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XVI DOMENICA ORDINARIA C
ACCOGLIERE CRISTO
“Una donna di nome Marta lo accolse nella sua casa” (Lc 10,39)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, forse vi ricordate di quella canzone che dice: «Il Signore bussa alla tua porta». È vero, il Signore, nostro Maestro, sta sempre alla nostra porta e domanda di entrare. Che accoglienza gli facciamo? Perché c'è accoglienza e accoglienza.
C'è l'accoglienza che bada alle apparenze: corretta ma fredda. Così possiamo avere una pratica religiosa irreprensibile, pure senza accogliere Cristo e senza incontrarlo veramente. Sembra che non manchi niente; invece manca l'essenziale, cioè il cuore. Il valore e la fecondità' della vita cristiana dipendono essenzialmente dall'accoglienza che facciamo al Signore, dove il cuore deve prevalere su tutto il resto. Il Signore bussa alla nostra porta: sapremo veramente aprirgli il cuore?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo bussa alla porta: domanda di entrare. Sappiamo riconoscere la sua voce nella quotidianità della vita, nel lavoro, nelle preoccupazioni, nelle pene e nelle gioie?
- Gli riserviamo una ospitalità delicata e generosa nella persona di coloro che vengono a chiederci un piacere, un consiglio, un aiuto?
- Nella nostra attività pastorale diamo prova di disinteresse, senza preoccuparci di vantaggi personali, senza cercare la nostra gloria?
2. Invocazioni
- Signore, che col tuo amore ci domandi di essere ospitato nel nostro cuore, abbi pietà di noi.
- Cristo, che bussi senza posa alla nostra porta e chiedi di entrare, abbi pietà di noi.
- Signore, che rendi il nostro cuore attento alle tue ispirazioni, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Gn 18,1-lOa): L'ospitalità dl Abramo
Abramo offre un'ospitalità premurosa a dei misteriosi viaggiatori; in cambio dell'accoglienza essi gli annunciano che avrà un bambino dalla moglie Sara: sarà l'antenato di un grande popolo.
a. Siamo a Mambre, presso l'Hebron, all'ora della siesta, quando davanti alla tenda di Abramo si presentano tre stranieri. Abramo fa loro una calorosa accoglienza.
b. Questi tre stranieri, tre angeli, nei quali la tradizione cristiana ha intravisto una figura della Trinità, annunciano ad Abramo la prossima nascita di un figlio.
c. Il Signore, come questi tre viaggiatori, bussa spesso alla nostra porta; la sua voce ha mille timbri: sappiamo riconoscerla e aprire senza fare aspettare?
Salmo responsoriale (SaI 14): Condizioni perché entri il Signore
Cosa dobbiamo fare perché il Signore venga ad incontrarci e si fermi a dimorare in noi? Dobbiamo ascoltare la sua parola e soprattutto praticarla nella giustizia e nella carità verso i nostri fratelli.
Rit.: I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Seconda lettura (Col 1,24-28): Accogliere Cristo nella nostra vita
Paolo è prigioniero ed è invecchiato: soffre e nel suo corpo ma è ben lontano dal lasciarsi abbattere: si rallegra invece al pensiero che le sue sofferenze lo uniscono a quelle di Cristo e gli permettono di parteciparvi.
a. Affermando che completa nella sua carne quello che manca ai patimenti di Cristo, san Paolo non vuole certo dire che la passione di Cristo sia stata insufficiente per salvare l'umanità: essa ha un valore infinito.
b. Ma se Cristo ha pagato per noi il prezzo più alto, il prezzo del sangue, noi non siamo certo dispensati dal contribuirvi con la nostra parte, per riparare ai nostri peccati.
c. Quale conforto per noi il pensare che i nostri patimenti, lungi dall'essere inutili, ci permettono di associarci alle sofferenze di Cristo e di dargli una nuova prova di amore, vivendo con lui il mistero della croce!
