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II DOMENICA DI QUARESIMA A
LA CHIAMATA DI DIO
“Dio ci ha chiamati con una vocazione santa... secondo il suo proposito e la sua grazia” (2 Tm I 9)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, essere cristiani significa vivere una vita di fede, conformare il proprio modo di pensare e di agire ai dettami del Vangelo; in qualche modo significa lanciarsi in un'avventura che ricorda quella di Abramo, il capostipite del popolo ebraico: egli abbandona tutto per seguire la chiamata di Dio.
Indubbiamente si tratta di una cosa difficile! Ma ciò è indispensabile se vogliamo realizzare la nostra vocazione di battezzati: incontrare il Signore e vivere con lui in una intimità di amore.
Saremo capaci di simile generosità, di simile disponibilità? Ascoltare pienamente il Signore, per poter compiere la missione ch'egli ci affida? Questa è la sua chiamata! Quale sarà la nostra risposta?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Siamo disposti a vivere nella fede e nell'umile sottomissione alla volontà del Signore, per rispondere alla nostra vocazione di cristiani?
- Siamo pronti ad abbandonare tutto e a seguire Cristo, se ci chiama; o almeno a mettere in discussione il nostro modo di vivere, comprese le nostre pratiche religiose?
- Siamo pronti a scomodarci per andare incontro al Signore, per seguire i suoi insegnamenti, per metterci al servizio dei fratelli?
2. Invocazioni
- Signore, che ci chiami ad essere santi, per essere veramente tuoi figli, abbi pietà di noi.
- Cristo, che hai voluto subire la passione e la morte prima di entrare nella gloria, abbi pietà di noi.
- Signore, che ci illumini e ci aiuti a vivere secondo la fede, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Gn 12,1-4): La vocazione di Abramo
Leggiamo dal Genesi il racconto della vocazione di Abramo, capostipite del popolo ebraico. Lo vediamo credere a Dio senza l'ombra di un dubbio e obbedirgli nel modo più assoluto. Per questo motivo sarà chiamato «il padre dei credenti».
a. Per merito suo e dei suoi discendenti sarà mantenuta in mezzo ai popoli pagani la fede in un Dio unico, al quale soltanto è dovuto il culto di adorazione. Dalla sua discendenza nascerà il Messia salvatore.
b. Per compiere la sua missione, Abramo dovrà affrontare mille difficoltà e accettare dei duri sacrifici: dovrà abbandonare la sua parentela e la sua terra, rinunciando così ad ogni umana sicurezza.
c. La quaresima ci invita a liberarci di tutto ciò che ci impedisce di rispondere alla volontà di Dio. La nostra fede è tanto viva, e la nostra speranza tanto solida da farci abbracciare questi sacrifici?
Salmo responsoriale (Sal 32): Piena fiducia nella bontà di Dio
Cantiamo col salmista la nostra fiducia in Dio. Per qualunque strada egli voglia condurci, camminiamo senza paura, sicuri di essere circondati dal suo amore.
Rit.: Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo
Seconda lettura (2 Tm 1,8-10): La vocazione del cristiano
Verso la fine della vita, san Paolo esorta il discepolo Timoteo a dar prova di coraggio, per rispondere in pieno alla sua vocazione di annunciatore del Vangelo.
a. San Paolo è prigioniero a Roma, abbandonato da tutti: la sua esecuzione non è lontana. Scrive all'amato discepolo Timoteo: lo esorta vivamente ad essere un vero testimone di Cristo, anche se gli toccherà soffrire e morire.
b. Solo a questa condizione e a questo prezzo si realizzerà il disegno di Dio, rivelato da Cristo, e la grazia della salvezza sarà portata a tutti gli uomini.
c. Il Vangelo è per ciascuno di noi sorgente di vita e di immortalità. Però bisogna saperlo abbracciare nonostante le resistenze e le ostilità che può suscitare.
