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I Domenica Quaresima - Anno C
Prima Lettura - Dt 26,4-10
Salmo Responsoriale – Sal 90
Seconda Lettura - Rm 10,8-13
Vangelo – Lc 4,1-13
Contesto
Il capitolo quarto del vangelo di Luca si apre con l’episodio di Gesù tentato dal demonio al termine di un pellegrinare nel deserto. Gesù durante quaranta giorni digiuna. Il termine temporale di quaranta giorni indica, in un tempo concluso, attesa e purificazione. Mosè e il popolo eletto devono vagare quaranta anni nel deserto prima di poter mettere piede nella Terra Promessa (Dt 8,2). L’evangelista vuole infatti richiamare alla mente questo episodio, oltre a fare un parallelo fra Gesù nuovo Adamo ed il vecchio Adamo di cui si vuole mettere in evidenza la discendenza (cfr. come termina il precedente capitolo 3). Nel brano odierno Gesù viene messo alla prova dal demonio che, pur riconoscendolo come Figlio di Dio, vuole incrinare l’unità completa fra il suo essere uomo ed il suo essere Dio. Al termine di una ascesi fatta di digiuno e di preghiera, a Gesù vengono poste scorciatoie per soddisfare i suoi bisogni materiali (la fame) e spirituali (la vicinanza con Dio). Ma Gesù non cede a Satana e dalla prova esce vittorioso, facendosi forza e scudo per mezzo della Parola di Dio.
I temi del Vangelo proposto oggi
Numerosi sono i temi che potrebbero venire approfonditi con i ragazzi, talmente è attuale l’argomento toccato dal Vangelo di questa domenica anche in funzione del tempo liturgico in cui siamo entrati. Ne proporremo tre che ci sembrano significativi.
L’uomo messo alla prova – La tentazione, ovvero la condizione di essere messi alla prova è costitutiva della natura umana. Non dobbiamo temere di essere chiari con i ragazzi. Tentazione non è peccato. Adamo, primo uomo, prototipo dell’intera umanità e nella condizione ancora di essere al cospetto del Creatore è stato messo alla prova. Gli Ebrei sono stati messi alla prova nel deserto. E’ il tentatore che opera s’intende, ma Dio lo ha permesso, così come avviene a Gesù all’inizio della sua missione. Certamente sappiamo com’è andata al primo e ai secondi che nella prova hanno voluto far da soli. Nel Padre Nostro recitiamo “... e non ci indurre in tentazione ...”, ma per essere precisi dovremo dire “non permettere che cadiamo nella tentazione, aiutaci quando siamo nella prova” E siamo di fronte ad una prova ogni volta che siamo davanti ad una scelta che ci possa far allontanare dal progetto di Dio per noi. Le prove non sono inviate da Dio ma dobbiamo capire che sono parte integrante del nostro essere liberi e responsabili, e pertanto sono utili a fortificare il nostro spirito per saggiare la nostra fedeltà a Dio. Durante la sua missione Gesù sarà sottoposto ad altre prove (l’entusiasmo della folla che lo vuole fare re, l’incomprensione degli apostoli, fino alla prova suprema: la paura del fallimento alla vigilia della morte)
Una sottile tentazione – Ai ragazzi potremo commentare tutte e tre le tentazioni facendo comprendere quanto le situazioni sono attuali e possono essere affini ad altre capitate a noi indipendentemente dall’età. Vogliamo solo soffermarci sull’ultima perché è la più sottile. Qui il demonio in maniera molto subdola, dopo aver visto che nulla poteva sui bisogni materiali e sul senso del potere, mette Gesù di fronte alla sua consapevolezza dell’essere Figlio di Dio tentando di mettere in crisi il suo rapporto con il Padre. Ed esercita questa provocazione usando a suo vantaggio la Parola di Dio, cioè Dio stesso. «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano"». Gesù risponde all’attacco con una citazione "Non tenterai il Signore Dio tuo" (Dt 6,16) che mostra al demonio quale è la forza del suo rapporto con il Padre. In sostanza ci chiarisce che non è proponibile provocare il Signore, strumentalizzarlo secondo i nostri fini, i nostri bisogni, portarlo sulla nostra via. Per non andare troppo lontani, perché ci rivolgiamo a Dio solo se temiamo di non fare bene un compito in classe o perché faccia vincere la nostra squadra? Lo riconosciamo come Signore, ispiratore delle nostre azioni, o lo cerchiamo solo quando temiamo di non farcela con le nostre forze?
