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XXIII DOMENICA ORDINARIA C
LA VERA SAPIENZA: RINUNCIARE A TUTTO PER SEGUIRE CRISTO
«Chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo» (Lc 14,26)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, se qualcuno volesse contestarci il nostro nome di cristiani, certamente noi protesteremmo con energia. Ciononostante dobbiamo confessare di essere ben lontani dall'avanzare ogni giorno sulla via tracciata da Cristo. «Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo».
Oggi ognuno di noi è invitato a fare il punto della situazione. La nostra vita, sull'esempio di Cristo, è fatta di progressi continui, di viltà superate, di difetti estirpati? O al contrario ci abbandoniamo alla corrente, alla pigrizia, al capriccio, alla mediocrità e all'egoismo?
Dobbiamo esaminare onestamente la nostra posizione.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Ci diciamo cristiani e siamo convinti di esserlo. Ma poi cerchiamo di essere veramente fedeli alle esigenze del Vangelo, questo codice dei discepoli di Cristo?
- Cerchiamo di superare gli ostacoli che ci impediscono di camminare dietro a Cristo: l'egoismo, il rispetto umano, l'amore delle comodità, l'avidità di guadagno?
- Non soffochiamo le ispirazioni dello Spirito Santo, che ci esortano a superare noi stessi, a dar prova di disinteresse, di generosità e di dedizione?
2. Invocazioni
- Signore, i cui pensieri non sono i nostri, le cui vie sono infinitamente superiori alle nostre, abbi pietà di noi.
- Cristo, che ci inviti a prendere la nostra croce e a seguirti, abbi pietà di noi.
- Signore, luce dei cuori retti e sapienza degli umili, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Sap 9,13-18): La vera sapienza viene da Dio
Una lezione di umiltà... È impossibile per l'uomo - ci dice l'autore ispirato - penetrare il pensiero di Dio, scoprire i suoi disegni, se non è lui stesso che ce li rivela.
a. Ci è già molto difficile conoscere ciò che è alla nostra portata, penetrare i segreti della natura e degli esseri che ci circondano. Come potremo penetrare il «mistero di Dio» se non siamo illuminati e guidati dallo Spirito Santo?
b. È ciò che l'autore del Libro della Sapienza, un giudeo colto, vissuto in ambiente greco nel primo secolo prima di Cristo, cerca di spiegare ai suoi lettori, per farli aderire a questa visione religiosa del mondo.
c. Perciò davanti a Dio dobbiamo metterci in atteggiamento di umiltà e di ascolto, come dei bambini. La vera sapienza consisterà nello stare all'ascolto di Dio e nel domandare umilmente i suoi lumi. La sapienza è un dono di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 89): Chiedere insistentemente la sapienza
In accordo con la prima lettura, il salmo è una preghiera per domandare la sapienza: noi chiediamo di essere distaccati da questo mondo che passa e di cercare i veri beni, per poterli possedere un giorno nella luce di Dio. Dio ci conceda questa sapienza.
Rit.: Donaci, o Dio, la sapienza del cuore.
Seconda lettura (Fm 9b-1o. 12-17):
Raccomandazione di Paolo in favore di Onèsimo
Con grande delicatezza san Paolo, prigioniero a Roma, scrive a un suo amico di Colossi di nome Filèmone, di trattare come un fratello uno dei suoi schiavi - Onèsimo -, che era fuggito dopo averlo derubato.
a. Onèsimo si era rifugiato a Roma presso Paolo. Paolo l'aveva conquistato a Cristo, istruito e battezzato. Ora lo rimanda al suo padrone con una breve lettera accompagnatoria.
b. Con grande tatto Paolo si appella al buon cuore del suo amico: gli domanda non solo di non punire il colpevole, ma di trattarlo ormai per quello che è diventato col battesimo: un fratello in Cristo.
c. La schiavitù non esiste più presso di noi, almeno nella sua antica forma. Però dobbiamo ammettere di essere ancora lontani da quell'ideale di fratellanza che ci dovrebbe essere tra i discepoli di Cristo.
