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III DOMENICA DI AVVENTO A
LA VENUTA DEL SALVATORE E’VICINA
“Siate pazienti... perché la venuta del Signore è vicina” (Gc 5,8)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, il Signore viene: noi lo sappiamo. Ma la sua venuta si fa attendere, e per il momento noi siamo sottoposti alla prova. Oggi, terza domenica di avvento, la Chiesa, nostra madre, vuol far risuonare ai nostri orecchi un messaggio di speranza: i nostri cuori si aprano alla gioia, e questa gioia trasfiguri le realtà terrene. Se incontriamo delle difficoltà, non disperiamo; rivolgiamoci con fiducia a colui che sta per venire. Il nostro comportamento sia impregnato di umiltà e di disponibilità: questo ci permetterà di trovare posto nel suo regno.
La nostra storia è come quella del popolo eletto: una storia sacra. Alla fine essa si concluderà nell'incontro con Dio, nell'eterna gioia: la vera terra promessa.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La nostra fede e la nostra speranza sono veramente fondate nel Signore? Sostengono e rafforzano la nostra pazienza e la nostra fiducia, qualunque cosa accada?
- Siamo sempre pronti a portare ai nostri fratelli, soprattutto ai più deboli, il conforto della nostra attenzione e del nostro affetto?
- Abbiamo veramente capito che, per essere i testimoni del Vangelo, dobbiamo crocifiggere il nostro egoismo e la nostra superbia, e cercare solo la gloria di Dio e il bene dei fratelli?
2. Invocazioni
- Signore, che nella tua misericordia vuoi la salvezza di tutti gli uomini, abbi pietà di noi.
- Cristo, unico salvatore dell'umanità decaduta e schiava del peccato, abbi pietà di noi.
- Signore, speranza e sostegno di tutti quelli che soffrono e piangono, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 35,1-6.8.10): Le meraviglie della salvezza
La profezia di Isaia che ora leggiamo ci esorta a bandire ogni tristezza, pur nelle difficoltà e nelle prove della vita, perché il Signore verrà certamente in nostro soccorso.
a. Da quarant'anni ormai il popolo ebraico soffre le pene dell'esilio. Il profeta annuncia che il Signore tornerà presto, e che per festeggiare e facilitare il suo ritorno in patria, farà fiorire sotto i suoi passi il desolato deserto della Siria.
b. Dio farà giustizia, ma la sua giustizia sarà una pioggia di benefici e di meraviglie. Quale conforto per il popolo tanto provato!
c. Messaggio di speranza! Anche noi siamo spesso in preda al dolore e alla sofferenza, siamo schiavi del peccato; apriamo il nostro cuore alla gioia perché il Signore sta per venire per guarirci e liberarci.
Salmo responsoriale (Sal 145): Il Signore fa giustizia agli oppressi
I versetti di questo salmo riecheggiano le promesse di Isa ia: Dio prende le difese degli oppressi; è lui il protettore dei poveri, della vedova, dell'orfano, e anche dello straniero. Non esitiamo a ricorrere a lui nelle nostre prove.
Rit.: Vieni, Signore, a salvarci.
Seconda lettura (Gc 5,7-10): Attendiamo il Salvatore nella pazienza
Questo brano dell'apostolo Giacomo non ha il tono poetico ed entusiastico del precedente: ci riporta sul piano della realtà e ci esorta alla pazienza. E quanto è efficace e valido l'esempio del contadino, che lascia al tempo e alle stagioni la cura di far maturare la messe!
a. San Giacomo si rivolge alla gente umile, dalla vita piena di tribolazioni. Egli la esorta a sopportare con pazienza le prove e i dolori del tempo presente.
b. Però fa intravedere anche un capovolgimento della situazione che non tarderà ad avverarsi alla venuta di Cristo.
c. La pazienza evangelica non è una sterile rassegnazione: essa e speranza attiva e dinamica che s'impegna ad affrettare la venuta del Signore, con la fiducia, con la preghiera e con la serenità dello spirito.
