Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
CHIAMATA ALLA CONVERSIONE
“convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino” (Mt 4,17)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, senza voler travisare il senso delle letture proposte oggi alla nostra riflessione, ci è permesso leggerle nella prospettiva dell'unità dei cristiani.
Perché tra di noi tutte queste divisioni, queste discordie, questi scismi? Cristo ha voluto che noi siamo uniti come fratelli, in seno alla stessa chiesa, nello slancio di una stessa fede e di una stessa speranza. «Padre - egli pregava, avviandosi al Getsemani che tutti i miei discepoli siano uno». Noi potremo rispondere al desiderio di Cristo solo a condizione di emendarci, di cacciare l'orgoglio, l'arroganza e la gelosia, e di dare prova di bontà. Dev'essere uno sforzo costante di santificazione, che si chiama conversione. «Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino!»
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo è la luce, mandata al mondo, che si trova immerso nelle tenebre dell'ignoranza, del dubbio, dell'errore e del peccato. Desideriamo ardentemente che questa luce ci illumini?
- Abbiamo il desiderio, ancorato nel cuore, di vedere la luce di Cristo dissipare le tenebre, perché si instauri sulla terra il regno della giustizia e della pace, il regno dell'amore?
- Domandiamo a Dio che susciti numerose vocazioni di pescatori di uomini, capaci di annunciare il vangelo; di valorosi cristiani, pronti a far risplendere la verità in ogni ambiente di vita.
2. Invocazioni
- Signore, tu vuoi che la tua luce brilli nelle tenebre della nostra terra: abbi pietà di noi.
- Cristo, vera luce mandata dal Padre per dissipare la notte dell'ignoranza, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri il nostro spirito e il nostro cuore alla luce del vangelo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 8,2~9,3): Luce nella notte
Agli infelici Ebrei deportati in Assiria, il profeta annuncia che la loro prova volge alla fine: la luce della loro liberazione rifulge chiara nelle tenebre della loro prigionia.
a. Invaso e devastato dagli eserciti assiri, il regno d'Israele ha visto i suoi figli migliori condotti prigionieri verso le lontane rive dell'Eufrate.
b. Ma ecco che questo passato di umiliazione cede il passo ad un avvenire di gloria: il profeta lo annuncia. Quale gioia per i deportati che stanno per ritornare nella loro patria! Una gioia paragonabile a quella di un bel raccolto e della spartizione del bottino dopo la vittoria.
c. Può succedere che, immersi nelle tenebre della nostra miseria spirituale, siamo tentati alla disperazione. Rivolgiamo lo sguardo al Signore, e la luce della speranza tornerà a brillare nel nostro cuore.
Salmo responsoriale (Sal 26): La luce della speranza
Per quanto grande sia la nostra miseria e crudeli le nostre prove, una cosa è certa: il Signore è luce e salvezza. In lui è la nostra speranza, in lui la nostra forza e la nostra sicurezza.
Rit.:Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Seconda lettura (1 Cor 1,10.13-17): Il pericolo delle divisioni
Nella giovane comunità di Corinto, ci sono delle fazioni rivali che si contrastano, rischiando di compromettere la pace e l'unità. San Paolo mette in guardia i cristiani contro questo pericolo, richiamandoli con paterna fermezza.
a. In seguito a preferenze mostrate per questo o quel predicatore del vangelo, si erano formate delle fazioni. Il male non era ancora grande, ma avrebbe potuto degenerare in scisma.
b. Per ovviare al pericolo, Paolo denuncia l'assurdità di quelle meschine questioni, giacché per i cristiani non c'è che un solo maestro, il Cristo crocifisso.
c. Il pericolo denunciato dall'apostolo non ha mai cessato, purtroppo, di minacciare l'unità della Chiesa. Quante questioni ideologiche, totalmente estranee a Cristo e al suo vangelo, che dobbiamo assolutamente bandire dalle nostre riunioni per preservare la fede e l'unità!
