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XXXIII DOMENICA ORDINARIA C
IL GIORNO DEL SIGNORE
“Ecco, sta per venire il giorno del Signore, rovente come un torno” (Mal 13,19)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, il giorno del Signore si avvicina e noi dobbiamo usare ogni cura per prepara rio. Questo è l'invito pressante che la Chiesa oggi ci rivolge.
Certamente il futuro ha di che inquietarci con le sue incertezze e le sue minacce, il suo orizzonte tempestoso. Ma il Vangelo ci esorta a vincere e a dominare le nostre paure, attingendo il coraggio e la forza della pazienza dalla fede in Cristo e dalla certezza del suo trionfo finale.
«Per voi che temete il suo Nome - ci dirà la prima lettura -, si leverà il sole della giustizia». E Cristo così parla: «Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».
Prenderemo la via ch'egli ci insegna? Siamo certi che ne vale la pena!
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Il ritorno di Cristo è, per noi cristiani, una certezza di fede. Ne teniamo conto nelle nostre preghiere, nella nostra attività e nei nostri progetti per il futuro?
- Sappiamo conservare intatta la nostra speranza, quando le preghiere ci sembrano vane, gli sforzi inutili, e le migliori intenzioni incomprese e travisate?
- Ricordiamoci che la nostra serenità e il nostro coraggio nelle prove, sono la testimonianza che i fratelli attendono da noi per essere essi stessi confortati e sostenuti.
2. Invocazioni
- Signore, sole di giustizia che splendi nelle tenebre di questo mondo, abbi pietà di noi.
- Cristo, modello di pazienza e di abbandono in Dio nelle lotte della vita, abbi pietà di noi.
- Signore, luce nella nostra notte, conforto e speranza nelle nostre prove, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Mal 3,19-20a): Il giorno del Signore
Il popolo d'Israele attraversa uno dei periodi più tremendi della sua storia: per risollevare i loro cuori abbattuti, il profeta Malachia annuncia che il giorno del Signore verrà con la puntualità e la sicurezza del sole che sorge al mattino.
a. Il libro di Malachia è stato scritto nel V secolo prima di Cristo, una cinquantina d'anni dopo la fine dell'esilio. Ma per il popolo, rientrato dalla cattività di Babilonia, tutto va di male in peggio.
b. Malachia lo rassicura: «No, Dio non lo dimentica». Basta sperare e attendere. Il giorno di Jahvè verrà certamente: sole di giustizia per i buoni, fornace di fuoco per gli empi.
c. Ci sono nella vita delle ore nelle quali tutto sembra perduto. Aggrappiamoci a Dio e teniamoci saldi. Mai nessuno, che ha posto la sua fiducia in Dio, è stato deluso.
Salmo responsoriale (Sal 97): Il giorno del Signore si avvicina
Non possiamo dubitarne: sulle rovine di un mondo di peccato e di odio si alzerà il regno della pace e della giustizia. Come possiamo non cantare la nostra gioia con tutto il creato?
Rit.: Vieni, Signore, a giudicare il mondo.
Seconda lettura (2 Ts 3,7-12): Guardarsi dall'oziosità
L'attesa del Signore non deve essere un pretesto per dispensarci dal lavoro. San Paolo lo ricorda con energia, e ne dà lui stesso l'esempio.
a. Col pretesto che il ritorno del Signore poteva essere imminente, alcuni membri della comunità di Tessalonica avevano deciso di starsene senza far più nulla: vivevano perciò nell'ozio e a carico degli altri.
b. Paolo ricorda loro la necessità e la dignità del lavoro, anche manuale: tanto è vero che anche lui fa un mestiere, mentre avrebbe avuto il diritto di vivere a carico di coloro che egli evangelizzava.
c. Quali che siano i nostri doveri professionali, dobbiamo sempre compierli con coscienza. Lavorare significa collaborare col Signore per compiere la sua opera.
