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A cura di don Michele Munno
Otto giorni dopo il Natale la Liturgia ci invita ancora - illuminati dall'esempio dei pastori - ad andare a Betlemme per soffermarci ancora a meditare sul grande mistero dell'Amore di Dio fatto uomo per noi.
Andiamo anche noi, dunque, senza indugio, con il cuore colmo di gioia per l'annuncio che abbiamo udito ("Oggi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore!") e contempliamo meravigliati il "segno" ("un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia") della presenza di Dio. Questo "segno" ha ancora qualcosa da dire.
Se nella notte santa il nostro sguardo si è posato sul Bambino avvolto in fasce e posto in un mangiatoia; se nel giorno di Natale ci siamo interrogati - insieme alla prima comunità dei discepoli - sull'identità di questo Bambino, oggi siamo invitati ancora a "vedere", a guardare al Bambino che giace nella mangiatoia. Il nostro sguardo, però, si allarga e scorge accanto al Bambino la Madre.
Basterebbe solo questo dato per comprendere quanto sia genuina e quanto sia intrinseca all'esperienza di fede cristiana la devozione mariana, perché "cercare Cristo senza Maria è come cercare un bambino senza le braccia della madre. Maria è indispensabile: non è divina, non è una dea, non è la redentrice, però è così intimamente collaboratrice di Dio che non ne possiamo prescindere" (Oscar Romero). Il mistero della maternità, dunque, lega inscindibilmente il figlio alla madre: così è stato anche per il Cristo. Cristo è diventato veramente figlio di Maria e Maria è stata veramente Madre del Figlio di Dio, Madre di Dio.
Se questo è vero, ci appare chiaro anche un altro fatto: Maria diventando Madre di Dio è diventata anche Madre dei figli di Dio, Madre della Chiesa. Sì, perché accogliendo Dio nel proprio cuore, non è possibile restare estranei ai desideri e alle ansie del cuore di Dio. Maria, accogliendo Dio, ha accolto anche la sua passione di salvezza per gli uomini, che è lo scopo stesso dell'Incarnazione.
Anche noi, come Maria, siamo chiamati ad accogliere Dio nella nostra vita e a collaborare con Lui per la salvezza del mondo. Dio vuole coinvolgerci nella sua opera di salvezza, e questo è possibile anche per noi così com'è stato possibile per Maria.
È necessario, però, ricercare spazi di interiorità in cui comprendere e coltivare questa vocazione che Dio ci affida. Anche in questo Maria ci è modello, lo abbiamo ascoltato dal Vangelo: "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". È interessante notare che il verbo greco significa letteralmente "mettere insieme", "accostare". Maria ha sempre tentato di accostare la Parola di Dio agli avvenimenti che accadevano intorno a lei e ciò le ha permesso di comprendere e di collaborare con l'opera della salvezza. Anche noi siamo invitati, sull'esempio di Maria, ad accostare, a mettere insieme, la Parola di Dio e gli avvenimenti della storia: in questo modo eserciteremo la nostra vocazione ad essere profeti di speranza e di pace, in questo modo, ricercando, conoscendo, amando e vivendo la Verità collaboreremo ad attuare il Regno di Dio, Regno di Pace.
Il Natale, dunque, non è completo senza Maria e Maria ci rimanda al senso autentico del Natale: Dio si è fatto uomo perché l'uomo viva da figlio di Dio, ricevendo il suo stesso Spirito. Forse ci pensiamo troppo poco: dentro di noi abita lo stesso Spirito che Dio Padre ha donato al suo Figlio, lo Spirito Santo. In noi c'è lo stesso Spirito di Gesù: i suoi pensieri, i suoi desideri, la sua nobiltà, il suo coraggio, la sua fiducia, la sua stessa preghiera! Lo Spirito Santo, dentro di noi, incessantemente, pronuncia la stessa preghiera che c'è nel cuore del Figlio di Dio: "Abba, Padre!".
Ci aiuti in questo itinerario di interiorità la Vergine Santissima, Madre di Dio, ci aiuti lei che "serbava tutte le cose, meditandole nel suo cuore". Sostenuti dal suo materno aiuto anche noi - come i pastori del Vangelo - andremo per il mondo glorificando e lodando Dio per tutto ciò che abbiamo udito e visto... così brillerà anche su di noi e su tutti gli uomini di buona volontà il Volto del Signore che ci concede la Gioia e la Pace vera, anche per questo nuovo anno civile che oggi inizia. Amen.