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VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO A
AMARE ANCHE I NEMICI
“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, «siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste». Questa è la consegna che Cristo ci darà nel vangelo di oggi. Divenuti figli di Dio col battesimo, dobbiamo sforzarci di assomigliargli.
Pretesa assurda? Certamente, non saremo mai perfetti come Dio. Ma il Signore non domanda l'impossibile. Ciò che egli vuole è che noi tentiamo almeno gli inizi di questa perfezione. E questo sforzo dobbiamo farlo soprattutto nell'ambito privilegiato della carità, dell'amore al prossimo.
E oggi Cristo ci dice che quest'amore dobbiamo spingerlo - sul suo esempio - fino ai limiti dell'eroismo: specialmente perdonando ai nemici e rendendo loro bene per male. Solo così, ci dice Gesù, sarete figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Riuniti ogni domenica intorno alla mensa eucaristica, ci sforziamo di formare una vera fraternità, lasciando alla porta le divisioni, i risentimenti e i rancori?
- Chiamati alla santità, ci rendiamo conto onestamente che ne siamo ancora tanto lontani? Abbiamo almeno il desiderio e il proposito di lavorare con maggiore impegno?
- In particolare, domandiamoci in che modo pratichiamo la legge dell'amore fraterno. Amiamo gli altri, li amiamo veramente tutti? E come si manifesta questo amore?
2. Invocazioni
- Signore, l'amore che hai per noi deve essere il modello dell'amore che noi dobbiamo avere per i fratelli: abbi pietà di noi.
- Cristo, esempio perfetto del perdono generoso che noi dobbiamo accordare anche ai nostri nemici, abbi pietà di noi.
- Signore, fuoco ardente di carità e fiamma dell'amore più puro, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Lv 19,1-2.17-18): L'amore del prossimo
L'autore sacro ricorda agli Ebrei che, come popolo di Dio, sono chiamati alla santità, perché Dio è santo. E questa legge impone loro di amare gli altri come se stessi.
a. Questo brano fa parte della «legge della santità», il cui principio fondamentale esige che il popolo eletto si comporti in perfetta conformità alla sua appartenenza al Dio dell'Alleanza.
b. Perciò deve eliminare ogni sentimento di odio e di vendetta nei riguardi dei membri della comunità di Israele. In più è detto espressamente che questa benevolenza dev'essere estesa anche agli estranei.
c. Questo comandamento sarà ripreso da Cristo per essere perfezionato: arriverà fino all'amore effettivo dei nemici. Ma per il fatto che la legge di Mosè non arrivava a tanto, sarebbe falso conludere che era una legge fondata solo sulla paura.
Salmo responsoriale (Sal 102): Canto di lode al Dio dell'amore
Il salmista rende omaggio a Dio per la sua bontà e misericordia:
egli guarisce e perdona. Cristo ci ha rivelato l'infinita bontà di Dio per gli uomini, anche per i più grandi peccatori. Lodiamolo e esaltiamolo per i suoi benefici.
Rit.: Il Signore è buono e grande nell'amore.
Seconda lettura (1 Cor 3,16-23): «Voi siete il tempio di Dio»
Ai cristiani di Corinto, in preda alle divisioni, san Paolo ricorda che la loro comunità forma un edificio spirituale, vivificato dallo Spirito Santo, il Tempio di Dio. Perciò devono essere vigilanti, non comprometterne l'unità in nome di teorie stravaganti.
a. Dar retta ai ragionamenti di certi chiacchieroni, è pura follia. Le loro belle parole sono solo vento che passa. Falsa sapienza, che si deve rifiutare senza esitazione.
b. Del resto, perché mai i cristiani dovrebbero dare loro importanza? Dio non ha forse messo a loro disposizione tutta la verità? Però ad una condizione: che essi appartengano solo a Cristo.
c. Questo è un consiglio adatto ai nostri tempi. Non diamo ascolto ad opinioni lusinghiere, a sistemi di pensiero che non hanno nulla di solido, e seminano solo dubbi e divisioni. Restiamo umilmente fedeli alla luce di Cristo, al suo insegnamento trasmesso dalla chiesa.
