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I DOMENICA DI AVVENTO A
LA SALVEZZA OFFERTA A TUTTI GLI UOMINI E’VICINA
“La notte è avanzata, il giorno è vicino” (Rm 13,12)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, eccoci in avvento! Avvento è una parola latina che significa arrivo o venuta. Di quale venuta si tratta? Della più straordinaria di tutta la storia umana: il Natale, la venuta del Figlio di Dio, che per amore verso gli uomini si è fatto uomo egli stesso.
Qualcuno si domanderà: Che senso ha celebrare un avvenimento del passato?
Le celebrazioni liturgiche non sono mai inutili o vane rievocazioni del passato. Cristo è già venuto, è vero: ma è altrettanto vero che, in senso spirituale, deve ancora venire. Il Natale non si limita a ricordardarci un evento di duemila anni fa: richiama e orienta la nostra attenzione sul futuro. La Chiesa ci esorta a fare della vita presente un periodo di veglia, laboriosa e proficua, in attesa di Cristo che viene ad instaurare nel mondo il suo regno di pace, di giustizia e di amore.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
Cristo è venuto a portare al mondo la pace e la luce. Ci siamo mai sforzati di capire di quale pace e di quale luce si tratta in realtà?
- La Chiesa ha ricevuto la missione di instaurare questa pace e questa luce nel mondo presente: come cristiani siamo suoi collaboratori, oppure viviamo chiusi egoisticamente in noi stessi?
- La nostra fede nella venuta di Cristo e la nostra serenità nelle prove della vita sono una testimonianza luminosa e consolante per i nostri fratelli?
2. Invocazioni
- Signore, Creatore del cielo e della terra, dell'universo visibile e invisibile, abbi pietà di noi.
- Cristo, luce da luce, Dio vero da Dio vero, abbi pietà di noi.
- Signore, che dai la vita e procedi dal Padre e dal Figlio, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 2,1-5): La nuova Gerusalemme
In una grandiosa visione del futuro, il profeta Isaia con tempia la Gerusalemme messianica, verso la quale affluiranno un giorno tutti i popoli, certi di trovare in essa la pace alla quale aspirano.
a. Questo testo è stato redatto certamente dopo la caduta di Gerusalemme, conquistata e devastata dall'esercito di Nabucodonosor, re di Babilonia.
b. Il profeta scorge da lontano il giorno del Signore, in cui la città, risorta dalle sue rovine, vedrà i popoli della terra, riconciliati tra loro, accorrere verso di essa, che è diventata la città di Dio, la città della pace.
c. Questa Gerusalemme ideale, centro religioso dell'umanità, è la Chiesa, fondata da Cristo. Nella Chiesa e per mezzo della Chiesa, il Salvatore diffonde la sua luce su tutte le nazioni, le riconcilia tra loro per fare di esse il popolo di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 121):
La marcia trionfale verso la città di Dio
L'umanità è in cammino per andare incontro al Signore. Egli viene a noi per introdurci nella nuova Gerusalemme, luogo di pace e di felicità. Apriamo il nostro cuore all'esultanza e alla gioia.
Rit.: Andiamo con gioia incontro al Signore.
Seconda lettura (Rm 13,11-14): La salvezza è ormai vicina
Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, dà l'allarme: non è più tempo di dormire e di starsene in ozio, perché il giorno del Signore sta alle porte.
a. Paolo si rivolge a persone che si erano convertite in età adulta, e che quindi, prima di ricevere il battesimo, avevano fatto la loro professione di fede.
b. Le esorta perché, dopo essere state illuminate dalla luce del Vangelo, non si lascino di nuovo sommergere dalle tenebre del paganesimo.
c. Si tratta di raccomandazioni gravi, valide anche per noi come lo erano per i primi cristiani. Anche noi dobbiamo prepararci alla venuta di Cristo: non dobbiamo addormentarci nel peccato, nell'indifferenza, nell'incredulità. Potremmo essere sorpresi in questo sonno colpevole...