Vangelo (Mt 17,1-9): La vocazione di Cristo
È il racconto della trasfigurazione. Siamo invitati a vedere in questo racconto la solenne proclamazione, fatta dallo stesso Dio Padre, della vocazione messianica del suo Figlio.
a. Gesù ha appena annunciato agli apostoli la sua passione e la sua morte: essi non capiscono e si scandalizzano. Allora il Padre, per autenticare la missione del Figlio ai loro occhi, rivela la gloria che seguirà all'umiliazione, trasfigurandolo.
b. In questo modo comprendono che Gesù è l'atteso messia, ma che per compiere la sua opera di salvezza deve iniziare con l'essere il «servo sofferente», di cui ha parlato il profeta.
c. Qual è la nostra vocazione di cristiani? Vivere nella fede e nell'amore, sottomessi alla volontà del Padre. Solo così i nostri doveri quotidiani, le prove, le sofferenze acquisteranno il loro vero significato e sfoceranno nella gloria dell'eterna trasfigurazione.
Suggerimenti per l’omelia
Non c'è dubbio: Dio ha concepito per ciascuno di noi un disegno meraviglioso e vorrebbe vedercelo realizzare nella fede assoluta e nell'amore totale. Si tratta della riuscita della nostra vita. Egli ama ciascuno di noi, come ognuno fosse l'unico e il prediletto.
- Dobbiamo sforzarci di conoscere il suo disegno. In altri termini, sapere qual è la nostra vocazione. E Dio che prende l'iniziativa, è lui che si rivolge per primo ad Abramo: però Abramo stava in ascolto di Dio. Prima di prendere una decisione, soprattutto se si tratta del nostro avvenire, di una scelta di vita, è necessario pregare, riflettere, implorare la luce da Dio, domandarci che cosa egli attende da noi. Ogni volta che dobbiamo prendere un'iniziativa, ideare un progetto, si tratti di noi stessi o degli altri, è necessario che noi cerchiamo luce dal Signore.
- Dobbiamo realizzare il disegno di Dio con amorosa dedizione. Abramo è partito verso l'ignoto, forte solo della sua fede. La partenza è stata per lui uno strappo, uno sradicamento. una vera morte. Camminava come vedesse l'invisibile, senz'altra garanzia che la Parola di Dio.
E una condizione indispensabile, senza la quale non ci sarebbe che la sterilità, il nulla. Qualunque sia la chiamata di Dio, la scelta di cui ci gratifica personalmente, egli esige da noi una rottura, un cammino verso l'ignoto, con tutti i rischi, gli imprevisti e i sacrifici che ciò comporta. Questo è il solo modo per trasfigurare la nostra vita. La gloria della risurrezione è stata preceduta dalla notte dell'agonia e dalle tenebre del calvario.
Preghiera universale
Fratelli, Cristo ci invita a camminare al suo seguito portando la nostra croce. E un cammino difficile! Ma per illuminarlo ci scopre il suo volto trasfigurato. Domandiamo la forza di continuare sempre sulla via del Vangelo come se noi «vedessimo l'invisibile».
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Sul Tabor Cristo è apparso tutto splendente di luce. Perché anche la Chiesa rifletta questa luce sul cammino dell'umanità, immersa nelle tenebre di questo mondo: preghiamo.
2. Per tutti i cristiani. Perché comprendano che la vita non è una partita di piacere, ma accettino gli insegnamenti del Vangelo e li ossservino sempre più fedelmente: preghiamo.
3. Perché tutti gli uomini, sull'esempio di Abramo, pongano la loro fede nella Parola di Dio, e si mettano in cammino verso la terra promessa, che è il cielo: preghiamo.
4. Per tutti quelli che lavorano nelle fabbriche, nei campi, negli uffici. Perché la fatica non li deprima ma, illuminata dalla fede, li elevi spiritualmente: preghiamo.
5. Perché ognuno di noi risponda alla sua vocazione di cristiano, seguendo Cristo con l'energia dell'amore e mostrando nel volto il riflesso della speranza e della gioia: preghiamo.
Signore, tu non hai ceduto al desiderio di Pietro che voleva restare sulla montagna: ha dovuto discendere con te. Abbiamo appena condiviso la gioia degli apostoli, illuminati dalla stessa luce. Dacci la forza di ritornare alla nostra vita quotidiana e di mostrare ai nostri fratelli la tua presenza con la testimonianza della nostra fede e della nostra serenità. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Divenuti figli di Dio col battesimo, dobbiamo aver a cuore l'estensione del suo Regno su tutta la terra: è la nostra missione. Compiamola insieme a Cristo.
Parole dl congedo e dl saluto
Il Signore ci chiama a vivere nella luce del Vangelo. Siamo fedeli a questa chiamata, e saremo dei veri testimoni di Cristo.