio della nostra gloria futura.
Vangelo (Gv 4,5-42): La samaritana e il dono dell'acqua viva
E’una delle pagine più belle del vangelo: Gesù incontra una donna samaritana e nel corso della conversazione le svela il mistero della sua persona: io che ti parlo sono il messia!
a. L'avvenimento ha tutte le apparenze della casualità. Gesù, da Gerusalemme, ritorna in Galilea passando per la Samaria. Ai bordi del pozzo di Giacobbe incontra una donna, venuta ad attingere l'acqua: e incomincia la conversazione.
b. Partendo dal simbolismo dell'acqua Gesù rivela la sua persona e la sua missione. Sotto i tratti di quell'uomo stanco la donna scoprirà un grande profeta, il messia atteso, il salvatore del mondo. Ed essa stessa lo farà conoscere ai suoi concittadini.
c. Cristo è presente nella nostra vita quotidiana: tocca a noi riconoscerlo. Accettiamo il dialogo con lui? Solo dopo un colloquio lungo e confidenziale, potremo penetrare nel segreto della sua persona e del suo amore.
Suggerimenti per l'omelia
L'uomo è un eterno insoddisfatto: creato a immagine di Dio, e sempre alla ricerca di verità, di giustizia e di amore. Ha sete di felicitò. Da dove potrò venirgli l'acqua viva, capace di estinguere la sua sete? Solo da Cristo!
- L'uomo ha sete di verità. È posto di fronte a problemi, dai quali dipende l'orientamento della sua vita: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Chi è Dio? Soprattutto: Che cos'è Dio per noi? Solo Cristo ci dà una risposta chiara, capace di fare «figli della luce» coloro che l'accettano.
- L'uomo ha sete di libertà. Siamo quasi paralizzati nelle nostre abitudini, nel nostro sistema di vita, nelle nostre debolezze. Affondiamo sotto il peso del peccato. Chi spezzerà le nostre catene? Cristo, il vero liberatore, che ci dà «la libertà dei figli di Dio».
- L'uomo ha sete di giustizia. Viviamo in un mondo spietato, nel quale il forte schiaccia il debole. Cristo è venuto a stabilire ciascuno nel suo diritto. «Egli rimanda i ricchi a mani vuote, e ricolma di beni gli affamati».
L'uomo ha sete soprattutto di amore. La vera felicità è quella che sgorga dall'amore. Nessuno è felice se non ama e se non è amato. Cristo ci porta l'amore di Dio! La sua missione essenziale è quella di rivelare all'uomo che Dio lo ama, e lo ama con amore di Padre.
Preghiera universale
Fratelli, alla samaritana andata al pozzo per riempire la sua brocca, Gesù offre «l'acqua viva» che zampilla nella vita eterna. Quest'acqua è Gesù stesso. Anche noi dobbiamo ripetere con la samaritana: Signore, dammi di quest'acqua!
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. «Se tu conoscessi il dono di Dio!», dice Gesù alla donna. Perché la Chiesa sappia rivelare agli uomini questo dono e lo faccia diventare sorgente che zampilla per la vita eterna: preghiamo.
2. Molti, esaltati dalle scoperte della scienza, si sentono soddisfatti dei beni materiali che esse procurano. Perché comprendano che solo Cristo è la sorgente della vita e della vera felicità: preghiamo.
3. Nessun uomo è oggetto di disprezzo da parte di Dio, per quanto misero possa essere il suo stato: Dio lo ama e gli offre l'acqua che purifica. Perché nessuno rifiuti quest'acqua viva: preghiamo.
4. La samaritana non ha avuto rispetto umano né vergogna di parlare di Cristo ai suoi concittadini e di segnalare loro la sua presenza. Perché il Signore infonda anche in noi il coraggio di professare e vivere la nostra fede: preghiamo.
5. Perché tutti, nella nostra comunità parrocchiale, ci sforziamo di adorare il Padre in spirito e verità, di fare la sua volontà e di aprirci alla sua grazia: preghiamo.
Signore Gesù, tu ci hai fatto bere alla sorgente dei tuoi insegnamenti. Fa' che quest'acqua diventi in noi sorgente feconda di fede, di generosità, di carità, affinché la nostra vita spirituale porti abbondanti frutti di santità e gioia per noi e per i fratelli. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
L'amore di Dio - ci assicura san Paolo - è stato effuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo. Uniti in questo Spirito come veri fratelli, innalziamo al Padre la nostra preghiera.
Parole dl congedo e di saluto
La samaritana è stata trasformata dall'incontro con Cristo e ne è diventata l'annunciatrice (la testimone). Diamo anche noi ai nostri fratelli la testimonianza vivente della nostra fede in lui.