Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
VIII DOMENICA ORDINARIA A
PORRE OGNI FIDUCIA IN DIO
“Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,34)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, «non affannatevi per il domani... Non dite: che cosa mangeremo, che cosa berremo, con che cosa ci vestiremo?» Se questi consigli ve li dessi io, voi potreste rispondermi: Si vede che lei sta bene, che non ha una famiglia a carico... E a ragione potreste rimproverarmi di imprevidenza e anche di incoscienza.
Ma queste raccomandazioni vengono da Cristo: lo sentiremo nel vangelo di oggi. Certamente Cristo non ci consiglia la noncuranza e la negligenza di fronte alla realtà della vita. Ci consiglia invece di fare una scelta nei nostri problemi, per non dare a tutti la stessa importanza. Di qui l'esortazione: Cercate prima di tutto il regno di Dio!
Questo è un atteggiamento sapiente che spegne l'ansietà e fa prevalere in noi il buon senso, l'equilibrio e la fiducia. Dio e Padre, e la sua provvidenza non è una parola senza senso.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Non lasciamoci assorbire completamente dai problemi materiali, a scapito dei problemi più gravi che riguardano il servizio di Dio i nostri interessi spirituali ed eterni.
- Alle prese con le preoccupazioni della vita presente, manchiamo talvolta di fiducia in Dio, dimenticando che in fondo è lui che dirige gli eventi ed è il padrone della storia.
- Troppo preoccupati dei nostri problemi personali, ci chiudiamo a quelli dei nostri fratelli, spesso più gravi dei nostri, al punto di essere indifferenti e insensibili verso di loro.
2. Invocazioni
- Signore, tu sei la provvidenza che al tempo giusto provvedi a tutti il cibo necessario, abbi pietà di noi.
- Cristo, che hai insegnato agli uomini a confidare senza riserva in Dio, loro Padre, abbi pietà di noi.
- Signore, spirito di amore, che infondi nei nostri cuori la più grande fiducia nella bontà di Dio, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 49,14-15): Dio non dimentica il suo popolo in esilio
Il profeta, in termini di una tenerezza commovente, descrive la sollecitudine di Dio nei riguardi del popolo di Israele, deportato in Babilonia e oppresso dallo scoraggiamento.
a. Immaginiamoci l'avvilimento degli Ebrei, in esilio a Babilonia: difficoltà di ogni genere per sopravvivere, nessuna prospettiva per il futuro. Essi si sentivano abbandonati.
b. Il profeta li rassicura: a coloro che si credono dimenticati, ricorda che il cuore di Dio è fedele come quello della madre per il suo bambino: non potrà mai dimenticare le sue creature.
c. Anche nella nostra vita ci sono dei momenti in cui ci sentiamo abbandonati da tutti, perfino da Dio. Il ricordo delle nostre colpe ci spaventa e quasi ci porta sull'orlo della disperazione. È il momento di ricordarsi delle parole del profeta: Anche se una madre potesse dimenticarsi dei suoi figli, Dio non si dimenticherà mai di noi.
Salmo responsoriale (Sal 61): Ogni mia fiducia è in Dio
Il salmo esprime i sentimenti della più assoluta fiducia in Dio. Sicuri che Dio mai ci dimentichera, possiamo porre in lui ogni fiducia e confidenza. Invitiamo anche i nostri fratelli a fare altrettanto.
Rit.: In te, o Signore, confido e mi rifugio.
Seconda lettura (1 Cor 4,1-5): Rimettersi al giudizio dl Dio
Nel suo ministero Paolo conosce consensi e opposizioni: ma ciò che conta ai suoi occhi è solo il giudizio di Dio. Egli dipende solo da lui e nulla gli importa del giudizio degli uomini.
a. Alle critiche di cui è fatto oggetto, Paolo risponde che, come ministro di Cristo, cerca semplicemente di essere fedele alla sua Parola, anche se deve lottare contro pregiudizi e sollevare proteste.
b. Quindi non si preoccuperà delle critiche degli uomini, e non vorrà neppure essere lui a giudicare se stesso: l'unico giudice è il Signore.
c. Se ascoltiamo tutti, se ci lasciamo influenzare dalle teorie alla moda, rischiamo di essere paralizzati nella nostra attività apostolica. Dopo aver pregato, riflettuto, domandato consiglio, agiamo con coraggio e perseveranza, anche se ci saranno critiche e incomprensioni.
