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II Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
Prima Lettura - Is 62,1-5
Salmo Responsoriale – Sal 95
Seconda Lettura - 1Cor 12,4-11
Vangelo – Gv 2,1-12
Contesto
Subito dopo averci illustrato la chiamata dei discepoli, il vangelo di Giovanni ci presenta il primo miracolo che Gesù compie a Cana, un villaggio della Galilea. Gesù viene invitato con sua madre e i suoi discepoli ad una festa di nozze.
Nel bel mezzo del festeggiamento Maria si accorge che non c’è più vino: si rende conto quindi che la festa potrebbe avere un esito disastroso facendo innervosire i commensali ed il padrone di casa. Si rivolge quindi a Gesù per far presente la situazione.
Gesù, che nella replica sembra non volersi curare della circostanza, ordina ai servi di portare a tavola degli otri pieni di acqua. Appena servita l’acqua, tutti si accorgono che invece si tratta di vino, e del migliore. La festa può quindi continuare: con questo gesto Gesù si manifesta ai suoi discepoli ed essi credono in lui.
I temi del Vangelo proposto oggi
Una rivelazione di Gesù – Giovanni, che scrive il suo Vangelo molti anni dopo i primi tre sinottici, ha la possibilità di ripensare in che modo Gesù ha cominciato a rivelare la sua identità; rielabora, con un cammino quasi sapienziale, gli avvenimenti che lo hanno portato alla sua piena rivelazione di Figlio di Dio (l’ora di Gesù che coinciderà con la sua morte in croce). Giovanni ci presenta subito un avvenimento che mostra Gesù come persona normale, accessibile (Gesù a una festa di nozze con i suoi amici) eppure così speciale (si accorge della difficoltà e non esita a trasformare l’acqua in vino) rivelando la sua identità. Nell’esperienza di Giovanni anzi è proprio quell’episodio che è coinciso con l’inizio della propria fede. Gesù infatti non compie miracoli a caso. Come ricorda il Catechismo degli adulti, i miracoli sono gesti con cui Gesù ci parla, sono segni con cui lui si rivolge a persone concrete che hanno bisogno del suo aiuto materiale o spirituale. Non vengono attuati certamente per mettersi in mostra o per trarne vantaggio. E qui, annota Giovanni, Gesù compie il gesto per manifestarsi e per far sbocciare la fede negli apostoli.
Cana segno delle nozze eterne – Come si legge nella prima lettura, gli Ebrei sentivano la propria esperienza di fede come un rapporto nuziale. Nonostante la lontananza ed il peccato del popolo, Dio, lo sposo, si mantiene sempre fedele alla promessa e continua ad amare la sua sposa, fino a che non si unirà per sempre ed in maniera indissolubile all’umanità. Israele è stato più volte infedele e ha dovuto essere purificato attraverso dure prove quali l’esperienza dell’esilio a Babilonia. In tutte queste prove Dio è sempre fedele e si mostra vicino alla sua sposa, al suo popolo.
Gesù a Cana non si manifesta durante una liturgia, ma come testimone particolare si rivela durante la festa nuziale. Cana è quindi vista da Giovanni come una anticipazione del banchetto nuziale dell’unione definitiva dell’uomo con Dio. In questo episodio Gesù manifesta la sua Signoria ed il vero volto del Padre nel prendere parte agli avvenimenti umani, non solo perché fa il miracolo, ma anche perché pur essendo un invitato, si mette a servizio del padrone di casa. Cambia l’acqua in vino perché la gioia dei festeggiati rimanga inalterata e non si cambi in ansia e delusione.
La sollecitudine di Maria – E’ Maria che osservando la scena si accorge del rischio che l’atmosfera di gioia possa precipitare e quindi si fa interprete del disagio per chiedere l’intervento di Gesù. Questa mediazione ha una grande importanza teologica. Il miracolo per Gesù è sempre un segno, Gesù infatti agisce spinto dalla fede dei credenti per confermarli, per rafforzarne la fede. Questa volta invece è Maria che ha fede nel Figlio e ne sollecita l’azione. Come sotto la croce è lei che si fa mediatrice di salvezza, e con il suo esempio iniziatrice della fede dei discepoli. In questo senso a Cana inizia un primo germoglio della comunità di fede sotto la protezione e l’esempio di Maria. Questo primo gruppo di credenti diventerà la Chiesa proprio sotto la croce con l’effusione del sangue di Gesù. La mediazione di Maria e che poi sarà degli apostoli è tipica di ogni cristiano in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo. Come facciamo, con quali gesti/atteggiamenti a comunicare la nostra fede ad altri? Nella nostra vita quotidiana riusciamo ad avere la stessa sollecitudine, le stesse attenzioni di Maria per i più bisognosi o viviamo ripiegati su noi stessi? Cana ci insegna che la nostra azione si compie nella vita di tutti i giorni. Se però pensiamo che la nostra condizione di essere invitati alle nozze (“... beati gli invitati alla mensa del Signore ...”) ci esenti dall’occuparci dei bisogni degli altri, questo non permetterà a Gesù di continuare a fare miracoli...
Spunti di lavoro con i bambini
“Fate quello che vi dirà” – L’invito di Maria risuona alle nostre orecchie. Ed ancora adesso ci sollecita a seguire la voce del Figlio. Ma per fare e prima di fare occorre ascoltare la sua Parola. Chiediamo ai ragazzi se leggono il Vangelo e quando.
Ci sono in casa momenti di preghiera insieme? Ci rivolgiamo alla Madonna? In quali occasioni? Sentiamo la sua figura di mediatrice verso il Figlio? Se siamo a conoscenza di un caso, un avvenimento in cui riconosciamo la necessità dell’aiuto del Figlio, possiamo proporre di scrivere una preghiera a Maria perché interceda presso Gesù. Faremo poi leggere nella messa domenicale l’intenzione che i ragazzi hanno composto.
Segno
La benedizione prima di mangiare. La prossima domenica a pranzo quando tutta la famiglia è raccolta a tavola ciascun ragazzo chiederà un attimo di raccoglimento e dopo aver fatto il segno di croce pronuncerà la benedizione dicendo:
“Signore, benedici noi ed il cibo che stiamo per prendere. E fa che a nessuno manchi il pane, a nessun cuore il tuo amore”.
Per meglio rimanere impressa il catechista potrà stamparla su tanti cartoncini colorati e distribuirla al termine dell’incontro ai ragazzi che la porteranno a casa.
Canto
Ecco il tuo posto
Re La Sol Re Sol La
Ecco il tuo posto, vieni, vieni a sederti tra noi
Mi- La Re Si- Sol La7 Re
e ti racconteremo la nostra storia.
Sol Re Fa#- Si- Sol Re La7 Re
Quanto amore nel seminare, quanta speranza nell’aspettare,
Si- Fa#- Sol Re Sol La Re Sol La7 Re Sol Re
quanta fatica nel mietere il grano e vendemmiare ... e vendemmiare ...
Accanto al fuoco, vieni, vieni a scaldarti con noi,
tutti divideremo pane e vino!
Ti sentirai più forte, vieni, rimani con noi!
Uniti attenderemo ogni domani!