Anno A
Domenica di Pasqua
Testi dell'Editrice Elledici
Il Signore della vita, vivo trionfa
Introduzione
La resurrezione di Cristo inizia una nuova storia in cui la possibilità di vincere il male e la morte è già stata realizzata una volta per tutte da Gesù. L’uomo ora è libero, e perciò può scegliere se operare rimanendo schiavo di ciò che è già finito oppure accogliendo la grande gioia di ciò che in Cristo risorto è iniziato.
Atto penitenziale
Signore, nei momenti difficili cerchiamo di rifugio nella superficialità. Abbi pietà di noi.
Cristo, non comprendiamo appieno la gioia insita nella realtà della tua resurrezione. Abbi pietà di noi.
Signore, scegliamo di rimanere fedeli alla morte e non usciamo con te dalle tenebre del sepolcro. Abbi pietà di noi.
Presentazione della Parola di Dio
Prima lettura - At 10, 34a.37–43: Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
Pietro è testimone di fronte a Cornelio, un centurione romano, e alla sua famiglia degli eventi accaduti in Giudea. Nel cambiamento di Pietro, passato dai tre rinnegamenti di Gesù all’essere testimone della sua risurrezione, e nel diffondersi della buona novella tra i pagani, si vede l’efficacia di quell’evento che ha origine nel sepolcro di Cristo trovato vuoto il mattino di Pasqua.
Dal Salmo 117: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Il salmista esulta perché non morirà ma resterà in vita e subito ci rivela il significato di questa nuova vita: annunciare le opere del Signore. (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - 1 Cor 5, 6–8: Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.
Il pane azzimo è pane non lievitato con il quale Israele celebrò la prima Pasqua in Egitto. Invitandoci a essere azzimi Paolo ci invita dunque ad abbandonare ciò che appartiene alla terra della schiavitù, il peccato, per aprirci alla libertà della risurrezione.
Canto al Vangelo: Alleluia, alleluia. Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore. Alleluia.
Vangelo - Gv 20, 1–9: Egli doveva risuscitare dai morti.
La corsa di Pietro e di Giovanni verso il sepolcro vuoto è simbolo della ricerca affannosa dell’uomo di un messaggio di speranza. Quella del vangelo di oggi, come per i due apostoli allora, rimane in ogni tempo e in ogni luogo una notizia inattesa e meravigliosa: Cristo è risorto e la morte non esercita più il dominio sulla vita degli uomini.
Preghiera dei fedeli
La speranza dell’uomo risorge con Cristo in questo giorno, ed è infinitamente più forte di prima. Lodiamo il Signore per la grande gioia che ci ha concesso. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, facci risorgere con te.
Perché siamo capaci di rivalutare le nostre relazioni e di valutare i fratelli alla luce del tuo progetto di salvezza. Preghiamo.
Perché sappiamo che nei momenti in cui siamo più deboli, affidandoci a te, possiamo essere straordinariamente forti. Preghiamo.
Perché accogliendo il lievito della tua resurrezione diveniamo pane di vita per i nostri fratelli. Preghiamo.
Perché nel profondo del nostro cuore si affermi la tenerezza del tuo messaggio d’amore, tanto forte da sopravvivere alla morte. Preghiamo.
O Padre, il tuo progetto per l’uomo non ha termine con la morte. Tu perseveri nel tuo amore anche quando ogni speranza sembra perduta. Aiutaci a farci simili a te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Monizione alla preghiera del Signore
Il rapporto di Gesù col Padre non termina nel sepolcro. Sapendo che il Risorto neppure abbandona noi rivolgiamoci a Dio con le parole che egli stesso ci ha insegnato. Diciamo insieme…