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VI DOMENICA DI PASQUA C
FEDELTÀ ALLA PAROLA
“Se uno mi ama osserverà la mia parola” (Gv 14,23)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Importantissime sono le raccomandazioni fatte da Cristo ai suoi discepoli al momento di lasciarli, per ritornare al Padre. La Chiesa ci invita oggi a meditare questa: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola».
È indirizzata a noi, cristiani di questo ventesimo secolo che va verso la sua conclusione, allo stesso modo con cui è stata rivolta a coloro che l'hanno ricevuta dalle labbra stesse di Cristo. Assume anzi un rilievo particolare in questo nostro tempo, nel quale tanti vitelli d'oro e tanti idoli di argilla ci sollecitano da ogni parte per distoglierci da Cristo. Quale deve essere la nostra fedeltà a Cristo e come resistere a questi pericoli?
È necessario saperlo, se vogliamo realizzare il nostro destino di uomini e di cristiani.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Nel nostro comportamento religioso attribuiamo più importanza a certe cerimonie, a certi atti, che non alla vita di fede sincera e autentica?
- Ci lamentiamo quando la parola di Dio scuote le nostre abitudini, tocca il nostro benessere e rimette in discussione la nostra stessa vita cristiana?
- Restiamo fermi nella «pace di Cristo» qualunque cosa succeda, o ci lasciamo prendere dal dubbio e dal turbamento di fronte alle difficoltà del tempo presente?
2. Invocazioni
- Signore, che dimori nella tua Chiesa, la santa città discesa dal cielo, abbi pietà di noi.
- Cristo, che sei l'Eterno Vivente nel cuore di coloro che osservano la tua parola, abbi pietà di noi.
- Signore, consiglio e difesa di tutti quelli che credono in Cristo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (At 15,1-2.22-29): Solo la fede in Cristo è necessaria
Nel corso di un'assemblea generale tenuta a Gerusalemme, che è stata chiamata «il primo concilio», gli apostoli dichiarano che per essere salvati non è necessario sottoporsi alle pratiche della religione giudaica: è sufficiente la fede in Gesù Cristo.
a. Il problema discusso aveva una grande importanza: ai pagani che si convertivano al cristianesimo era necessario imporre le 05-servanze legalistiche della religione mosaica, e in particolare la circoncisione?
b. Paolo e Barnaba si appellano al verdetto degli apostoli: questi, illuminati dallo Spirito Santo, proclamano solennemente che la sola cosa necessaria è la fede in Gesù Cristo.
c. Guardiamoci bene dalla grettezza di spirito che fa subire di malavoglia le riforme apportate dal Concilio Vaticano Il alla vita della Chiesa; nello stesso tempo stiamo attenti anche a non andare oltre.
Salmo responsoriale (Sal 66): Bontà universale di Dio
La bontà di Dio, rivelata dal figlio suo Gesù Cristo e dalla Chiesa, non è certo riservata ad una sola nazione: è offerta a tutti i popoli. Tutti insieme perciò innalzino il loro canto di riconoscenza e di gioza.
Rit.: Popoli tutti, lodate il Signore!
Seconda lettura (Ap 21,10-23): La Città Santa
Sotto l'immagine di una città fiabesca, tutta risplendente di gloria, san Giovanni descrive il popolo di Dio, arrivato da tutte le parti della terra per costituire la Città Santa: la Chiesa.
a. La città terrena di Gerusalemme, capitale politica e religiosa di Israele, agli occhi di san Giovanni è solo l'abbozzo di una città infinitamente più ricca e più bella.
b. Questa Gerusalemme celeste, splendente d'oro e di pietre preziose, è la Chiesa, fondata sugli apostoli. Essa risplende della luce dell'Agnello, è la Città Santa per eccellenza.
c. E' abbastanza di moda oggi deprezzare la Chiesa, gonfiare le colpe commesse dai suoi membri nel corso dei secoli. E' un modo di fare disonesto e sbagliato. Cerchiamo di vedere la Chiesa come è nella sua realtà, con gli sguardi ammirati di san Giovanni.