Vangelo (Lc 10,38-42): Marta e Maria accolgono Cristo
La scena raccontata da san Luca si svolge a Betania, un piccolo villaggio nei pressi di Gerusalemme: Gesù è ospitato da Marta e da Maria, le sorelle di Lazzaro. Gesù ne approfitta per dare alcuni insegnamenti molto preziosi.
a. Marta e Maria accolgono il Signore, ciascuna secondo il suo particolare temperamento, benché tanto per l'una come per l'altra l'unico centro d'interesse sia la presenza di Cristo in casa loro.
b. Ma davanti all'eccessiva preoccupazione di Marta di preparargli un buon pasto, Gesù ricorda che c'è una scala di valori da rispettare: l'essenziale è ascoltare la parola di Dio e metterla in pratica.
c. Nella nostra vita quotidiana e anche nella nostra attività pastorale siamo spesso tentati ad aver vedute e moventi puramente umani piuttosto che seguire le ispirazioni dello Spirito Santo.
Suggerimenti per l'omelia
Quale accoglienza riserviamo a Cristo, noi che siamo suoi discepoli? Sappiamo aprirgli il nostro cuore? È questa la condizione perché la vita sia vissuta con Cristo e sia alimentata da un continuo scambio di amore.
- Accogliere Cristo vuol dire prima di tutto ascoltarlo. Bisogna prima sentire il discreto tocco della sua mano sulla porta della nostra cella interiore. Di qui la necessità di fare silenzio in noi stessi, di far tacere il tumulto delle voci del mondo, degli affari e dei piaceri. Bisogna soprattutto soffocare la voce della superbia, della vanità personale e dell'egoismo. Uno che è infatuato di se stesso, come potrà avvertire l'altro che bussa così discretamente alla sua porta e chiede di entrare?
- Accogliere Cristo significa saperlo riconoscere nella persona degli altri. La miseria umana che ovunque si offre al nostro sguardo è immensa: isolamento, abbandono, gelosie, tradimenti, discordie, odio, malattia, fame, tortura, prigione... Il corteo della disperazione umana non finirà mai di passare davanti ai nostri occhi. E noi lo osserviamo? E vediamo in quel corteo passare Cristo, che porta la croce?
Accogliere Cristo è servire. Ciascuno secondo le proprie possibilità e secondo il proprio carisma. Maria nella contemplazione e Marta invece molto più vicina alla realtà immediata; Simone il cireneo che presta le sue spalle per portare la croce, Veronica che asciuga il volto insanguinato del salvatore: l'importante è operare con umiltà, con disinteresse, con generosità, in una parola, con amore.
Preghiera universale
Fratelli, Maria e Marta hanno accolto Cristo nella loro casa di Betania, ognuna in una maniera diversa. Chiediamo di saperlo accogliere anche noi, specialmente nella persona dei fratelli, di quelli più indifesi, mostrandoci disponibili, delicati e generosi di fronte alle loro sofferenze e alle loro necessità.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa si presenti agli occhi di tutti più come una famiglia dove ciascuno si sente a suo agio, che come una potenza politica che impone la sua autorità: preghiamo.
2. Perché i cristiani, fedeli al Vangelo, abbiano più di tutti il senso dell'ospitalità e si mostrino particolarmente accoglienti nei riguardi degli stranieri: preghiamo.
3. Perché pur in mezzo alle occupazioni quotidiane siamo attenti alla parola di Dio e sappiamo avvertire la sua presenza in noi:
preghiamo.
4. Perché i nostri giovani, preoccupati del loro avvenire, scelgano la loro via alla luce di Cristo, se vogliono veramente riuscire nella vita: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale: perché tutti i suoi membri siano, durante le vacanze, disponibili e ospitali verso tutti coloro che avranno occasione d'incontrare: preghiamo.
Signore, insegnaci a vivere intensamente il mistero del tuo amore. Fa' che sappiamo accoglierti nella persona dei nostri fratelli ed essere, con la nostra bontà a loro riguardo, il segno vivente della tua presenza. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Dio è per noi il migliore dei padri. Riserviamogli il primo posto nel nostro cuore. Uniti a Gesù, diciamogli col Padre nostro tutto il nostro amore.
Parole dl congedo e di saluto
Dio bussa senza posa alla nostra porta: vuole essere l'Emmanuele, cioè il Dio che vive con noi e in noi. Cerchiamo di dargli sempre il primo posto nella nostra vita.