Superare le prove – La condotta di Gesù con il demonio è stata esemplare. Rispondendo con una citazione dell’Antico Testamento ha mostrato al tentatore la forza del suo rapporto col Padre che non teme di essere incrinato da un appiattimento sul vivere quotidiano o dalle lusinghe. A questo proposito è illuminante la risposta di Gesù alla seconda tentazione. Gesù intende vivere di ogni parola che esce dalla bocca di Dio e dunque a lui solo renderà culto. A noi non rimane che chiederci a chi rendiamo culto, cioè quali sono i nostri valori guida. I divi, i personaggi della televisione? I personaggi dello sport, i calciatori? O forse noi stessi, l’esagerato orgoglio, la presunzione di poter bastare a noi stessi, salvo ricordarci del Signore solo nei momenti critici? In definitiva il fine ultimo del demonio è quello di creare divisione soprattutto dentro noi stessi per separarci dall’amore di Dio, per creare una frattura fra la nostra e la vita di Dio. Ma prendendo ad esempio il primo uomo o Israele nel deserto, se il rapporto con Dio non è continuo, non costituisce una adesione filiale alla sua volontà, al momento della prova non possiamo che capitolare.
Spunti di lavoro con i bambini
"Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" – Gesù ci invita a fondare la nostra vita più sull’essere che sull’avere. Che posto ha la Parola di Dio nella nostra vita? E Cristo? Lui ha effettuato le scelte sempre dalla parte più scomoda, cioè dalla parte di Dio per poter restare fedele alla sua identità di Figlio. Per lui, al di fuori del Padre, non ci sono altri signori che meritino adorazione e servizio. E noi da che parte stiamo? Pensiamo solo ad avere le felpe alla moda? Le scarpe griffate, per avere la considerazione del gruppo, magari essere invidiati? O forse critichiamo i nostri genitori perché non possono o non vogliono comprarci i giochi elettronici appena usciti? Il primato di Dio non intende mortificarci, ma mira a salvaguardare la nostra libertà e dignità. Dio non è estraneo alle nostre vicende, ha dato prova della sua vicinanza, conosce la difficoltà che abbiamo nel rimanergli fedeli. Gli facciamo credito o lo strumentalizziamo? Se gli diamo fiducia la nostra vita metterà radici stabili in lui e guidati dalla sua Parola saremo in grado come Gesù di superare ogni difficoltà.
Immagine
Una vignetta su alcune tentazioni attuali.
Il potere, il petrolio, i mass-media, il denaro. Oggi chiunque deve fare i conti con queste cose. Ancora di più qualcuno che volesse comunicare un messaggio. Anche Gesù poteva trovare delle scorciatoie, servendosi dei suoi poteri, magari per essere più convincente, per avvicinare un maggior numero di persone. Ma avrebbe tradito la sua missione. E noi quanta attenzione diamo al guadagno facile e a tutte le moderne idolatrie?. Chi non entra nel "senso unico" del consumismo, del conformismo, della globalizzazione, viene almeno deriso.
Segno
Porteremo all’incontro un giornale, un periodico pieno di illustrazioni ed un grande foglio di cartoncino. Al centro metteremo un libro della Bibbia, non una fotografia. Tutto intorno invece incolleremo immagini ritagliate dal giornale che riportino le nostre tentazioni quotidiane. Automobili, motorini, attori, sportivi. Personaggi o situazioni facilmente identificabili anche come significato. Al centro scriveremo (da Mt 7,13):
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Preghiera
Dopo aver distribuito a tutti una copia, termineremo l’incontro con la preghiera seguente.
Sei stato tentato, Gesù, veramente tentato. Satana ha usato la sua seduzione, la sua astuzia per sviare i tuoi passi dal cammino che il Padre aveva tracciato per te. Quale conforto per noi, quando siamo tentati, sapere che prima di noi, tu, nostro Redentore, hai subito l'assalto delle potenze del male ed hai resistito. Abbiamo sotto gli occhi l'esempio che ci mostra come rimanere irremovibili al momento della lotta, restando attaccati inesorabilmente a quello che vuole il Padre, come, nella tua chiarezza, smascherare l'illusione, le menzogne dorate sotto le quali si presenta l'invito al male, e tutti i vani pretesti che traviano lo spirito. Di fronte alla tentazione, rendici più energici nella fedeltà, nel rifiutare i dubbi e le esitazioni, nel professare un amore più sincero. Amen.