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XI DOMENICA ORDINARIA C
LA MISERICORDIA DI DIO SUPERA LA NOSTRA INDEGNITA
“Io vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, davanti a Dio siamo peccatori, e se egli non ci perdona non possiamo essere giustificati e salvati. Ma Dio, pur essendo misericordia infinita, non può perdonare se il pentimento del peccatore non è sincero.
Il nostro pentimento è sincero? La cosa è importante ed è facile farsi delle illusioni. Come il fariseo che vediamo oggi invitare Cristo a tavola: troppo conscio della sua giustizia, ha solo disprezzo per la peccatrice che singhiozza ai piedi di Gesù. La sua presunzione lo esclude dal perdono divino, mentre il disprezzo che la misera peccatrice ha di se stessa le apre il cuore alla fiducia, e i suoi peccati le sono perdonati.
Che valore ha il nostro rimorso e come sono i nostri atti di contrizione? Quanto sincero e profondo è il nostro pentimento?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Quando la nostra coscienza ci fa dei rimproveri, l'ascoltiamo con umiltà e anche con riconoscenza, pensando che è la voce di Dio?
- Non abbiamo forse un'opinione troppo buona di noi stessi, pensando alla nostra generosità, ai nostri impegni sindacali, professionali o parrocchiali, alle nostre pratiche religiose?
- Pensiamo invece a quante volte il Signore ci ha perdonato:
pensiamo alla sua bontà, alla grandezza del suo amore, e cerchiamo di essere più buoni e generosi nei riguardi dei nostri fratelli.
2. Invocazioni
- Signore, che nonostante i nostri peccati sei sempre disposto al perdono, abbi pietà di noi.
- Cristo, che per amor nostro hai accettato la morte, e la morte di croce, abbi pietà di noi.
- Signore, che giustifichi sempre colui che, cosciente della sua miseria, implora il tuo perdono, abbi pietà di noi.
Prima lettura (2 Sam 12,7-10.13): Il pentimento del re David
Il profeta Natan è mandato al re David per rinfacciargli la sua scandalosa condotta. David, ben lontano dal volersi discolpare, confessa il suo delitto con un amaro pentimento: così ottiene il perdono.
a. All'adulterio commesso con Betsabea, David aggiunge un altro delitto ancora più grave: per poter sposare la donna, dà ordine che suo marito Una, ufficiale dell'esercito, sia mandato in prima linea perché resti ucciso.
b. Portavoce di Dio, Natan si presenta al palazzo del re per rimproverargli la sua condotta. David si riconosce peccatore e grida il suo pentimento. Dio lo perdonerà, ma, perché sia fatta giustizia, dovrà molto soffrire a causa della sua famiglia.
c. Ancor più grave del peccato è la cecità del cuore che ce ne nasconde la malizia e trova delle scuse. La misericordia di Dio è infinita: ma perché possa agire è necessario gridare come David:
«Pietà, Signore, abbiamo peccato!»
Salmo responsoriale (Sai 31): Beato il peccatore perdonato
Il salmo canta la gioia del peccatore che si vede perdonato. Tormentato dai rimorsi, il salmista confessa il suo peccato; poi, certo di aver trovato perdono, canta la sua riconoscenza e la sua gioia. Scopriamo anche noi la magnanimità di Dio.
Rit. Ridonami, Signore la gioia del perdono.
Seconda lettura (Gai 2,16.19-21): La fede in Cristo, pegno di perdono
In questo brano della Lettera ai Galati, san Paolo presenta l'essenza del suo insegnamento: non sono certo le legalistiche osservanze religiose o della legge che ci ottengono il perdono dei peccati, ma la fede in Cristo, morto sulla croce per amore dell'uomo.
a. I cristiani provenienti dal giudaismo non volevano ammettere la gratuità del perdono divino: sostenevano che, senza la stretta osservanza della legge di Mosè, non era possibile ottenerlo.
b. San Paolo combatte questa concezione legalistica: afferma solennemente che solo la fede in Cristo ci apre all'amore di Dio e ci ottiene la giustificazione e il perdono.
c. E una affermazione della più grande importanza. Noi non dobbiamo starcene al sicuro dietro qualche nostra pratica religiosa: dobbiamo domandarci se questi atti sono l'espressione di una fede autentica e di un sincero amore per il Signore.