Vangelo (Gv 14,23-29): Fedeltà nello Spirito
Al momento di lasciarli, il Signore esorta i suoi discepoli a restargli sempre fedeli: e lo saranno se si impegneranno a vivere nel suo amore, uni formando la loro condotta ai suoi insegnamenti.
a. Anche questo è un brano del discorso di addio di Gesù ai suoi apostoli, la sera dell'ultima cena. Devono amarlo sopra ogni cosa, se vogliono restargli, fedeli. Lo Spirito Santo li aiuterà con la sua luce e la sua forza.
b. Dopo il ritorno di Cristo al Padre, non sono certo mancate agli apostoli le prove e le difficoltà; ma «forti della loro fede e sicuri del suo amore» hanno sempre mantenuto nel cuore una pace inalterabile.
c. Il mondo e la Chiesa attraversano oggi una grande crisi: la tempesta infuria. Malgrado tutto restiamo fedeli alla parola di Dio. Viviamo nella pace e anche nella gioia. Nulla succede se non ciò che Dio vuole o permette.
Suggerimenti per l'omelia
La fedeltà alla quale Cristo chiama i suoi discepoli, è una fedeltà attiva e creatrice: è una attenzione continua alla sua parola per sentirla, comprenderla, assimilarla, incarnarla in ogni nostro atteggiamento. E giacché è indispensabile a chi vuole che il Signore abiti in lui, facciamo alcune riflessioni sulla fedeltà.
- Che cos 'è la fedeltà. Essere fedele significa rispettare le clausole di un contratto, liberamente stipulato. Ora tra Dio e noi è stato concluso un contratto sacro con la mediazione di Gesù Cristo: per amore Dio ha fatto di noi i suoi figli, col dovere di comportarci come tali e di sottometterci amorevolmente alla sua santa volontà.
- E una fedeltà del cuore, più che una fedeltà alla lettera. Più che mirare all'osservanza meticolosa di precetti e dileggi, di riti e di tradizioni, richiederà l'impegno di uniformare la propria vita a questa forma vivente che si chiama Gesù Cristo. Solo così potremo evitare il rimprovero fatto da Dio a Israele: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me».
- I frutti di questa fedeltà. Intesa in questo modo, essa ci fa vivere da veri figli di Dio, sull'esempio di Cristo che incarna in sé tutte le esigenze dell'amore. Essa fa maturare tutti i frutti dell'amore: fecondità, dono di sé, dedizione agli altri, ansia di giustizia, di fratellanza e di pace; desiderio di annunciare il Vangelo, gioia per sé e per tutti, anche in mezzo alle difficoltà e alle prove. Essa fa del cristiano, secondo la più bella definizione che ne è stata data, «un altro Cristo».
Preghiera universale
Fratelli, il Signore ci esorta ad essere incrollabili nella nostra fede in lui, qualunque cosa possa accadere. Preghiamo con fervore lo Spirito di verità affinché, da lui illuminati e fortificati, 05-serviamo la Parola di Cristo e siamo suoi testimoni fedeli.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa di Cristo. Perché in mezzo al disordine e alle contestazioni che agitano il nostro povero mondo, essa sia la luce che illumina e conforta: preghiamo.
2. Per l'umanità straziata dalle rivalità e dall'odio. Perché lo Spirito dell'amore plachi le lotte fratricide, riavvicini i cuori, stabilisca un regno di concordia e di pace: preghiamo.
3. Per i cristiani perseguitati: perché restino saldi nella fede, e le loro prove siano per la Chiesa una sorgente di rigenerazione spirituale: preghiamo.
4. Per i bambini e per i giovani: perché si impegnino a fortificare la loro fede con una conoscenza più profonda degli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale: perché si mostri più aperta al rinnovamento pastorale e si sviluppi maggiormente nella speranza e nella gioia di Cristo: preghiamo.
Signore Gesù, divino risorto, tu hai promesso la pace, la vera pace. Non abbandonarci nella lotta e nella prova. Rendici docili alle esigenze dello Spirito dell'amore. Tu che regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
La Chiesa è il regno di Dio sulla terra. Preghiamo affinché diventi ogni giorno più santa con l'aumento della fede e della carità.
Parole di congedo e di saluto
Mettere in pratica la Parola del Signore vuoi dire vivere nel suo amore. Il Signore è vivo in noi, egli stesso ce ne ha dato l'assicurazione. Possa questa certezza riempirci di gioia.