Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
ASCENSIONE DEL SIGNORE C
TESTIMONI DEL SIGNORE
“Sarete miei testimoni fino agli estremi confini della terra” (At 1.8)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, agli apostoli che continuano a fissare lo sguardo verso il cielo dove Cristo è scomparso, due angeli ricordano che ormai hanno altre cose di cui occuparsi. E stata loro affidata la missione di essere i testimoni del Vangelo. Devono subito mettersi all'opera!
«Rivolti al cielo o rivolti alla terra?» È un falso dilemma. Anche se il cristiano è chiamato a un destino meraviglioso, quello di condividere nell'aldilà la felicità stessa di Dio, tuttavia gliene è stata posta una condizione, e precisamente quella di lavorare quaggiù alla costruzione del regno di Dio, il suo regno di giustizia, di pace e di amore.
E in che modo? Sforzandosi, nella luce e nella forza dello Spirito, di rendere la sua vita e quella degli altri conforme alle esigenze del Vangelo. «Siate miei testimoni» - ha detto Cristo ai suoi apostoli. Ci sentiamo anche noi investiti della stessa missione?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo, di cui oggi celebriamo la gloriosa ascensione al cielo, chi è per noi? Un vivente o un morto? Pur essendo alla presenza del Padre, egli è sempre presente nel mondo, nella Chiesa e anche in noi: ne siamo coscienti?
- «Andate in tutto il mondo» - ha detto Cristo ai suoi discepoli. Ci sentiamo chiamati in causa da questo ordine? Ci sentiamo suoi inviati nel nostro ambiente di vita, nella nostra famiglia, nel nostro studio, nella scuola, nella società, e anche nel nostro club?
2. Invocazioni
- Signore, che hai glorificato il tuo Figlio diletto, dandogli ogni potere nel cielo e sulla terra, abbi pietà di noi.
- Cristo, risorto da morte e coronato di onore di gloria, abbi pietà di noi.
- Signore, che rendi Cristo presente nel nostro cuore e nella nostra vita, abbi pietà di noi.
Prima lettura (At 1,1-lì): L'ascensione del Signore
La prima lettura è l'inizio degli Atti degli Apostoli. San Luca ci racconta che Cristo, prima di congedarsi dagli apostoli, rivolge loro le sue ultime raccomandazioni e li incarica di continuare nel mondo la sua opera di salvezza.
a. L'autore sottolinea con forza il senso di questa dipartita di Cristo, facendo vedere che incomincia una nuova storia: quella di Gesù presente nel mondo e operante nella sua Chiesa.
b. Gli Apostoli, non avendo ancora ricevuto 10 Spirito Santo, non capiscono bene per ora. Ma capiranno in seguito: scelti da Cristo, saranno i suoi testimoni fino agli estremi confini della terra.
c. Questa vittoria di Cristo dà un senso anche alla nostra vita? Ci comunica una mentalità di speranza indefettibile, anche se andremo incontro a delusioni e a prove?
Salmo responsoriale (Sal 46): Lode a Cristo glorificato
Cristo si è innalzato nella gloria in mezzo a canti di gioia: egli trionfa e regna, è il re dell'universo... Acclamiamo a lui con tutta la Chiesa: quella del cielo e quella della terra.
Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia.
Seconda lettura (Eb 9,24-28; 10,19-23): L'alleanza suggellata dal sangue di Cristo
Cristo che per noi si è consegnato alla morte di croce, siede ora alla destra di Dio e intercede in nostro favore. Adesso non c'è più bisogno di nuovi sacrifici. Egli ha offerto il suo una volta per tutte e il suo valore è infinito.
a. Destinata ai cristiani venuti dal giudaismo, questa Lettera, nel brano che leggiamo oggi, si riferisce al rito annuale, quando il sommo sacerdote entrava nel santuario col sangue degli animali immolati: sangue che serviva a purificare il popolo.
b. Ormai il vero santuario, ci dice lo scrittore sacro, è quello del cielo, nel quale Cristo è entrato come sommo sacerdote unico e definitivo, e nel quale egli introdurrà, grazie al sangue del suo sacrificio, tutti i veri credenti.
c. Nutriamo una fede vera in questo mistero della morte e della risurrezione di Cristo? Se è così, la nostra vita, pur in mezzo alle tentazioni, ai rischi e alle paure, sarà sempre tesa all'avvenire, a Dio. Non permettiamo che queste radiose prospettive si offuschino.