Vangelo (Lc 7,36-8,3): La peccatrice perdonata
Il vangelo di Luca è il vangelo della misericordia di Dio. Certo, ascoltando il racconto della peccatrice perdonata non possiamo dubitarne. Le sue lacrime testimoniano la sincerità del suo pentimento e insieme la sua gioia di essersi riconciliata con Dio.
a. Un fariseo di nome Simone ha invitato Gesù alla sua mensa:
ma fissato nella pratica scrupolosa della legge di Mosè, è incapace di comprendere il messaggio d'amore del suo ospite.
b. Invece la peccatrice pentita, che non può assolutamente contare sui suoi meriti personali, si rimette alla bontà di Cristo: la sua stessa miseria le apre le porte della misericordia.
c. Dobbiamo forse concludere che la fede ci rende liberi di agire a nostro capriccio? Certamente no! Nella gratitudine disinteressata del peccatore perdonato, deve essere compreso il proposito di rispondere all'amore di Dio con una vita veramente santa.
Suggerimenti per l'omelia
Tutti siamo peccatori. Se vogliamo realizzare il nostro eterno destino dobbiamo riconciliarci con Dio. Questo è stato lungo i secoli il pensiero costante della chiesa. E anche il nostro? Ricordiamoci che nessuna riconciliazione è possibile senza il pentimento del cuore. E come deve essere questo pentimento per riuscire ire gradito a Dio?
- In primo luogo è necessario avere un sentimento molto vivo della propria miseria spirituale. Dobbiamo riconoscerci peccatori. Più grave del peccato è l'accecamento del cuore che ci impedisce di vederci come siamo. Come il peccatore cui la Scrittura attribuisce queste parole: Ho peccato, e poi che cosa me n'è venuto di male? Un malato che ignora il suo male, come può ricorrere al medico?
- Poi si deve nutrire nel cuore una fiducia senza limiti nella bontà di Dio. Per quanto i nostri peccati siano numerosi e gravi, dobbiamo pensare che la misericordia di Dio è sempre più grande della nostra indegnità. Dubitarne sarebbe l'affronto più offensivo che noi potremmo fare a Dio e al suo amore. Nella peccatrice, la fiducia che aveva nella bontà di Cristo, superava di gran lunga la vergogna della sua misera condizione.
- Infine si deve essere pronti a dar prova di riconoscenza per il perdono ricevuto. Certo si può fare ciò con canti di ringraziamento e grida di gioia. Ma quello che ci vuole prima di tutto è un sincero cambiamento di vita: «Infondi in noi, Signore, un cuore nuovo». La peccatrice perdonata sarà quella Maria Maddalena - così affermano parecchi esegeti e studiosi - che seguirà Cristo fino al calvario. La sua è stata una conversione radicale: al perdono ottenuto ha risposto con la santità.
Preghiera universale
Fratelli, la bontà di Dio è senza limiti: per quanti siano i nostri peccati, la sua pazienza non si stanca. Egli attende il ritorno del peccatore, sempre pronto ad aprirgli le braccia e a perdonarlo. Preghiamo affinché, davanti a un tale amore, il nostro cuore di pietra sia cambiato in un cuore di carne.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Cristo continua la sua opera di misericordia per mezzo della Chiesa. Perché Dio susciti numerose vocazioni sacerdotali, e il ministero del perdono possa così continuare a beneficio dei peccatori: preghiamo.
2. La nostra società sembra aver perduto il senso del peccato. Perché vediamo la necessità di ravvivarlo per sentirci spinti alla conversione e a implorare la misericordia di Dio: preghiamo.
3. Dio ci perdona volentieri se perdoniamo agli altri. Perché abbiamo il coraggio di far il primo passo per riconciliarci con i nostri fratelli: preghiamo.
4. Il nostro è un mondo senza pietà per i deboli e senza misericordia per i colpevoli. Perché, secondo il Vangelo, ci guardiamo bene dal giudicare e dal condannare: preghiamo.
5. All'inizio della messa siamo invitati a riconoscerci peccatori. Perché Dio ci apra gli occhi sulla nostra miseria spirituale e possiamo così domandargli sinceramente perdono: preghiamo.
Signore, il tuo amore è più grande del nostro peccato. Ma per meritare il tuo perdono dobbiamo riconoscere il male che è in noi, umiliarci e domandare grazia davanti a te. Cambia il nostro cuore, perché una volta perdonati e giustificati, abbiamo il fermo e generoso proposito di vivere come tuoi figli sull'esempio di Gesù, per la grazia dello Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Fiduciosi nella misericordia del Signore, per quanto peccatori, non esitiamo a rivolgergli la nostra preghiera di figli, nella certezza che ci ascolterà.
Parole di congedo e di saluto
Siamo tutti peccatori perdonati. Cerchiamo di mostrare anche ai nostri fratelli la bontà e la misericordia del Signore.