Vangelo (Lc 14,25-33): Rinunciare a tutto per seguire Gesù
Cristo invita insistentemente i suoi discepoli a camminare alla sua sequela. Però li mette prima sull'avviso: non devono impegnarsi alla leggera, senza riflettere, per un momentaneo entusiasmo che non ha futuro.
a. E giusto, perché le esigenze della «vocazione» sono molto grandi: per seguire Gesù si deve rinunciare a tutto, anche ai legami più cari, anche alla propria vita.
b. E quindi chi' si vuole impegnare al servizio del Maestro divino, deve farlo dopo attenta e seria riflessione: all'orizzonte del cristiano si profila la croce, come era ben visibile sullo sfondo della vita di Cristo.
c. Dobbiamo essere sorpresi di ciò e gridare allo scandalo? Per nulla al mondo! Le esigenze di Cristo sono le esigenze stesse dell'amore, quelle che hanno fatto accettare anche a lui la croce, per la salvezza del mondo.
Suggerimenti per l'omelia
Certamente noi vogliamo seguire Gesù ed essere suoi discepoli:
però le sue esigenze ci fanno tremare. Allora cerchiamo di destreggiarci e di ammorbidire i suoi insegnamenti: «Bisogna comprendere!... » - siamo tentati di dire. E invece bisogna essere leali e onesti!
- Essere discepoli di Cristo vuol dire rinunciare, rinunciare per amore... La rinuncia evangelica non è né ignoranza né indifferenza. Non si tratta di chiudere gli occhi o di tapparsi le orecchie. Per essere valida, la rinuncia dev'essere fatta in piena libertà e con perfetta consapevolezza. Si deve sapere a che cosa bisogna rinunciare:
- ai nostri possessi: considerarci come dei semplici amministratori, e non più come dei proprietari;
- ai nostri affetti: anche ai più cari, non mettendoli mai al di sopra dell'amore che dobbiamo al Signore;
- a noi stessi: alla nostra volontà, alle soddisfazioni personali: e questo è uno dei punti più difficili della vita cristiana.
- Essere discepoli di Cristo vuol dire accettare, accettare per amore. La rinuncia ha senso solo se permette di rispondere agli appelli del Signore e di volere solo quello che lui vuole. «Sia fatta la tua volontà» - diciamo nel Padre Nostro. Dobbiamo accettare gli obblighi della vita sociale, familiare e professionale, le preoccupazioni, gli insuccessi, le malattie, il dolore. Queste sono tutte croci che dobbiamo portare con amorosa sottomissione alla volontà di Dio.
Sono esigenze tremende, ma vissute con coraggio, in unione col crocifisso, danno un valore eterno alla vita presente.
Preghiera universale
Fratelli, la nostra partecipazione al sacrificio della messa presuppone in noi il desiderio di vivere da discepoli di Cristo. Lui stesso ci dice quali devono essere le nostre disposizioni di anima e di cuore per seguirlo. Imploriamo lo Spirito Santo di concederci, con la nostra collaborazione, queste disposizioni.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa: perché nella sua volontà di arrivare al mondo per guadagnarlo a Cristo, usi tatto e delicatezza, pur senza sacrificare nulla delle esigenze evangeliche: preghiamo.
2. Per tutti gli annunciatori della Parola: perché si impegnino a vivere il messaggio evangelico per renderlo credibile agli occhi dei loro fratelli: preghiamo.
3. Per tutti i cristiani: perché sappiano che nulla si fa di grande senza le necessarie rinunce, e che solo la Croce, accettata per amore, feconderà la loro attività: preghiamo.
4. Per i giovani che nel giorno della loro professione di fede (la cresima) hanno promesso di essere sempre fedeli a Cristo: perché lo Spirito Santo li aiuti a respingere tutto ciò che è di ostacolo a questa fedeltà: preghiamo.
5. Per noi tutti, membri della comunità parrocchiale: perché la nostra partecipazione all'Eucaristia ci faccia comprendere e praticare meglio gli impegni del battesimo: preghiamo.
Signore Gesù, mentre ci chiami alla tua sequela, ci avverti anche quanto grande dev'essere il nostro impegno. Vieni in soccorso alla nostra debolezza. Donaci la forza e la costanza dell'amore per arrivare dove tu vorrai condurci, fosse anche fino al calvario. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Il regno di Dio sulla terra non si può costruire se noi non ci mettiamo qualcosa di nostro, imitando e seguendo Cristo: uniamoci a lui mentre recitiamo la sua preghiera.
Parole di congedo e di saluto
Le buone intenzioni non bastano: devono realizzarsi. Noi riusciremo a trasformare il mondo solo se ci impegneremo nel servizio di Cristo e dei fratelli.