Vangelo (Lc 24,46-53): Le consegne di Cristo agli apostoli
Alla fine del suo vangelo, san Luca ricorda globalmente le apparizioni fatte da Cristo risorto ai suoi apostoli, per dissipare i loro dubbi e con fermarli nella missione che sta per affidare loro.
a. Gli apostoli arrivarono con difficoltà a credere alla realtà della risurrezione: perciò Cristo si mostra e parla con loro. E proprio lui che sta lì davanti a loro, colui che hanno conosciuto e che hanno visto morire. Allora è veramente risorto.
b. All'inizio del suo secondo libro, gli Atti degli Apostoli, Luca parlerà ancor più esplicitamente e dettagliatamente dell'ascensione di Cristo: qui ne fa solo un breve cenno.
c. La missione affidata da Cristo agli apostoli è anche quella di ogni cristiano: la salvezza promessa agli uomini è realizzata in Cristo. Ognuno di noi deve proclamarlo con la testimonianza di una fede vissuta e luminosa.
Suggerimenti per l'omelia
« Uomini di Galilea, perché state a guardare in cielo?» Gli apostoli hanno visto il loro maestro scomparire in una nube. Sono turbati e smarriti. Ed ecco che sono esortati a lasciare i loro ricordi, il loro passato, e a volgersi decisamente al futuro. È un invito rivolto, oltre che agli apostoli, anche a tutti i cristiani.
Rivolti al cielo o rivolti alla terra? Falso dilemma! Sono rimproverati spesso i cristiani di vivere nelle nuvole, fuori del loro tempo. Li interesserebbe solo il cielo, sarebbero preoccupati unicamente dell'eternità. Il Vangelo stesso avrebbe la responsabilità di questo atteggiamento d'indifferenza e di egoismo: «La religione è l'oppio dei popoli» - ha scritto Marx.
È una mera calunnia! Nessuna dottrina, quanto il cristianesimo, è esigente e dinamica, anche per migliorare la condizione dell'umanità. Bisogna studiarla senza pregiudizi. Non esige Corse da coloro che la professano una dedizione totale al servizio degli altri? Cristo è stato mandato dal Padre a stabilire fra gli uomini un regno di pace, di giustizia, di carità. Ed è a questo regno di Dio che i cristiani devono lavorare, in unione con Cristo stesso...
E da questo dipende la felicità eterna: è inutile alzare lo sguardo al cielo nella speranza di possederlo, se lo si distoglie dalla terra. Prima di entrare nella sua gloria, Cristo si è prodigato senza misura al servizio di Dio, Padre suo, e degli uomini, suoi fratelli. Ed è arrivato fino al sacrificio supremo, fino alla morte di croce. Nessuno può essere suo discepolo se rifiuta di portare la croce della totale dedizione, della dimenticanza di sé, della pazienza e dell'impegno: la croce dell'amore. Al cielo si arriva a questo prezzo!
Preghiera universale
Fratelli, al momento di congedarsi dagli apostoli, Cristo li incarica di portare nel mondo il suo Vangelo. Quanti ancora ignorano questo messaggio d'amore, dopo duemila anni di cristianesimo! Domandiamo di capire che a ciascuno di noi, discepoli di Cristo, incombe la responsabilità di essere suoi testimoni e messaggeri del suo Vangelo.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Dopo l'ascensione, la Chiesa prolunga la presenza vivente di Cristo nel mondo. Perché con la sua santità e il suo ministero essa sia agli occhi di tutti la vera immagine di Cristo: preghiamo.
2. Membri della Chiesa, inseriti in essa col battesimo, i cristiani devono essere gli autentici testimoni di Cristo. Perché ne prendano coscienza sempre meglio: preghiamo.
3. Imbevuti di pregiudizi, certi pensano che la speranza del cielo costituisca un ostacolo alla giustizia sociale. Perché tutti si convincano che invece ne è il più forte stimolo: preghiamo.
4. Perché coloro che soffrono - e sono senza numero - sopportino le loro prove insieme con Cristo, perché si trasformino in salvezza per l'umanità e in sorgente di gloria per loro stessi:
preghiamo.
5. Preso nel vortice della sua follia, il mondo attuale ha dimenticato lo scopo finale della vita. Perché il pensiero del cielo ci faccia considerare le cose della terra solo in funzione dell'eternità:
preghiamo.
Signore Gesù, tu hai mandato gli apostoli a portare al mondo il tuo Vangelo: missione che dopo duemila anni è ancora ben lontana dall'essere compiuta. Dà alla tua Chiesa missionari ardenti, capaci di prodigarsi senza riserve alla diffusione del regno di Dio, e fa' che anche noi sappiamo lavorare con coraggio a questo grande compito. Tu che regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Entrato nella gloria del Padre, Cristo è il mediatore e l'avvocato dei suoi fratelli qui in terra. Egli ci aiuti ad innalzare la nostra preghiera con sentimenti di figli.
Parole di congedo e di saluto
«Voi mi darete testimonianza!». Come agli apostoli, Cristo dà anche a noi questa consegna. Portiamo ai nostri fratelli la speranza evangelica.