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V DOMENICA DI PASQUA C
L'AMORE FRATERNO PER UN MONDO NUOVO
“Colui che sedeva sul trono disse: Ecco io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,5)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, nel discorso fatto alla fine dell'ultima cena, Gesù rivela ai suoi apostoli ciò che costituisce la ragione ultima di tutta la sua vita: egli è venuto a manifestare agli uomini la grandezza dell'amore di Dio.
Adesso che è venuta la sua ora - l'ora della passione -' suggellerà il suo insegnamento col suo stesso sangue. Ma ha cura di aggiungere che i suoi discepoli devono aprirsi a questo amore, per esserne il riflesso vivente: «Figlioli miei, amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato».
È questo l'amore che abita nei nostri cuori e regna nelle nostre comunità? È necessario riflettervi.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo una visione troppo meschina della nostra religione, senza apertura di spirito e di cuore verso gli altri e verso il mondo esterno?
- Noi sogniamo una «vita realizzata». Ma ciò potrà avvenire solo ad una condizione: che la vita sia dedicata e consacrata al servizio dei fratelli per amore di Dio.
- Lavoriamo, secondo i mezzi di cui disponiamo, alla costruzione di una società più giusta, più umana, più fraterna, preparando così l'avvento definitivo del regno di Dio?
2. Invocazioni
- Signore, che col tuo Figlio ci chiami a costruire una terra nuova e dei cieli nuovi, abbi pietà di noi.
- Cristo, che per edificare il regno del Padre sei passato per le prove più dure, abbi pietà di noi.
- Signore, che infondi in noi l'amore stesso di Cristo perché edifichiamo con lui la santa città, abbi pietà di noi.
Prima lettura (At 14,21-27): La prima missione di Paolo e Barnaba
Paolo e Barnaba concludono il loro primo viaggio missionario. Ritornati ad Antiochia di Siria, da dove erano partiti, fanno a questa Chiesa iL racconto di tutto ciò che Dio ha realizzato per mezzo del loro ministero.
a. San Luca fa qui un riassunto della parte finale di questa missione, e indica specialmente in quale modo Paolo e Barnaba hanno organizzato le comunità di nuova fondazione.
b. Arrivati ad Antiochia di Siria, ritrovano la comunità che li aveva inviati, e fanno un rapporto sui risultati della loro missione.
c. Inseriti col battesimo nella grande comunità della Chiesa, ci interessiamo alle sue lotte e ai suoi progressi? Partecipiamo ai suoi impegni apostolici?
Salmo responsoriale (SaI 144): Canto alla bontà di Dio
Il salmo responsoriale ci invita a riconoscere e ad esaltare l'azione di Dio, ovunque presente nel mondo per stabilirvi il suo regno di giustizia e di amore. Possa la sua bontà essere annunciata in tutto l'universo.
Rit.: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Seconda lettura (Ap 21,1-5a): La città santa
In questa visione - l'ultima del libro dell'Apocalisse - san Giovanni ci fa intravedere per mezzo di immagini grandiose come un giorno la Chiesa, interamente rinnovata, rifiorirà, per la gioia di tutti i suoi figli, alla radiosa presenza di Dio, come la sposa alla presenza del suo sposo.
a. Con Cristo è iniziata per l'umanità un'era nuova. Ma essa avrà la sua piena realizzazione solo alla fine dei tempi, il giorno del giudizio finale.
b. In quel giorno, adorna come una sposa, celebrerà nella gioia dello spirito le sue nozze eterne con Dio, suo creatore e salvatore, ora divenuto suo sposo.
c. Un giorno le prove di quaggiù finiranno: la morte sarà vinta, l'amore trionferà per sempre. È questa la speranza che illumina anche la nostra vita?.
