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PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - A
"Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore” (Lc 2,22)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, quaranta giorni or sono abbiamo celebrato il natale del bambino Gesù. Oggi è la festa della sua presentazione al tempio di Gerusalemme. La legge ebraica imponeva alle madri il rito della purificazione e le obbligava a presentare al tempio il loro neonato. Maria e Giuseppe si sottomettono a questa legge. Un evento particolare contrassegnò la cerimonia: l'incontro con Simeone e Anna, due santi vegliardi che aspettavano la realizzazione delle promesse divine. La loro attesa è appagata.
Nel suo entusiasmo, Simeone canta Gesù come la luce per le nazioni pagane e la gloria del popolo di Israele. Questa luce e questa gloria sono simboleggia te dalle candele benedette e accese nella cerimonia detta la «Candelora ».
Domandiamo al Signore che esse diffondano la luce sul nostro povero mondo immerso nelle tenebre: esso ne ha bisogno più che mai.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Siamo veramente convinti di essere un nulla, che da soli non possiamo far nulla e che tutto viene da Dio? Esprimiamogli perciò la nostra riconoscenza.
- E se Dio ci ha dato dei figli, siamo in grado di capire che non ci appartengono in modo assoluto, ma che dobbiamo aiutarli a prendere coscienza della loro vocazione e a seguirla?
- E come cristiani ci sentiamo impegnati a diffondere la luce di Cristo nel mondo, la sola che possa rischiarare la notte della paura, che possa dare certezza nel dubbio e consolazione nella prova?
2. Invocazioni
- Signore, solo da te scendono sull'uomo tutti i beni materiali e spirituali: abbi pietà di noi.
- Cristo, dono meraviglioso del Padre agli uomini di tutta la terra, per salvarli e guidarli, abbi pietà di noi.
- Signore, che con la tua grazia apri la nostra mente e il nostro cuore alla riconoscenza, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Ml 3,1-4): Il Signore stesso entrerà nel suo tempio
Verso l'anno 460 a.C., il profeta Malachia scuote severa mente l'indifferenza religiosa nella quale il popolo ebreo è caduto dopo il ritorno dall'esilio: egli annuncia che un messaggero, inviato da Dio stesso, verrà a restaurare il vero culto.
a. Dopo il ritorno dall'esilio, gli ebrei si sono preoccupati di ricostruire il tempio. Ma molto presto la loro fede si è raffreddata e ha conosciuto una grave crisi: è stata la decadenza del sacerdozio.
b. Il profeta stigmatizza questo rilassamento generale e annuncia che Dio sta per mandare il suo messaggero, l'angelo dell'alleanza, per ravvivare e rianimare lo zelo di coloro che servono al tempio.
c. Chi non comprende che questo messaggero straordinario è Cristo stesso, mandato dal Padre celeste per instaurare un alleanza nuova tra Dio e l'uomo, un'alleanza in spirito e verità, fondata sull'amore reciproco?
Salmo responsoriale (Sal 23): L'ingresso del re di gloria
Il salmo canta l'ingresso del Signore nel suo santuario. Egli è il re di gloria accolto e acclamato dal suo popolo. Ma il vero santuario del Signore è il cuore di ciascuno, nel quale egli vuole essere accolto e onorato. Il nostro cuore è così puro da poter intonare questo canto di lode?
Rit.: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Seconda lettura (Eb 2,14-18):
Simile in tutto agli uomini, suoi fratelli
Per essere un intermediario perfetto tra Dio e gli uomini, Cristo si è fatto in tutto simile a noi, fuorché nel peccato. Per questo è il solo mediatore, in grado di presentare a Dio un'offerta pura per la nuova alleanza.
a. Nella mentalità degli ebrei di quel tempo, il messia aspettato doveva essere un grande personaggio, capace di soggiogare le folle, tanto potente da restaurare il regno di David e di Salomone.
b. Invece Cristo sarebbe stato tutto diverso: per compiere il suo ufficio di sommo sacerdote della nuova legge avrebbe rivestito totalmente la condizione umana, comprese le prove e la morte: unica eccezione il peccato. E così che, offrendosi in un atto di supremo amore, avrebbe operato la salvezza dell'umanità.
c. Le vie di Dio non sono quelle degli uomini. Se noi vogliamo che brilli in noi la luce portata da Cristo, cerchiamo le vie del Signore:
esse sono spirito e vita.
