Anno A
33ª Domenica del Tempo Ordinario
Testi dell'Editrice Elledici
Chi ama Dio non sotterra i suoi talenti
Introduzione
Lavorare per il Regno di Dio è la grande responsabilità che Dio assegna agli uomini. Ma anche il segno della sua fiducia nei confronti dell’umanità e della dignità di cui la investe. A questa chiamata alla collaborazione con il suo progetto di salvezza si risponde nell’oggi che acquisisce, dunque, un valore costruttivo nei confronti del futuro. Il presente è il tempo dell’impegno per il Regno e della fedeltà creativa al vangelo; il futuro è il tempo della partecipazione alla gioia della comunione con il Signore nella gloria.
Atto penitenziale
Signore, sottostimiamo le nostre capacità e facciamo torto a te che ce le hai date. Abbi pietà di noi.
Cristo, di fronte all’immensità del male, invece di darci da fare ci sentiamo paralizzati dalla paura. Abbi pietà di noi.
Signore, siamo ripiegati su noi stessi e sui nostri interessi e priviamo così noi stessi della gioia di lavorare per un mondo migliore. Abbi pietà di noi.
Presentazione della Parola di Dio
Prima lettura - Prv 31,10–13;19–20;30–31: La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani.
Le virtù della donna ideale che indica il libro dei proverbi sono applicabili alle persone ma anche alla chiesa, sposa di Cristo. In quanto descrizione di un ideale essa è riferimento per chi ascolta la Parola e desidera farne norma della propria vita.
Dal Salmo 127: Beato chi teme il Signore.
La benedizione del Signore consiste nella possibilità di vivere della fatica delle proprie mani. Per questo dono egli è degno di lode (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - 1Ts 5,1–6: Non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro.
Paolo parla del Cristiano come di colui che non dorme, ma che veglia in attesa della luce. Chi è partecipe della salvezza di Cristo, infatti, non si sente a suo agio nell’oscurità del mondo, ma lavora per il Regno dei Cieli.
Canto al Vangelo: Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia.
Vangelo - Mt 25,14–30: Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
La parabola dei talenti sembra parlare del futuro e invece si riferisce all’oggi di ogni credente. Il dono del tempo della nostra vita ricevuto dal Signore non va sciupato. In essa, con il nostro impegno e la nostra creatività, viviamo la fedeltà al Signore e il servizio ai nostri fratelli. Così i talenti vengono raddoppiati.
Preghiera dei fedeli
Gesù Cristo è venuto in mezzo a noi per rivelarci che non dobbiamo aver timore di spenderci per preparare la sua venuta. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, aiutaci a portare frutto.
Perché non disprezziamo il lavoro dell’uomo onesto. Preghiamo.
Perché abbiamo il coraggio di ripagare la tua fiducia in noi, anche quando questo significa prenderci delle responsabilità che preferiremmo evitare. Preghiamo.
Perché, anche quando le circostanze sembrano dire il contrario, sappiamo ricordarci che c’è speranza e che quella speranza sei tu. Preghiamo.
Perché non confondiamo mai più senso di colpa e timor di Dio. Preghiamo.
O Padre, tu hai creduto così tanto nell’uomo da mandare in mezzo a noi il tuo unico Figlio. Aiuta anche noi ad avere fiducia gli uni negli altri e a ringraziarti della tua amicizia con la nostra vita. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Monizione alla preghiera del Signore
Gesù ci ha detto di non avere paura e di confidare nel Padre. Rafforzati dalle sue parole, ci rivolgiamo a Dio con le parole che egli stesso ci ha insegnato. Diciamo insieme…