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XXXI DOMENICA ORDINARIA C
L'INFINITA MISERICORDIA DI DIO
“Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10)
Parole d'accoglienza e presentazione dei tema
Fratelli, la domenica scorsa la liturgia ci invitava a farci poveri davanti a Dio, umili davanti ai fratelli, riconoscendo la nostra miseria: noi siamo peccatori.
Ma la miseria chiama la misericordia: tra di esse c'è una segreta e profonda relazione. Può un cuore restare chiuso e insensibile di fronte a uno sguardo che implora, a una mano tesa, a una piaga che sanguina?
Ora Dio è amore, questa è la sua definizione: è venuto il Figlio suo a dircelo. Ma noi l'abbiamo recepita? L'abbiamo approfondita? Siamo penetrati nel mistero di tenerezza e di pietà che si chiama Dio?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Dio ama i peccatori, «chiude gli occhi sulle loro colpe», dice la Scrittura. E noi? Siamo forse tentati di osservare i nostri fratelli, di criticarli e giudicarli?
- Condividiamo nei confronti dei peccatori la misericordia di Dio. Preghiamo per la loro conversione? Cerchiamo di facilitare il loro ritorno a Dio, con bontà, con tatto e discrezione?
- Siamo intimamente convinti che anche noi siamo dei poveri peccatori, bisognosi di conversione? Abbiamo mai scoperto fino in fondo la grande miseria che c'è in noi?
2. Invocazioni
- Signore, che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva, abbi pietà di noi.
- Cristo, venuto sulla terra per cercare e ricondurre al Padre le anime perdute, abbi pietà di noi.
- Signore, che con la tua grazia illumini le intelligenze e converti i cuori, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Sap 11,23-12,2):
La sollecitudine di Dio per le sue creature
Un meraviglioso brano del Libro della Sapienza, che esalta la bontà di Dio nei riguardi di tutti gli esseri, specialmente dell'uomo che è il suo capolavoro. L'uomo ha peccato? Dio, nel suo amore, desidera solo perdonarlo e risolleva rlo alla sua dignità.
a. Dio non si pente: egli non può che amare, conservare e proteggere sempre tutti gli esseri che ha creato, ai quali ha dato la vita.
b. E l'uomo naturalmente non fa eccezione. Anche se si allontana da Dio, Dio non ritira da lui il suo amore. Se lo castiga, lo fa nella giusta misura e unicamente per riportarlo al pentimento.
c. Influenzati da un diffuso materialismo, siamo forse portati a credere che Dio sia fallito nella sua opera, e che tutto sia irrimediabilmente perduto? No, restiamo fermi nella nostra speranza:
l'amore non è mai sconfitto!
Salmo responsoriale (Sal 144): L'inesauribile bontà di Dio
La bontà di Dio per l'uomo è inesauribile, perché lo ama perfino nel suo peccato: egli è fedele, giusto, pieno di misericordia. Benediciamo e cantiamo la gloria del suo regno, del suo regno di amore.
Rit.: La gloria di Dio è l'uomo vivente.
Seconda lettura (2 Ts 1,11-2,2):
Preparare nella fede il ritorno del Signore
L'apostolo Paolo esorta vivamente i Tessalonicesi a condurre una vita degna della loro vocazione cristiana e a manifestare cosi la gloria di Cristo, senza lasciarsi turbare da pretese profezie.
a. In seno alla comunità di Tessalonica erano sorte delle dicerie, secondo le quali la Parusia, cioè il ritorno di Cristo e la fine del mondo, sarebbero stati imminenti.
b. Paolo li rassicura: i loro timori sono ingiustificati. Si preoccupino piuttosto di comportarsi bene, di compiere in tutta serenità le opere della fede: questo è l’essenziale.
c. Questo è un avvertimento molto attuale anche per noi. Pullulano le sette specializzate in queste fosche previsioni. Non lasciamoci impressionare. Viviamo nella semplicità e nell'onestà la nostra fede, e teniamo ferma la nostra fiducia in Dio.