Vangelo (Mt 11,2-11): Gesù, l'unico salvatore
Dalla sua prigione, Giovanni Battista manda qualche suo discepolo da Gesù, per domandargli se è veramente lui il messia promesso. Gesù risponde enumerando le prove che indicano chiaramente la sua identità. Poi fa un grande elogio del Battista.
a. Giovanni Battista, imprigionato da Erode, è visitato dai suoi discepoli, che gli esprimono la loro perplessità di fronte al ministero intrapreso da Gesù: si attendevano un messia severo ed intransigente, e invece Gesù è pieno di bontà e condiscendenza.
b. Ai discepoli mandati da Giovanni, il Signore risponde mostrando in qual modo si realizza la profezia di Isaia, riguardante l'opera del Messia. E dopo la loro partenza, tesse il più ampio elogio del Battista.
c. Talvolta siamo anche noi tentati di dubitare di Cristo e del suo vangelo, e aspettiamo la salvezza della società da certi messianismi socio-politici. E invece non dobbiamo mai dimenticare che la vera salvezza viene solo da Cristo.
Suggerimenti per l'omelia
La liturgia ci invita oggi alla pazienza, nell'attesa del ritorno glorioso di Cristo: «Siate pazienti e rinfrancate i vostri cuori», dice san Giacomo, «la vostra liberazione è vicina».
Come dev'essere questa pazienza evangelica?
Dev'essere rispettosa dell'azione divina. Noi vorremmo che il Signore si facesse un dovere di esaudire immediatamente le nostre preghiere, di intervenire senza indugio: Che cosa fa Dio? Dov'è il Signore? Perché questo silenzio?
Dimentichiamo che Dio è Dio e non deve render conto della sua azione. In questo modo l'offendiamo, disconoscendo il suo amore. Tutto il vangelo ci prova che Dio è veramente un padre, pieno di misericordia e di tenerezza. Le sue vie ci potranno sconcertare, ma noi dobbiamo dargli fiducia, anche se talvolta potrà venirci sulle labbra lo stesso lamento di Gesù: Padre, mi hai forse abbandonato?
La nostra pazienza, lungi dall'essere apatia e supina rassegnazione, sarà tutta slancio di generosità e di dinamismo. Se il Signore ci fa dire nel Padre nostro: Venga il tuo regno!, ciò significa ch'egli vuole che noi lavoriamo con tutta la nostra energia alla sua estensione, uniti sotto la illuminata e sicura direzione dei capi che egli ci ha dato: il papa e i vescovi. In questo modo, nonostante l'apparente inutilità dei nostri sforzi, nonostante la defezione o il tradimento di alcuni, avremo nel cuore un'invincibile speranza. «Coraggio, piccolo gregge», ci dice Cristo, «io ho vinto il mondo!».
Preghiera universale
Fratelli, in un mondo sconvolto come il nostro, è facile che l'inquietudine e la sfiducia ci entrino nel cuore. Da veri discepoli di Cristo, domandiamogli che ci aiuti a conservare la serenità dello spirito e la pazienza, nonostante le difficoltà della vita presente.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché tutta la chiesa, pastori e fedeli, prenda sempre più coscienza della missione affidatale, la compia fedelmente portando a tutti speranza e serenità: preghiamo.
2. Quanti oggi, presi dall'angoscia, si domandano da dove potrà venire la salvezza! Perché tutti comprendano che Gesù è l'unico salvatore inviato dal Padre: preghiamo.
3. Perché i cristiani stessi diano al mondo questa risposta rassicurante, con la loro pazienza, con la loro carità, con tutto il loro comportamento irradiante bontà e comprensione: preghiamo.
4. A fianco della ricchezza e del benessere dei fortunati di questo mondo, noi vediamo una moltitudine di miseri, vittime della fame, della malattia e dell'ingiustizia. Perché il cuore di tutti si apra alla carità di fronte a tante miserie: preghiamo.
5. L'apostolo san Giacomo ci dice: «Siate pazienti! Non lamentatevi gli uni degli altri». Perché sappi amo mettere in pratica questo consiglio nella nostra comunità parrocchiale: preghiamo.
Signore, tu sei la nostra speranza e la nostra gioia: però qualche volta metti a prova la nostra pazienza. Donaci la grazia di non perderci mai di coraggio, ma di essere, anche per i nostri fratelli, fonte di serenità e di forza, per far loro provare quanto è dolce vivere in unione con Cristo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Noi viviamo nell'attesa del Salvatore e preghiamo che venga il suo regno. Domandiamo che questa attesa sia fatta di serena fiducia e di sforzo generoso.
Parole di congedo e di saluto
Prepariamo la venuta del Salvatore con la speranza, la gioia e la devozione. Siamo per i nostri fratelli luce che li illumina e li incammina verso Cristo.