Vangelo (Lc 21,5-19): Stare saldi nella fede
In risposta alle domande che gli sono rivolte sulla rovina di Gerusalemme e sulla fine del mondo, il Signore raccomanda ai suoi discepoli di diffidare di coloro che annunciano questi eventi come imminenti, e di restare saldi nella lede, qualunque cosa avvenga.
a. Gesù incomincia predicendo chiaramente ai suoi discepoli che, nel corso dei secoli, coloro che crederanno in lui avranno da lottare e da soffrire: la persecuzione si abbatterà su di essi.
b. Ma abbiano fiducia: egli non li abbandonerà. Li sosterrà nelle prove, e la loro perseveranza li introdurrà nella vita.
c. È proprio la condizione normale del cristiano, essere posto in questa vita di fronte alle pene, alle critiche, alle opposizioni, e anche all'ostilità dichiarata. L'importante per lui è di non perdersi mai di coraggio, ma restare saldo nella fede e radicato nella speranza.
Suggerimenti per l'omelia
Il giorno del Signore si avvicina: prepariamolo! Per ognuno di noi, personalmente, il giorno del Signore - diciamolo senza paura - è il giorno della morte. Esso deciderà il nostro ritorno nella casa del Padre, dalla quale non saremo allontanati ~ più. Come prepararci a «questo ritorno di Cristo»?
- Tenendoci in guardia da ogni eccessivo attivismo. Siccome il regno di Dio tarda ad arrivare - e noi non ne sappiamo nè il giorno nè l'ora -, saremmo tentati di dimenticare le cose essenziali del nostro eterno destino: siamo portati ad attribuire eccessiva importanza alle realtà terrene, dedicando tutte le nostre energie esclusivamente alla realizzazione dei nostri disegni temporali.
Sarebbe pura follia! Lasciarci prendere dal miraggio del caduco, dell'effimero, del nulla, sarebbe come rincorrere il vento. E per questo fumo noi siamo capaci di dimenticare Dio e il suo regno?
- Guardiamoci anche dal pericolo opposto: quello della passività. A nessun patto la speranza del cielo deve farci disprezzare la vita di quaggiù. Abbiamo sentito san Paolo, nella sua lettera ai Tessalonicesi, condannare senza mezzi termini questo atteggiamento di rinuncia e di pigrizia.
I valori terreni, messi a nostra disposizione da Dio, devono essere da noi accolti, utilizzati e posti a frutto secondo la sua volontà, per il nostro bene e per quello dei fratelli, specialmente dei più indifesi, con un profondo spirito di giustizia e di carità.
O sapienza di Dio, che ha stabilito che i beni terreni, invece di distoglierci dal regno di Dio, ci aiutino, utilizzati in questo modo, a costruirlo.
Preghiera universale
Fratelli, nel disegno di Dio, il mondo attuale è destinato a scomparire per far posto al regno dei cieli.' sarà il giorno del trionfo di Cristo. E necessario che noi abbiamo una fede più viva e più ardente in questa verità fondamentale. Lo Spirito Santo la ravvivi in ciascuno di noi.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La Chiesa ha la missione di promuovere il regno di Dio sulla terra, e di preparare così il ritorno glorioso di Cristo. Perché essa adempia con zelo questa sua grande missione: preghiamo.
2. Molti uomini vagano nella notte, avendo perduto la speranza del cielo. Perché essi incontrino Cristo, «luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo»: preghiamo.
3. Troppo spesso il lavoro manuale, invece di nobilitare, degrada e avvilisce. Perché si creino condizioni più eque per restituire al lavoro il suo valore umano ed eterno: preghiamo.
4. Quanti si lasciano sedurre dai falsi profeti delle varie filosofie e delle sette religiose! Perché i loro occhi si aprano e ritornino a Cristo: preghiamo.
5. Ogni domenica ci vede qui riuniti intorno all'Eucaristia. Perché questa assemblea sia la preparazione e il preludio di quella che formeremo alla fine dei tempi del regno eterno: preghiamo.
Signore, tu vuoi riunirci tutti con Cristo nel tuo regno. Ma per arrivare a questo, metti come condizione la perseveranza nella fede e l'impegno nell'amore. Infondi in noi il coraggio di combattere finché sarà necessario, per essere pronti al ritorno glorioso del tuo Figlio, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Uniti a Cristo, presente sull'altare, domandiamo di essere animati dalla volontà amorosa che lo ha spinto ad offrirsi vittima per l'instaurazione del regno di Dio, suo Padre.
Parole di congedo e di saluto
Un giorno, forse anche vicino, la nostra vita terrena finirà. Questo pensiero, invece di rattristarci, risvegli tutte le nostre energie e ci faccia collaborare con Cristo alla diffusione del regno di Dio.