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II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
TUTTI CHIAMATI ALLA SANTITÀ
“A coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi... grazia e pace da Dio Padre nostro” (1 Coll 2-3)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, le letture di questo giorno ci fanno comprendere che tutti, in quanto battezzati, siamo anche «chiamati». In che senso? Abbiamo una missione da compiere al servizio di Dio, come il popolo eletto, come Giovanni Battista, come Paolo di Tarso, come Cristo stesso.
Sappiamo riconoscere la nostra missione? Abbiamo la volontà ferma e generosa di esserle fedeli, nonostante le difficoltà, gli insuccessi, le opposizioni, le persecuzioni?
Per il cristiano, riuscire nella vita, realizzarsi, vuol dire portare a buon fine questa missione. A quali condizioni saremo dei veri esecutori dei disegni di Dio? Alla condizione di metterci risolutamente al seguito di Gesù, che è il servo per eccellenza. Ascoltarlo, significa ascoltare Dio; seguirlo, vuol dire compiere l'opera di Dio. La vocazione alla santità non consiste altro che in questo.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Il cristiano è un «chiamato». È chiamato a unirsi a Cristo per lavorare con Lui all'opera del Padre, per la salvezza del mondo. Dobbiamo esserne convinti.
- E dobbiamo convincerci che per rispondere a questa chiamata dobbiamo santificarci, vivendo il più possibile uniti a lui.
- Abbiamo una tale conoscenza di Cristo da vivere il suo mistero di amore, e diventare suoi validi testimoni agli occhi dei nostri fratelli?
2. Invocazioni
- Signore, Dio tre volte santo, che ci chiami alla santità, abbi pietà di noi.
- Cristo, immagine visibile del Padre, modello di tutte le virtù, abbi pietà di noi.
- Signore, che con il tuo amore perdoni e cancelli tutti i nostri peccati, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 49,3.5-6): La chiamata del «Servo»
È il brano di Isaia, noto come il «canto del Servo». Evidenzia la missione speciale di un eletto del Signore che, ripieno di Dio, sarà la luce di tutte le nazioni.
a. Di quale «servo» si tratta? Le parole del profeta si riferiscono certamente allo stesso popolo d'Israele, che ha la missione di mantenere la fede in un Dio unico; ma molto più si riferiscono ad un personaggio, figlio del popolo eletto, che ha la missione di portare la luce a tutte le nazioni.
b. Tutti comprendiamo che il profeta si riferisce a Cristo, il «servo» per eccellenza, il Figlio di Dio, mandato dal Padre per essere la luce dell'intera umanità.
c. Ogni uomo, e a più forte ragione ogni cristiano, ha una missione da compiere, in qualunque stato di vita, quale che sia la sua intelligenza, la sua cultura, la sua condizione: e la missione è di lavorare con Cristo per la salvezza del mondo.
Salmo responsoriale (Sai 39): Il Servo del Padre
È la preghiera del giusto, totalmente consacrato al servizio di Dio. E questo giusto è Cristo stesso che, venendo sulla terra, si è offerto in sacrificio di riconciliazione per la salvezza degli uomini'. Offriamoci insieme con lui, animati dal più grande amore verso Dio e verso i fratelli.
Rit.: Ecco, io vengo, Signore, per fare la tua volontà.
Seconda lettura (1 Col 1,1-3): Chiamata alla santità
Dopo aver ricordato ai Corinzi la sua vocazione e la sua missione di apostolo, san Paolo esorta anche loro, con accenti impregnati di amore a Cristo, a ricordarsi della loro vocazione alla santità.
a. La comunità di Corinto era stata fondata da san Paolo nel corso del suo secondo viaggio missionario, verso l'anno 50. Egli scrive questa lettera per rispondere ad alcune loro difficoltà.
b. Nel breve esordio, che oggi si legge, san Paolo usa per ben due volte la parola «chiamati». Egli è un chiamato, essi sono dei chiamati. Egli è chiamato alla missione di apostolo, essi sono chiamati alla santità.
c. Così ognuno di noi, nella sua particolare condizione, deve farsi un dovere di rispondere alla chiamata di Cristo: «Vieni e seguimi!,> E in che modo? Prendendo Cristo come modello e sforzandosi di vivere della grazia interiore che egli comunica con il suo Spirito.
