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NATALE
MESSA DEL GIORNO
“Cristo, venendo nel mondo, era la vera luce che illumina ogni uomo” (Gv 1,9)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, è Natale! È la grande speranza che apre le sue ali sul mondo. Natale, è il Figlio stesso di Dio che si fa uno di noi, per essere la luce che dissipa la notte di menzogna e di errore. «Luce - dirà l'apostolo san Giovanni - che rifulge nelle tenebre per illuminare ogni uomo di buona volontà».
Saremo capaci di accogliere questa luce e, dopo averla accolta, di esserne i testimoni e i portatori presso i nostri fratelli?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Il Cristo è la vera luce. Affinché essa brilli in noi, sforziamoci di eliminare tutto ciò che può oscurarne lo splendore: la superbia, l'odio, la sfiducia, la vanità.
- Abbiamo veramente il desiderio di essere illuminati da Cristo? Preferiamo forse le tenebre per non essere costretti a cambiar vita e convertirci?
- Usiamo i mezzi efficaci per essere illuminati da Cristo: la preghiera, la riflessione, la lettura e la meditazione del vangelo, il raccoglimento, il silenzio, ecc.?
2. Invocazioni
- Signore Gesù, splendore eterno del Padre, luce nata dalla luce, abbi pietà di noi.
- Cristo, speranza dei peccatori e promessa di pace per il mondo, abbi pietà di noi.
- Signore Gesù, nato dalla vergine Maria, annunziato dagli angeli, riconosciuto dai pastori, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 52,7-10): La buona novella
Ormai da oltre quarant'anni il popolo ebreo conosceva i rigori dell'esilio di Babilonia. Or ecco che il profeta Isaia annuncia prossima la sua liberazione.
a. Quale gioia per quel popolo che si credeva abbandonato da Dio! Dall'alto delle mura di una Gerusalemme ricostruita, il profeta contempla il corteo degli esiliati che ritornano a Sion, la madre patria.
b. Si possono immaginare le grida di letizia che accolgono questo annuncio, e come ogni particolare acquisti importanza agli occhi dei deportati e scateni veramente un delirio di esultanza.
c. In questo giorno di natale l'oracolo del profeta diventa attuale anche per noi. Dio, in Gesù Cristo suo Figlio, si fa consolatore e salvatore dell'umanità. Quale gioia, quale letizia!
Salmo responsoriale (Sal 97): Azioni di grazie a Dio per Il suo amore
Il natale ci rivela l'incredibile tenerezza di Dio per l'uomo: il Figlio suo si è incarnato per amor nostro. La terra esulti, si diffondano ovunque suoni e canti di gioia.
Rit.: Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
Seconda lettura (Eb 1,1-6): Dio ci parla per mezzo del Figlio
L'autore della Lettera agli Ebrei ci dice che, lungo la storia del popolo eletto, Dio aveva parlato agli uomini per mezzo dei profeti. Oggi invece si rivela per mezzo del suo Figlio: è in lui che si fa vedere e capire.
a. Questa lettera, redatta probabilmente da un discepolo di san Paolo - forse Apollo -' riflette sicuramente il pensiero dell'Apostolo.
b. L'autore inizia indicando l'argomento della sua lettera: dimostrare la superiorità della nuova alleanza sull'antica; il Cristo che viene a stabilirla è lo stesso Figlio di Dio, ben superiore quindi ai profeti e agli angeli.
c. Non si poteva certo augurarsi un messaggero più eloquente dell'amore di Dio per gli uomini, del suo stesso Figlio, divenuto pure lui uomo e nato in una stalla.
Vangelo (Gv 1,1-18): Il Verbo si è fatto carne
Il testo che stiamo per ascoltare è il «Prologo», vale a dire l'inizio del vangelo scritto da san Giovanni. E uno sguardo che si spinge nel profondo della divinità: uno sguardo di aquila.
a. Chi è il Verbo? È il Figlio di Dio divenuto uomo per parlare agli uomini in nome del Padre suo celeste. Di qui il nome che gli è dato: il Verbo di Dio, vale a dire la sua Parola vivente.
b. Cosa vuole il Verbo? Illuminare e guidare gli uomini verso il Padre suo. Meglio ancora: comunicare agli uomini la sua stessa vita, affinché per lui, con lui e in lui diventino anch'essi figli di Dio.
c. L'evangelista esprime la sua tristezza perché il Verbo di Dio, il messia, non è stato accolto dai suoi, vale a dire dal popolo giudeo. Cerchiamo di non meritare lo stesso rimprovero. Apriamo i nostri cuori alla pienezza di grazia e di verità che Dio mette a nostra disposizione per mezzo di Cristo Gesù.