Vangelo (Lc 2, 22-40): La presentazione di Gesù al tempio
Secondo le prescrizioni della legge ebraica, ogni neonato doveva essere presentato a Dio nel tempio. Giuseppe e Maria ubbidiscono alla legge e presentano Gesù bambino. Sotto l'impulso dello Spirito Santo, due umili persone anziane, Simeone e Anna, svelano in anticipo il suo destino
a. Colui che è al di sopra di ogni legge si sottomette alla legge. Venuto per restaurare il vero culto, egli stesso dà l'esempio del rispetto e dell'obbedienza alle regole della liturgia.
b. Che Gesù sia proprio il messia aspettato, ne danno testimonianza due vegliardi, Simeone e Anna. In anticipo Simeone vede in quel bambino la luce che brillerà su tutti gli uomini, ma profetizza anche la tragica frattura che la sua parola produrrà nel popolo di Israele.
c. La scelta di fede s'impone a tutti: bisogna scegliere, bisogna pronunciarsi, bisogna schierarsi pro o contro. «Chi non è con me - dirà il Signore - è contro di me». Essere con lui significa salvezza, essere contro di lui significa rovina eterna!
Suggerimenti per l'omelia
Cristo è la luce, la luce mandata dal Padre per illuminare ogni uomo che viene in questo mondo. A quali condizioni potrà questa luce arrivare fino a noi?
A queste condizioni:
- Avere un ardente desiderio di riceverla. È doloroso constatare come, nella nostra società dei consumi, siano molti coloro che non si curano di ciò: hanno ucciso in se stessi ogni bisogno di luce e di verità, rinnegando così la loro dignità di uomini. Non appena i problemi spirituali sfiorano il loro pensiero, essi li eludono con una parola di disprezzo: Primum vivere! Prima di tutto vivere! E sottinteso che si tratta unicamente della vita materiale e terrena.
- Rendersi disponibili ad accoglierla. Questa disponibilità si trova negli umili di cuore: la loro anima si apre quasi per natura alla luce di Dio. Negli altri tutto è stato occupato dalle frivolezze e dalla vanità: titoli, onori, medaglie, ricchezza e benessere. E come potrebbe la luce spirituale aprirsi un passaggio tra una simile congerie di interessi materiali? La scala dei valori evangelici non è quella del mondo e dei suoi estimatori.
- Essere pronti a seguirla. Seguire questa luce vuol dire seguire Cristo. Il giovane ricco, invitato ad abbandonare tutto per seguire Cristo, non ne ha avuto il coraggio. Egli ha avuto torto: la luce di Cristo è più limpida del diamante, più preziosa dell'oro più puro.
Preghiera universale
Fratelli, obbediente alla legge di Mosè, Cristo bambino si è offerto a Dio, Padre suo, per essere il mediatore tra lui e gli uomini. Egli sarà la loro luce e la loro salvezza. È necessario incontrarlo come Simeone e Anna. Domandiamo questa grazia per noi e per i nostri fratelli.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la chiesa e i suoi ministri, che hanno la missione di far brillare la luce di Cristo nel mondo. Perché la possano adempiere con zelo e competenza: preghiamo.
2. Per tutti i cristiani, perché aspirino con tutto il loro cuore a ricevere questa luce, la loro vita ne sia illuminata e ne siano essi stessi un riflesso per i loro fratelli: preghiamo.
3. Per tutti i popoli della terra: quanti sono ancora immersi nelle tenebre! Perché il messaggio di Cristo arrivi anche a loro e permetta a tutti di vivere nella concordia e nella pace: preghiamo.
4. Per tutti i genitori. Perché si preoccupino di offrire a Dio i loro figli e li preparino con delicatezza alla loro missione, sia nella vita civile, come pure nella vita religiosa: preghiamo.
5. Per noi stessi. Perché la candela accesa del nostro battesimo non si spenga mai, ma diffonda la sua luce benefica su tutta la nostra attività e sulle nostre relazioni familiari e sociali: preghiamo.
O Signore, tu non hai voluto che il santo vecchio Simeone morisse prima d'aver incontrato colui che doveva essere la luce degli uomini, il figlio tuo Gesù Cristo. Concedi anche a noi questa stessa grazia: di accogliere la luce del vangelo, portata da lui, e di saper orientare la nostra vita nel suo splendore, affinché il nostro cammino verso di te sia deciso e sicuro. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Domandiamo a Dio, nostro Padre, di concederci il sostegno del suo amore, per poter essere fedeli alla luce di Gesù Cristo, suo Figlio e nostro salvatore.
Parole di congedo e di saluto
Durante questa santa messa abbiamo tenuto in mano la candela accesa, la cui fiamma è simbolo della parola di Dio. Portiamola davanti a noi, luce viva e vivificante, la sola capace di illuminare la notte di questo mondo.