Vangelo (Mt 5,38-48): La legge dell'amore: amare i nemici
Dai suoi discepoli Cristo esige un amore che reprima l'istinto della vendetta, e che, invece di rendere male per male, trionfi sul male per mezzo del bene.
a. Cristo incomincia con il condannare la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente, che del resto era solo espressione della più severa giustizia. Ma il cristiano deve andare al di là dell'arido giuridismo.
b. In più Cristo esige dai suoi discepoli, non solo che rifiutino la vendetta, ma che amino effettivamente i loro nemici e facciano loro del bene.
c. «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro». Essere figli di Dio, significa amare com'egli ama: senza calcolo, senza riserva, senza preferenze. Il cristiano deve amare in questo modo, sull'esempio di Cristo che, dall'alto della croce, ha perdonato ai suoi carnefici.
Suggerimenti per l'omelia
«Noblesse oblige!» - si usa dire. Essere nobili comporta dei doveri. Un figlio di re non può macchiare le sue origini con la cattiva condotta. A maggior ragione, chi è figlio di Dio. Per questo Cristo ci ha detto: Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.
- Dio è amore. È la sua perfetta definizione, rivelata da Cristo. Noi la troviamo formulata e commentata ad ogni pagina del vangelo. Perciò il primo dovere dei cristiani, figli di Dio in forza del battesimo, è di corrispondere con il loro amore all'amore del Padre. «Tu amerai il Signore, Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze». Ma come provare che questo amore che noi abbiamo per Dio è autentico? Cristo ci dà il segno infallibile di questa autenticità: l'amore del prossimo.
- Come dev'essere questo amore del prossimo? Ce lo dice Cristo stesso perché non ci facciamo pericolose illusioni. Deve essere:
un amore effettivo, non una semplice compassione passeggera, una emozione fuggitiva di fronte alla miseria di un infelice;
un amore disinteressato, che dà e si dona senza nulla attendere in contraccambio, neppure la riconoscenza;
un amore universale, che non esclude nessuno, che non tiene conto della qualità, della razza o della posizione sociale del beneficiano;
un amore totale, che arriva fino al perdono delle offese e alla dimenticanza delle ingiurie;
un amore eroico, in una parola, che, sull'esempio di Cristo, accetterà di soffrire, se è necessario, fin sopra la croce.
Preghiera universale
Il vangelo è una legge di amore, ma non si deve pensare che sia una legge facile e permissiva. Nulla è più esigente dell'amore. Domandiamo la grazia di accogliere il messaggio di Cristo senza travisarlo o sminuirlo, specialmente quando ci obbliga ad amare il prossimo senza riserve, anche se ci è ostile.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La chiesa è la messaggera privilegiata della volontà di Cristo. Perché essa, in questo mondo disumano, proclami la legge dell'amore evangelico fino alle sue estreme conseguenze: preghiamo.
2. Il cristiano ha il dovere di essere, in tutta la sua condotta, il riflesso vivente del perdono e dell'amore praticati da Cristo. Perché prenda sempre più coscienza della sua missione: preghiamo.
3. Raccomandiamo a Dio tutti coloro che soffrono per la violenza e per le ingiustizie. Perché non nutrano sentimenti di vendetta, ma offrano le loro sofferenze in unione a quelle di Cristo, per l'avvento di un mondo migliore: preghiamo.
4. Per i giornalisti, gli scrittori, gli insegnanti, i capi di stato, e tutti coloro che possono influire sulla situazione sociale. Perché esercitino il loro potere per cambiare la legge della giungla con la legge della carità evangelica: preghiamo.
5. Per la comunità ecclesiale che noi formiamo. Tutti ci riconoscano come discepoli di Cristo dall'amore che abbiamo gli uni per gli altri e dal nostro spirito di carità: preghiamo.
Signore, la tua Parola non sempre è piacevole, talvolta ci disturba: come quando ci comanda di amare gli altri come noi stessi, tutti gli altri, anche se ci sono antipatici, anche se ci sono ostili. Dacci la forza di praticare il tuo comando di amore, e di trasformare questo mondo di odio e di miserie in un mondo di luce e di pace, dove tu possa regnare nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Per parlare a Dio, nostro Padre, mettiamo il nostro cuore all'unisono con quello di Cristo, promettendo di perdonare ai nostri nemici come egli ha perdonato.
Parole di congedo e di saluto
Tutte le persone che incontriamo, consideriamole nostri fratelli, figli dello stesso Padre, e rivolgiamo loro il nostro cordiale saluto.