Vangelo (Mt 6,24-34): Cercare prima di tutto il regno di Dio
In questo brano del «discorso della montagna», il Signore insegna ai suoi discepoli che devono farsi :<n dovere di cercare prima di tutto il regno di Dio: solo così potranno essere sereni ed equilibrati nel loro lavoro.
a. Incomincia col ricordare che non è possibile servire Dio e il denaro. Non si può essere uniti a Dio se non si è distaccati dai beni terreni.
b. Certamente non è proibito ai discepoli di Cristo preoccuparsi dei loro affari terreni: ma dovranno stabilire delle priorità, dando la precedenza a ciò che riguarda Dio e il suo servizio.
c. «Cercare il regno di Dio e la sua giustizia» non vuol dire sottrarsi alle proprie responsabilità e alle necessità della vita; ma vuol dire saper distinguere l'accessorio dall'essenziale, ciò che passa da ciò che resta, ciò che è falso da ciò che veramente vale.
Suggerimenti per l'omelia
«A ciascun giorno basta la sua pena»: siamo tutti d'accordo con queste parole di Gesù. Ma lo siamo ancora quando aggiunge:
«Non affannatevi dicendo: che cosa mangeremo e che cosa berremo? Con che cosa ci vestiremo?»
- Cristo non ha mai predicato l'imprevidenza, la spensieratezza, la noncuranza... Tutti abbiamo responsabilità familiari, sociali, professionali, alle quali non possiamo sottrarci. Trascurarle sarebbe imperdonabile. Il cristiano non è un uomo al di fuori della legge comune: verso i suoi simili ha dei doveri, dei compiti ai quali non può venir meno.
- Il cristiano però deve fare una scelta. E evidente che non tutte le responsabilità, non tutti i doveri hanno la medesima importanza. Quindi non tutti esigono lo stesso impegno, anche se niente deve essere trascurato. Ma è vera sapienza non lasciarsi completamente assorbire da certi doveri, a scapito di altri più importanti.
- Quali sono i doveri più importanti per il cristiano? Quelli indicati da Cristo: «Cercate prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia». Il regno di giustizia, di verità e di amore ch'egli vuole sia instaurato in terra. Tutto il resto al confronto non è che secondario, e anche dannoso se non è ordinato a questo regno. Così il denaro, per es., usato per sollevare le miserie umane, acquista valore divino, valore di eternità.
Chi segue questi insegnamenti di Cristo, frutto della Sapienza eterna, calmerà ogni ansietà e inquietudine, vivrà nella pace, nella certezza che Dio avrà cura di lui più che dell'erba del prato.
Preghiera universale
Fratelli, come cristiani siamo chiamati ad una scelta: Dio e il suo regno, oppure il denaro e la sua schiavitù. Domandiamo la luce necessaria per distinguere i veri valori e la forza per conseguirli con ogni sacrificio.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Cristo ha affidato alla chiesa la predicazione del regno di Dio. Perché essa e i suoi pastori adempiano a questa missione con la parola, ma soprattutto con l'esempio della loro vita: preghiamo.
2. Tanti cristiani, religiosi o laici, sono chiamati ad una vita di rinuncia e di preghiera. Perché siano sempre fedeli alla loro vocazione, e siano, agli occhi di tutti, i veri testimoni del regno: preghiamo.
3. Uno degli scandali più ripugnanti del nostro tempo è la ricchezza sfrontata a fianco della miseria più squallida. Perché gli uomini si ricordino di essere tutti fratelli, rifiutino l'egoismo e facciano giustizia ai più miserabili: preghiamo.
4. La nostra società è caratterizzata da un attivismo sfrenato. Perché non ci lasciamo trascinare lontani da Dio, ma riserviamo il meglio di noi stessi a pregarlo, servirlo ed amarlo: preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché sia sensibile e generosa nell'andar incontro alle varie necessità che vengono segnalate: preghiamo.
Signore, il tuo vangelo ci attrae, ma spesso le sue esigenze ci incutono paura. Dacci lo slancio dell'amore che libera. Libera il nostro spirito dalle preoccupazioni inutili, e fa che cerchiamo prima di tutto il tuo regno e la sua giustizia. Insegnaci a ricevere con gratitudine i doni che la tua mano elargisce e a utilizzarli per la tua gloria e a beneficio dei fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Uniti a Cristo, recitiamo il Pater, facendo attenzione ad una delle prime invocazioni: Venga il tuo regno! Il nostro impegno più grande sia di lavorare alla sua estensione.
Parole dl congedo e di saluto
Chi non condivide la nostra fede, ci guarda e ci osserva. Dobbiamo essere per loro la testimonianza vivente e conquistatrice del Vangelo di Cristo.