Vangelo (Mt 4,12-23): Ministero di Gesù in Galilea
Cristo dà inizio al suo ministero in Galilea: proclama la buona novella del Regno e ne precisa le condizioni d'ingresso: una sincera conversione. Poi sceglie i suoi primi discepoli.
a. Giovanni Battista è stato arrestato e incarcerato da Erode: Gesù lo ha sostituito nella predicazione. Ha incominciato in Galilea che, per regioni storiche, è la più paganizzata delle altre regioni.
b. Il Signore sceglie i suoi primi discepoli tra la gente semplice: i pescatori del lago di Tiberiade. Egli mette già le basi della Chiesa, che fonderà per la continuazione della sua missione.
c. Dobbiamo convincerci che la predicazione di Cristo è rivolta oggi anche a noi: per far parte del suo regno, dobbiamo estirpare dal cuore le tenebre del paganesimo, quel paganesimo che sempre rinasce e mai muore del tutto.
Suggerimenti per l'omelia
Poiché, al dire di Cristo, per entrare nel suo regno è assolutamente indispensabile la conversione, è urgente che noi sappiamo in che cosa essa consiste.
- Una questione preliminare: questa conversione riguarda anche noi, cristiani praticanti?... Forse ci riguarda più degli altri! E forse ci riesce anche più difficile. Rassicurati dalle nostre pratiche religiose, dalle nostre messe e comunioni, pensiamo di non averne bisogno. E un'illusione pericolosa! È necessario che ci pensiamo seriamente e che concludiamo: sì, noi abbiamo bisogno di conversione.
- La conversione è anzitutto un fatto interiore. Non sono le vesti che dobbiamo strapparci - dice la Scrittura - ma il cuore. La conversione esige la rinuncia totale a tutto ciò che paralizza il nostro slancio verso Dio, a tutte le schiavitù che si chiamano conformismo, denaro, orgoglio, egoismo. Esige la generosità in ogni istante per abbracciare i sacrifici necessari, per rispondere senza riserve alla chiamata del Signore e impegnarci alla sua sequela.
- La conversione, così intesa, fa di noi - secondo l'espressione di san Paolo - degli «uomini nuovi», ad immagine di Cristo.
Essa favorisce un incontro più intimo con Dio e lo riporta al centro della nostra vita; fa vivere lui in noi e noi in lui, come se noi « vedessimo l'invisibile».
La vera conversione ci riempie di pace e di serenità, pur in mezzo alle più grandi difficoltà dell'esistenza. Come potremo essere turbati o angosciati, sapendo e sentendo che il Signore è presente?
La conversione rende feconda la nostra vita, perché ci mette in grado di rispondere alla chiamata di Cristo: Vieni e seguimi!
Preghiera universale
Fratelli, convertirsi significa mettere Cristo al centro della propria vita, significa rinunciare a se stessi per non desiderare né volere altro che ciò che lui vuole. Senza l'aiuto della grazia non potremo certo farlo. La nostra preghiera comunitaria salga a Dio per questo scopo.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Nella Chiesa tutti hanno responsabilità. Perché essa sappia compiere la missione che le è affidata, con la collaborazione sincera e responsabile di tutti i suoi figli: preghiamo.
2. Non potremo mai essere dei veri messaggeri del vangelo se non lo pratichiamo nella nostra vita. Perché sappiamo lavorare con coraggio alla nostra conversione, con un profondo cambiamento di tutto il nostro essere: preghiamo.
3. Un grande pericolo denunciato recentemente dal Papa per coloro che si impegnano nella politica è di dimenticare l'essenziale, cioè l'annuncio di Cristo. Perché i responsabili non cadano in questo tranello del maligno: preghiamo.
4. Ci sono interi popoli che ancora non sono stati evangelizzati. Perché Dio susciti numerose vocazioni missionarie, e tutti gli uomini possano essere riuniti intorno a Cristo: preghiamo.
5. Perché la nostra comunità parrocchiale approfondisca la sua fede e tutti uniti nel Cristo, i suoi membri diffondano speranza e gioia: preghiamo.
Signore, tu conosci il peso della nostra miseria e delle nostre debolezze. Rischiaraci con la tua luce e sostienici con la tua forza. Rendici capaci di rispondere alla tua chiamata per camminare alla tua sequela e lavorare con te all'edificazione del tuo regno. Tu che vivi con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Uniti a Cristo, recitiamo la preghiera ch'egli ci ha insegnato, promettendo di rassomigliargli sempre di più con un impegno di sincera conversione.
Parole di congedo e di saluto
Illuminati dalla luce di Cristo, sforziamoci di vivere il Vangelo; collaboriamo con lui all'edificazione del suo regno nel mondo.