Vangelo (Lc 19,1-10): La conversione di Zaccheo
La conversione di Zaccheo, raccontata da Luca, da una parte rivela la tenerezza del Signore per i peccatori, che è impaziente di salvare, e dall'altra ci insegna quali sono le condizioni per un vero ritorno a Dio.
a. Zaccheo era un pubblicano che si era arricchito prelevando delle somme sostanziose da ciò che incassava a titolo di imposta:
un giorno incontra Cristo. Sconvolto da ciò che sente, decide di convertirsi.
b. La sua conversione non consiste solo nel restituire ciò che ha ingiustamente rubato, ma nel liberare il cuore dall'avidità dei beni terreni, per aprirlo all'adorazione di Dio e all'amore per i fratelli.
c. Chi di noi potrebbe affermare in buona fede di non aver bisogno di convertirsi, come Zaccheo? Potremmo affermare di aver il cuore completamente libero nei riguardi dei beni della terra?
Suggerimenti per l'omelia
Confessiamolo! Siamo sempre pronti ad erigerci a giudici degli altri e a pronunciare contro di essi delle condanne senz'appello. I farisei del Vangelo ci sono sempre dappertutto. Il Signore condanna questa mentalità e questo modo di agire, perché è «ricco di misericordia».
Riflettiamo sull'insegnamento che ci dà la liturgia e ne ricaveremo una duplice lezione:
- Una lezione di fiducia e di confidenza. Per quanto grande sia la nostra miseria spirituale, toccasse anche il fondo della peggiore indegnità, non dobbiamo mai disperare. Il Signore «non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva».
Egli rispetta la nostra libertà e si rifiuta di venire da noi e forzarci; però ci chiama, insiste, bussa senza stancarsi. Il suo amore non si dà mai per vinto.
- Una lezione di carità fraterna. Con i nostri fratelli noi dobbiamo comportarci come si comporta Dio con noi. Non dobbiamo giudicarli, non dobbiamo condannarli: il Signore ce lo proibisce.
Sappiamo invece comprenderli, scusarli, sempre pronti ad accoglierli, ad aiutarli, a tender loro la mano. Se siamo stati offesi, se ci hanno causato qualche male, perdoniamo senza riserve. Dimentichiamo senza rancori.
Così saremo veri discepoli di Cristo, per i quali in definitiva una sola legge conta: quella dell'amore.
Preghiera universale
Fratelli, Cristo ci ha rivelato quanto sia grande la misericordia di Dio per le anime perdute. Egli stesso ci ha detto di essere stato mandato dal Padre per salvare quello che era perduto. Domandiamo di aver una fiducia senza limiti in Dio e nella sua bontà, e una delicata comprensione nei riguardi dei nostri fratelli.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa e i suoi ministri: perché siano accoglienti con i peccatori e non temano di compromettersi andando verso di loro per aiutarli a risollevarsi: preghiamo.
2. Per noi stessi: perché riconosciamo onestamente la nostra condizione di peccatori, non ci crediamo migliori degli altri e non ci permettiamo mai di giudicarli severamente: preghiamo.
3. Per essere vera, la conversione suppone un totale cambiamento del cuore. Perché il Signore ci dia la forza di rinunciare a tutto ciò che impedisce il nostro ritorno a lui: preghiamo.
4. Quanta gente senza scrupoli sfrutta il prossimo per arricchirsi a danno altrui. Perché riconoscano i loro torti e vi riparino, come Zaccheo, il pubblicano: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità abbiamo gli uni verso gli altri il comportamento stesso di Cristo, per sostenerci come fratelli nel nostro cammino verso di lui: preghiamo.
Signore, l'amore che tu ci porti è un amore paziente, gratuito, totale. Rivèlaci fin dove arriva il tuo amore affinché, per quanto siamo peccatori, non dubitiamo mai della tua misericordia, e nei confronti dei nostri fratelli diamo prova di comprensione, di benevolenza e di generosità di cuore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Dio è così grande, e noi così piccoli e miserabili! Ma Dio è anche amore. Non abbiamo paura, uniti al suo figlio Gesù, di parlargli come i figli parlano al loro padre.
Parole di congedo e di saluto
«L'amore non è amato!» - esclamava san Francesco di Assisi. È vero: Dio non è amato. Diciamo perciò a tutti i nostri fratelli che all'amore di Dio bisogna rispondere con l'amore.