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III Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
Prima Lettura - Ne 8,2-4.5-6.8-10
Salmo Responsoriale – Sal 18
Seconda Lettura - 1Cor 12,12-31 (forma breve 1Cor 12,12-14.27)
Vangelo – Lc 1,1-4; 4,14-21
Contesto
Il tema del Vangelo di oggi è tratto dal Vangelo di Luca.
La liturgia propone la lettura assemblata di due parti del Vangelo.
La prima corrisponde all’esordio del Vangelo di Luca: è il prologo del Vangelo, nel quale viene detto il motivo della redazione del Vangelo .(Luca 1, 1-4)
La seconda parte si riferisce all’inizio della vita pubblica del Signore, il ritorno in Galilea e la prima predicazione a Nazareth: a questa ultima ci si riferisce oggi. (Luca 4, 14-21)
Tra i due brani presi oggi in considerazione, (Luca 1, 1-4 e 4, 14-21) si trovano i capp 1 e 2 che è il cosiddetto “Vangelo dell’Infanzia” e il cap 3 sulla predicazione del Battista, il battesimo di Gesù, la genealogia e le tentazioni nel deserto.
I temi del Vangelo proposto oggi
1) Il prologo Lc 1,1-4
Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Luca si rivolge a Teofilo con queste parole che abbiamo appena letto.
Ma chi sono Luca e Teofilo?
Luca, lo sappiamo è uno dei quattro evangelisti; la compilazione di questo Vangelo risale verso la fine del primo secolo. Di Luca diverse notizie sono reperibile negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere Paoline. A noi basta sottolinea che è un convertito dal paganesimo (Colossesi 4, 11-14), probabilmente proveniente da Antiochia di Siria. Teofilo è un convertito. E come mai Luca si rivolge a lui? Perché questa era una consuetudine del tempo: gli autori di quel tempo erano soliti dedicare la loro opere ad un personaggio illustre. Teofilo non rappresenta solo se stesso, ma tutti i pagani convertiti al cristianesimo. (Alcuni hanno visto anche nella scelta del nome che etimologicamente tradotto dal greco ha significato “amante di Dio “una scelta voluta da parte dell’evangelista). Questa scelta di una prospettiva di discorso ai pagani si ritrova in tutta la struttura del Terzo Vangelo; infatti se si confronta con quello di Matteo si nota come questo ultimo è volto a sottolineare la continuità di Israele con Gesù Cristo: Gesù è il Messia tanto atteso. Questo aspetto meno interessa Luca a cui sta a cuore il carattere universale della predicazione di Gesù.
2) Nella Sinagoga di Nazareth
In quel tempo
Questa è la formula che viene utilizzata dalla liturgia quando vengono letti brani del Vangelo che sono il prosieguo di altri.
“Gesù tornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:..”
Gesù è ebreo e quindi si reca nella Sinagoga del paese suo di origine per partecipare al culto. Non casualmente legge il brano di Isaia (dice Luca “trovò il passo dove era scritto”, “trovò”, manifesta una precisa volontà), brano che annuncia il Messia o il suo profeta.
3) Gesù, il Messia
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.
Il brano è tratto da Isaia 61,1-2, salvo qualche lieve modifica (cfr commento di Preti al Vangelo di Luca, edizioni Bur).
E qui l’imprevedibile, lo straordinario irrompe nell’ordinario, Dio entra nel quotidiano:
“Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.
Gesù afferma di essere il Messia: colui che Israele attendeva, il Figlio di Dio, il redentore. ”Oggi” dice Gesù: il testo profetico è letto da colui in cui si compie; in Lui Dio si fa presente nella storia dell’uomo; nella sua nascita si è incarnato, in questo episodio (ed in altri) si rivela ai contemporanei ma anche a noi, che viviamo in un’altra epoca storica.
Spunti di lavoro con i bambini
Materiali: fotocopie preparate prima, fogli bianchi, penne
Lo spunto su cui ci piace proporre di lavorare oggi sono i versetti di Isaia visti in una prospettiva cristiana. Per fare questo si dovrebbero predisporre delle fotocopie con i versetti, qualche spiegazione e delle domande (chiaramente faccio solo qualche esempio, altri spunti possono essere integrati…)
Parte 1 del foglio
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.
Sul foglio ci si mette magari la spiegazione di
Lo Spirito del Signore è sopra di me: (lo Spirito investe la vita di Gesù al Battesimo, senza dimenticare che è stato concepito “per opera dello Spirito Santo”)
Per questo mi ha consacrato con l’unzione: (ecco il Messia: come Samuele unge Davide come nuovo Re di Israele al posto di Saul, cfr 1 Sam 16, Così il Messia è consacrato per essere il Vero Re d’Israele.) .
Domande da fare meditare ai ragazzi:
Cosa vuol dire annunziare ai poveri un lieto messaggio?
Cosa significa, “per proclamare ai prigionieri la liberazione…; per rimettere in libertà gli oppressi”?
Perché Gesù ri-dà ai ciechi la vista? Che significa?
Si lascia durante l’incontro 10 minuti circa per pensare individualmente al significato delle domande (magari è meglio fare scrivere le risposte) e poi i ragazzi condividono le loro risposte
Poi successivamente l’educatore fa girare il foglio e dopo averlo letto coi ragazzi, ed eventualmente spiegato un po’, fa rispondere le domande e si riportano su un cartone bristol le risposte che sintetizzano il pensiero del gruppo:
Annunziare ai poveri un lieto messaggio significa che Gesù è venuto per annunciare a tutti la Buona Novella, che il Regno di Dio è per coloro che lo seguono. Noi che in lui crediamo siamo tenuti all’annuncio: dice Gesù alla fine del Vangelo di Marco:
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Marco 16, 15-16)
Ed io come annuncio la buona novella?
Gesù sa ridare la vista ai ciechi :
“Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo. Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa. (Marco 8, 22-25)
(Ma anche il cieco di Gerico per esempio Matteo 20, 29-34; Luca 18-15, 43; o altre guarigioni di ciechi…)
Ed io? Il Signore mi dà occhi per vedere le necessità di chi mi circonda? Non si vede solo con gli occhi anche col cuore…..
Il Signore è venuto per :
” per proclamare ai prigionieri la liberazione…; per rimettere in libertà gli oppressi”?
Canto
LO SPIRITO DEL SIGNORE E’ SU DI ME
RIT. Lo Spirito del Signore è su di me. Lo Spirito del Signore mi ha consacrato. Lo Spirito del Signore mi ha inviato a portare il lieto annuncio ai poveri.
A fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, a promulgare l’anno di grazia del Signore, e per consolare tutti gli afflitti, dando loro una corona, olio di gioia, canto di lode, invece di lutto e di dolore. RIT.
Essi si chiameranno querce di giustizia, la piantagione gradita al Signore, segno per tutti della sua gloria e ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno città desolate e devastate da più generazioni. RIT.
Ed essi saranno chiamati sacerdoti del Signore, saranno detti ministri del nostro Dio e dalle nazione saranno serviti ed essi godranno le loro ricchezze, trarranno vanto dai loro beni, avranno gloria e non vergogna, grida di gioia e non di oppressione. RIT.