Suggerimenti per l'omelia
Natale è la festa più popolare, celebrata in tutto il mondo. Ha perduto forse il suo vero significato, sfigurata da un accumulo di regali, di cenoni, di feste folcloristiche? Che cosa dev'essere invece per noi cristiani?
- Dev'essere la festa dell'amore. Essa manifesta in modo meraviglioso fino a dove è arrivato l'amore di Dio per gli uomini. Quando per la loro superbia e la loro disobbedienza avevano perduto tutti i doni loro accordati con la creazione, Dio stabilì di strapparli dalla loro miseria e perfino - mistero inaudito - di elevarli alla dignità di figli. E in che modo? Nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Mandando il Figlio suo sulla terra, affinché, fattosi uomo nel seno di una vergine, comunicasse agli uomini la vita di Dio. E a quale prezzo? Quello del presepio, con il suo prolungamento: la croce.
- Dev'essere la festa della speranza. Come possiamo lasciarci prendere dalla tristezza, dall'angoscia, dalla disperazione, sapendo di essere amati da Dio a tale punto? Il Cristo suo Figlio non è qui presente in mezzo a noi? Infatti: tutti i giorni è natale! Egli ci libera dai nostri peccati, dal nostro egoismo, dalla nostra superbia; egli dissipa le nostre tenebre; egli ci guida, ci sostiene nel nostro cammino incerto. Con lui la nostra vita acquista significato: essa non sboccherà nel nulla, ma nella pienezza della felicità in Dio. Oh, sì: gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama!
Preghiera universale
Fratelli, Natale - l'abbiamo capito - è la festa dell'amore e della speranza. Dio realizza il progetto che ha concepito per l'uomo:
egli manda il suo Figlio per fare anche dell'uomo il suo figlio. Ecco Natale e il suo mistero! Per viverlo veramente è necessario che noi accogliamo Cristo. Ci sia concesso di aprirgli la porta del nostro cuore.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Quanti popoli ignorano ancora chi è Cristo e perché egli si è fatto uno di noi. Perché la chiesa, fedele alla sua missione, sia la stella di natale che li conduce a lui: preghiamo.
2. Perché i cristiani, prendendo coscienza della loro responsabilità, si sforzino di dare testimonianza della loro fede agli occhi dei loro fratelli con una vita di pietà, di giustizia e di carità: preghiamo.
3. Per tutti i «falliti della vita». Perché possano incontrare dei cuori aperti e generosi, capaci di portare loro il sorriso del divin bambino e di farli partecipare alla gioia del natale: preghiamo.
4. Tutti i capi di stato hanno la nobile pretesa di promuovere la dignità della persona umana. Perché comprendano che l'unico mezzo per realizzare il loro progetto è di adottare quello di Dio:
preghiamo.
5. Per la nostra comunità. Tutti i suoi membri si propongano di vivere in perfetta amicizia, affinché possa regnare tra loro la pace e la gioia del natale: preghiamo.
Signore Gesù, tu sei venuto in mezzo a noi; tu hai voluto essere proprio uno di noi. Sappiamo noi riconoscere la tua presenza vivente? Radunaci intorno a te come i pastori attorno al presepio, affinché uniti a te noi viviamo da veri figli del Padre, che regna con te e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Natale significa il nostro ingresso nella famiglia di Dio. Uniti a Cristo, rivolgiamo la nostra preghiera, una preghiera particolarmente sentita e fiduciosa al Padre suo, divenuto anche nostro Padre.
Parole dl congedo e dl saluto
Il mondo è ancora immerso nella notte dell'ignoranza e dell'errore. Solo per mezzo nostro potrà giungergli la luce portata da Cristo. Facciamo in modo di ricordarcene.