Vangelo (Mt 24,37-44): vegliare nell'attesa del Signore
Il Signore avverte i suoi discepoli che egli verrà nel momento in cui meno se l'aspettano: perciò devono vegliare, prepararsi diligentemente alla sua venuta, per non essere presi alla sprovvista.
a. In questo brano Gesù mette con forza l'accento sull'imprevedibilità e la subitaneità della sua venuta: e ciò perché ci sforziamo a tenerci pronti.
b. Ci sono molti che vivono nella più completa indifferenza: mangiano, bevono, si divertono, senza pensare che il Signore può arrivare ad ogni istante.
c. Del resto il Signore interviene ad ogni istante nella vita del cristiano. Sappiamo riconoscere il suo messaggio e aprirgli quando bussa alla nostra porta?
Suggerimenti per l'omelia
L'attesa del Salvatore non dev'essere né oblio né fuga dalla realtà presente. Neppure parlare di sonno e di pigrizia! Al contrario, siamo chiamati a un lavoro intenso affinché il futuro dell'uomo io e del mondo si aprano sempre più al futuro di Dio. E in che modo?
- Con un'attitudine di assoluta lealtà. È indispensabile stare in ascolto del Signore, per sapere ciò ch'egli aspetta da noi e tenerci pronti a rispondere alla sua chiamata; per prendere coscienza dei nostri difetti, delle nostre carenze, delle miserie che sono in noi, delle tenebre che ci circondano; per non essere tentati a chiamare giorno ciò che è notte, in un mondo - come ha detto il Papa - invaso dai «fumi di satana». Domandiamo sinceramente al Signore che la sua luce brilli in noi.
- Con una disposizione alla più grande generosità. In una questione così importante qual è il nostro eterno destino, non si dovrebbe neppur parlare di abbandonarsi al sonno. «Vegliate, tenetevi pronti!» - ci raccomanda il Signore. Il tempo presente ci è dato per essere vissuto nella prospettiva del nostro incontro definitivo con Dio.
Perciò: la massima generosità nel ricercare ad ogni costo la luce di Dio, e nel bandire dalla nostra vita ogni stolta compiacenza in noi stessi, ogni egoismo che guasterebbe le nostre relazioni con i fratelli; il più generoso impegno per realizzare il piano di Dio in noi e nel mondo, anche a prezzo dei più duri sacrifici.
Purifichiamo i nostri occhi e il nostro cuore, riformiamo la nostra mentalità. Sforziamoci di conformarci allo spirito delle beatitudini proclamate dal Cristo: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Preghiera universale
Fratelli, in questa prima domenica di Avvento uniamo le nostre suppliche per ottenere dal Signore la luce, che ci faccia capire quanto è necessaria la venuta del Salvatore in mezzo a noi, e con quanta generosità di cuore dobbiamo prepararla perché ci porti i suoi frutti di salvezza.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa, che ha ricevuto da Cristo la missione di proclamare al mondo il messaggio evangelico. Perché sia sempre fedele al suo compito, nonostante tutte le difficoltà: preghiamo.
2. Per tutta l'umanità che vive nell'angoscia e nella paura, perché si apra a Cristo, il solo che può darle la salvezza e la pace: preghiamo.
3. Perché i cristiani, sempre più fedeli allo spirito del vangelo, siano per i loro fratelli la luce che rischiara e la mano che li guida e li sostiene: preghiamo.
4. Per i governanti, perché non illudano la loro gente con vane speranze, ma, dimentichi di se stessi, sentano il dovere di costruire una società fondata sulla giustizia e sulla pace: preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché, riunita nel giorno di festa attorno all'altare, comprenda e viva il senso della messa, mistero dell'amore di Cristo, crocifisso per gli uomini: preghiamo.
Signore, tu ci raccomandi con insistenza: Vegliate e pregate! Noi vogliamo ascoltarti, ma la nostra debolezza e i nostri peccati spesso ce lo impediscono. La tua grazia ci aiuti ad essere vigilanti nella preghiera e nell'impegno, per non essere sorpresi dalla tua improvvisa venuta. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Uniamoci a Cristo nel pregare il Padre: chiediamo di essere con lui gli artefici del Regno di Dio, che egli è venuto a stabilire sulla terra.
Parole di congedo e di saluto
Sforziamoci di dare ai fratelli la nostra testimonianza di fede, vivendo questo tempo di avvento da veri cristiani, in modo che anch'essi desiderino la venuta di Cristo e vi si preparino degnamente.