Vangelo (Gv 13,31-33a. 34-35): Il comandamento nuovo
Nel discorso d'addio del cenacolo, la sera del giovedì santo, Gesù ricorda ai suoi discepoli - e con quale insistenza! - che egli non aveva per loro altro comandamento, altra regola di vita, che di amarsi gli uni gli altri come fratelli.
a. Giuda ha appena abbandonato precipitosamente la sala per andare dai nemici di Gesù. Quasi sollevato, Gesù fa agli apostoli le ultime sue confidenze e le supreme raccomandazioni.
b. Dopo aver annunciato che la sua vera glorificazione sarebbe incominciata con gli obbrobri della passione, ricorda loro che soltanto amandosi gli uni gli altri come lui li ama, potranno portare davanti al mondo una testimonianza irrefutabile.
c. Ed è così anche oggi, come sempre. Anzi oggi più che mai, la sola testimonianza valida agli occhi degli uomini perché siano convinti della nostra sincera appartenenza a Cristo, è quella dell'amore fraterno.
Suggerimenti per l'omelia
Niente è più scandaloso agli occhi degli uomini, che vedere dei cristiani rifiutare la testimonianza del loro amore vicendevole. È necessario però che questa testimonianza non sia puramente esteriore: essa deve esprimere una vera e profonda unità di fede e di amore. Ricrearla, mantenerla è uno dei nostri doveri essenziali, se vogliamo adempiere la nostra missione evangelica davanti agli uomini divisi.
- Amare: è la cosa essenziale. Tutto il valore della nostra vita cristiana dipende dall'amore che la ispira. La vita di Cristo non è stata che un atto d'amore, dal momento del suo ingresso nel mondo fino alla morte di croce. Non c'è quindi da meravigliarsi che l'ultima raccomandazione fatta ai discepoli sia stata quella dell'amore vicendevole: «Amatevi come io vi ho amato».
- Amare: è cosa difficile. Amare non è solo dare, è molto di più: è donarsi! Comprendere gli altri, capire le loro difficoltà e le loro necessità, perdonare con tutto il cuore, servire senza speranza di essere ricambiati. Amare significa giungere, se è necessario, fino a dare la vita, sull'esempio di Cristo. Amare vuol dire rinunciare a se stessi per pensare agli altri.
- Amare: è testimonianza. Il cristiano, discepolo di Cristo, ha la missione di essere suo testimonio. «Voi siete il sale della terra! Voi siete la luce del mondo!». Solo l'amore, vissuto fino al dono di sé, sarà una testimonianza valida, quella che gli uomini non potranno rifiutare. «Vedete come si amano! » - dicevano i pagani, meravigliati di fronte al modo di vivere delle prime comunità cristiane. È questa la testimonianza che noi diamo anche oggi?
Preghiera universale
Fratelli, Dio ha mandato il Figlio sulla terra per instaurare un mondo nuovo, la Città Santa, nella giustizia e nella pace. Preghiamo di tutto cuore perché gli uomini, conquistati da questo ideale, collaborino a questa opera di amore.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa: perché, spogliata di ogni ambizione terrena, non abbia altra preoccupazione che recare agli uomini i benefici del Vangelo: preghiamo.
2. Perché i cristiani, liberandosi da ogni ristrettezza di spirito, siano più aperti alle necessità dei loro fratelli e si mettano generosamente al loro servizio: preghiamo.
3. Tanti uomini di buona volontà cercano di promuovere i valori essenziali della giustizia sociale e della dignità della persona umana. Perché anche noi sentiamo il dovere di partecipare ai loro sforzi: preghiamo.
4. Quanti conflitti tra i popoli, tra le classi sociali, e anche in molte famiglie! Perché ovunque si ristabilisca un vero clima di comprensione e di pace: preghiamo.
5. Noi ci ritroviamo qui tutte le domeniche per ascoltare Cristo e unirci a lui. Perché la nostra comunità ne tragga un accrescimento di fede, di speranza, di fervore e di gioia: preghiamo.
Signore Gesù, tu vuoi che i tuoi discepoli si amino con lo stesso amore con cui tu li ami. Fa' che sappiamo rispondere al tuo appello senza calcoli, senza riserve, senza limitazioni, per aiutarci a costruire la nuova città. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Recitando il Padre nostro in unione con Cristo, ravviviamo nel cuore il desiderio, che è stato il suo, di stabilire sulla terra il regno del Padre: regno di pace e di amore.
Parole di congedo e di saluto
«Vedete come si amano!» - si diceva dei primi cristiani. Impegniamoci a dare la stessa testimonianza della nostra appartenenza a Cristo: la sola che conquisti i cuori.