Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
Anno C
4ª Domenica di Avvento
a cura dell’Editrice Elledici
Esultiamo per la grandezza della venuta di Dio nella Storia
Introduzione
La quarta domenica di Avvento, per la sua vicinanza al Natale, ci invita a capire fino in fondo la grandezza di ciò che stiamo per celebrare. Ciò che Michea aveva annunciato, la nascita di Cristo, è il punto decisivo del cammino dell’uomo e del mondo. Dio non è estraneo alla storia, ma entra in essa e vi entra assumendo la natura umana. Di conseguenza il nostro rapporto con Lui passa attraverso una persona: Gesù Cristo. Questa via d’accesso privilegiata che Dio ha dato all’uomo è contemporaneamente fonte di due sentimenti di cui parlano rispettivamente Luca nel Vangelo e la lettera agli Ebrei: una grande gioia per ciò che è avvenuto; e un grande senso di responsabilità per ciò che ci è stato donato e che ci chiama a corrispondervi con la nostra vita.
Atto penitenziale
Signore Gesù, tu sei la prova vivente che Dio non si disinteressa di ciò che ama. Perdonaci per quando fuggiamo le situazioni che invece ci riguardano. Signore, pietà.
Cristo Gesù, facendoti uomo hai abbandonato la tua gloria divina. Spesso noi non siamo disposti a rinunciare a molto meno. Cristo pietà.
Signore Gesù, a volte releghiamo la fedeltà al tuo esempio soltanto ai buoni sentimenti. Rendici capaci di azioni forti e coraggiose. Signore, pietà.
Presentazione della Parola di Dio
Prima lettura - Mic 5, 1-4a: Da te uscirà per me colui che dev’essere il dominatore in Israele.
Il profeta Michea annuncia la nascita del Messia nella città di Betlemme. L’insignificanza di questo modesto villaggio, contrapposta alla grandezza dell’evento che lo vede coinvolto, ci mette di fronte alla piccolezza della storia umana in rapporto alla venuta in essa del Figlio di Dio.
Dal Salmo 79 (80): Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Unendoci alla richiesta del salmista, chiediamo a Dio che torni a visitare ciò che è suo da sempre: la nostra realtà umana e il suo svolgersi su questa terra (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - Eb 10,5-10: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
Lo scrittore della Lettera agli Ebrei esalta una nuova e superiore forma di sacrificio: compiere la volontà del Padre. La possibilità di questo nuovo sacrificio non può che avere origine in un atto di negazione di sé originario: quello di Dio che nel Figlio rinuncia al Suo splendore di gloria per farsi uomo.
Canto al Vangelo: Alleluia, Alleluia. Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tue parola. Alleluia.
Vangelo - Lc 1, 39-45: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Il passo evangelico racconta della visita di Maria, in attesa di Gesù, a sua cugina Elisabetta. Quest’ultima e il bambino che porta in grembo, Giovanni il Battista, riconoscono la grandezza di ciò che sta avvenendo in Maria. La semplicità della scena, unita alla smisurata letizia di cui Luca racconta, fa sì che la gioia con cui la Madonna aveva detto il suo “sì” al progetto di Dio si trasmetta, tramite Elisabetta e Giovanni, a tutti noi, ancora oggi.
Preghiera dei fedeli
Come Elisabetta ci stupiamo ancora oggi per il bambino che Maria porta in grembo e ci facciamo testimoni di una gioia incontenibile. Preghiamo insieme e diciamo: Signore rendici degni della tua venuta.
O Padre, la tua scelta di farti uomo rimane per noi incomprensibile. Aiutaci, ciononostante, a essere testimoni di questo mistero nel mondo, agendo come autentici figli di Dio. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Monizione alla preghiera del Signore
Gesù ha reso tangibile la presenza del Padre nella Storia. Accogliamo questa grande gioia e proponiamoci di continuare ciò che Cristo ha iniziato con le parole che Egli stesso ci ha insegnato…