Vangelo (Gv 1,29-34): La testimonianza del Battista
Il vangelo ci riporta la pubblica testimonianza fatta da Giovanni Battista a Gesù: riconosce in lui il messia atteso, l'agnello di Dio, venuto a salvare il mondo dal peccato.
a. Giovanni proclama l'altissima dignità di colui, del quale sta preparando la venuta in mezzo al popolo d'Israele: invita tutti a purificarsi dalle proprie colpe.
b. E rivela anche il segno dal quale lo ha riconosciuto come mandato da Dio: dopo averlo battezzato, ha veduto lo Spirito Santo scendere su di lui in forma di colomba.
c. Anche noi, sull'esempio di Giovanni, dopo aver sperimentato personalmente la vita di unione con Cristo, dobbiamo rendergli testimonianza davanti a tutti, perché sia conosciuto e onorato come salvatore del mondo.
Suggerimenti per l'omelia
Il cristiano è un «chiamato», ha una missione da compiere, anche se essa può rivestire delle forme diverse.
- In primo luogo: glorificare Dio. «Gloria a Dio!», cantavano gli angeli di Natale. L'universo è stato creato a questo fine. L'uomo, capolavoro di Dio, deve dare una voce intelligente al canto di gloria dell'universo. E in che modo?
Innanzitutto cercando di conoscere meglio il Signore e le sue infinite perfezioni attraverso le meraviglie del creato, che rivelano la sua sapienza, la sua potenza e la sua provvidenza; soprattutto attraverso la rivelazione, fatta agli uomini dai profeti, e specialmente per mezzo del figlio, fatto uomo.
Poi facendo della nostra vita una continua lode a Dio, un canto di gloria, un inno di riconoscenza e di amore, in unione col Figlio suo: per lui, con lui e in lui.
- In secondo luogo: lavorare per l'estensione del Regno di Dio. È il desiderio che Cristo mette sulle nostre labbra, quando recitiamo:
Venga il tuo Regno! Come operare affinché questo voto si realizzi? Sforzandoci di essere, presso i nostri fratelli:
portatori della giustizia di Dio. È ancora lontana dal regnare sulla terra: quante parzialità, quante meschinerie, quanti abusi...
portatori della gioia di Dio, con la proclamazione della speranza evangelica e l'irradiamento della nostra gioia;
portatori - soprattutto - dell'amore di Dio. Dio ama tutti gli uomini. Siamo i messaggeri di questo amore, sforzandoci di amare il prossimo come Dio lo ama.
Preghiera universale
Fratelli, ognuno di noi è chiamato da Dio a compiere la sua missione: instaurare il suo regno di giustizia e di pace. La nostra preghiera comunitaria ci ottenga il coraggio e l'entusiasmo necessari per portar a compimento il progetto di Dio.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa: perché si consacri interamente al suo compito, e i suoi pastori, in particolare, diano prova di decisione e di coraggio nelle loro iniziative: preghiamo.
2. Perché gli stessi fedeli si sentano responsabili della diffusione del Regno di Dio, ciascuno secondo la sua vocazione e le sue possibilità: preghiamo.
3. Per tutti gli uomini che sono alla ricerca della verità. Perché sappiano arrivare a Cristo, via, verità e vita, e trovino in lui ciò che cercano: preghiamo.
4. Sono numerosi coloro che, inseguendo un ideale, credono di averlo trovato nelle sette religiose e nelle ideologie politiche. Perché, rinunciando alle loro illusioni, si rivolgano e ritornino a Cristo:
preghiamo.
5. Per il progresso della nostra comunità parrocchiale. Perché, dimenticando un po' noi stessi, siamo più sensibili alle necessità e alle sofferenze dei nostri fratelli: preghiamo.
Signore, tu vuoi che noi siamo nel mondo portatori della tua giustizia, della tua luce, della tua gioia e del tuo amore. Rendici capaci di ascoltare la tua chiamata, di dimenticare noi stessi, di consacrarci generosamente, con tutte le forze, alla diffusione del tuo Regno. Tu che vivi nei secoli e dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Servi del Padre, in unione con Cristo, il servo per eccellenza, pro-mettiamo di dedicarci interamente al suo servizio, per la diffusione del suo Regno.
Parole di congedo e di saluto
Nella convinzione di aver un ruolo insostituibile nei confronti dei fratelli, sforziamoci da partecipare loro la nostra fede, la nostra speranza, la nostra gioia.