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DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE C
LA FOLLIA DELL'AMORE
“Avendo amato i suoi, li amò sino alla fine” (Gv 131)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, con la domenica delle Palme e della passione noi entriamo nella celebrazione del mistero pasquale: essa si apre con una solenne processione che ricorda l'entrata trionfale del Signore a Gerusalemme.
Ma perché questo trionfo non ci inganni sul mistero di Cristo e sul senso della sua missione, ecco che appena la processione finisce, incomincia il racconto della passione.
Il regno di Dio è un regno di amore e non può instaurarsi che nei cuori liberi dal peccato e dalla superbia. Questa liberazione per compiersi ha bisogno della sofferenza, del martirio di Cristo, della sua salita al Calvario: ai piedi della croce illusioni e falsità svaniscono.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Stiamo per sentire il racconto sconvolgente della passione del Signore. Disponiamoci ad ascoltarlo e a meditarlo con l'attenzione del cuore.
- Figlio del Dio altissimo, si è abbassato fino alla più profonda umiliazione. Ci crediamo forse troppo superiori per seguirlo in questa via?
- Abbiamo invece il coraggio di camminare con lui sulla via del Calvario: è lui che ci chiama. Non vorremmo continuare ancora a comportarci da nemici della croce...
2. Invocazioni
- Signore, che per amore degli uomini non hai esitato a sacrificare il tuo Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, obbediente fino alla morte di croce per salvare l'umanità colpevole, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i cuori al mistero dell'amore di Dio per gli uomini, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 30,4-7): Il canto del servo sofferente
Questo brano preso da Isaia è chiamato «il canto del servo sofferente»: ci fa partecipare ai sentimenti di Cristo durante la sua passione: dolore, solitudine, angoscia, ma nello stesso tempo coraggio intrepido nella certezza del trionfo finale.
a. Il profeta Isaia ci parla di un uomo di Dio che, nonostante le persecuzioni e le torture, resta fedele alla sua missione e mantiene incrollabile la sua fiducia in Dio.
b. Non è forse questo il ritratto di Cristo durante la sua passione, fatto dal profeta tanti e tanti anni prima?
c. Anche il cristiano, discepolo di Cristo, da vero servo di Dio dovrebbe mantenere il cuore tranquillo e fedele nella prova, nella convinzione che la forza di Dio abita in lui.
Salmo responsoriale (Sal 21): Grido di aiuto nello sconforto
Il salmo 21 del quale recitiamo alcune strofe, è sempre sta lo molto caro ai cristiani, perché è la profezia bella e commovente della passione e del trionfo del Signore. Rispondiamo a queste strofe col grido stesso di Gesù sopra la croce:
Rit.: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Seconda lettura (Fu 2,6-11): Umiliazione e trionfo di Cristo
Umiliazione estrema e trionfo glorioso, è il doppio contrasto di questo inno alla gloria di Cristo, che san Paolo ha inserito nella sua Lettera ai Filippesi.
a. Delle gelosie e delle rivalità erano scoppiate all'interno della comunità di Filippi. Per tagliar corto san Paolo propone l'esempio di Cristo che, pur essendo Dio, non esitò a umiliarsi fino alla morte ignominiosa della croce.
b. L'apostolo non manca di aggiungere che questo libero abbandono di Gesù all'amore del Padre, gli ha meritato di venir esaltato e glorificato, fino ad essere posto al di sopra di ogni creatura.
c. Vogliamo anche noi partecipare un giorno alla gloria del Signore, nostro maestro? Accettiamo come lui di obbedire, con una obbedienza di amore, a Dio nostro Padre, anche se ci toccheranno umiliazioni e sofferenze, come sono toccate a lui.
Vangelo (Lc 22,14-23,56): La passione di nostro Signore
Il racconto della passione di Gesù Cristo... Tutti gli evangelisti lo riportano, ma ognuno in una sua ottica particolare. San Luca sottolinea in modo speciale:
a. La bontà di Gesù, continuamente in azione: accoglie benignamente il traditore, perdona a Pietro, consola le donne che piangono, prega per i suoi carnefici.
b. Il suo compito di vittima di espiazione: avendo preso su di sé i nostri peccati, non si sottrae ai colpi e alle sofferenze. Accettata e offerta per amore, la sua passione diventa vittoria e sorgente di salvezza.
c. Ognuno di noi deve sentirsi profondamente partecipe di questo dramma che si consuma sul Calvario. Come Simone di Cirene, dobbiamo portare la nostra croce dietro a Gesù, per amore.
Suggerimenti per l'omelia
Fino alla fine dei tempi la croce, piantata sulla terra, non cesserà di gridare agli uomini con grande forza: Guardate e capite quanto Dio vi ama! Non vorrete ricambiare questo amore? Rifiuterete ancora di amarvi tra di voi, come egli vi domanda?
- Cristo è morto, e di quale morte... Il giorno delle palme entra a Gerusalemme da trionfatore. Meno di quattro giorni dopo è arrestato, giudicato e condannato. E soffre fino all'estremo. Deriso, insultato, trascinato nel fango, alla fine muore inchiodato su di una croce come il più infame dei criminali. Tutto questo lo sappiamo bene, ma forse lo consideriamo come un avvenimento a noi estraneo. E invece Cristo dovrebbe esserci più caro di un padre o di una madre. Dobbiamo sforzarci di vivere la sua passione con i sentimenti che ha avuto la madre sua, la vergine Maria.
- Cristo ci ha amati, e di quale amore... Perché ha accettato e perfino voluto questa morte crudele? Per amor nostro! «Avendo amato i suoi - scrive san Giovanni -, li amò sino alla fine». La vita di Cristo tutta intera è un mistero di amore; non poteva quindi concluderla che con il più sublime atto di amore: dare la sua vita per quelli che amava. Meditiamo a lungo la passione di Cristo: il nostro cuore, per quanto indurito possa essere, comprenderà finalmente il grido del suo cuore: «Guardate se c'è un amore simile al mio amore!».
- Cristo ha liberato e salvato l'uomo... L'amore di Cristo spinto fino a questo estremo, avrà un effetto prodigioso, inimmaginabile: l'uomo non sarà solamente purificato dai suoi peccati, strappato dalla sua miseria e preservato dalla morte eterna, ma, divenuto figlio di Dio col battesimo, sarà chiamato, se persevererà nel bene, a condividere per sempre la felicità e la gloria di Dio.
Preghiera universale
Fratelli, all'inizio della settimana santa la Chiesa ci ricorda la passione del Signore, perché il nostro cuore non s'addormenti durante la sua agonia. Promettiamo di vivere intensamente questi giorni santi, riuniti sotto la croce, con la madre del salvatore.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Tutta la Chiesa rivive in questi giorni la dolorosa passione di Cristo. Perché tutti i fedeli, rispondendo al suo invito, si sforzino di parteciparvi col più grande fervore: preghiamo.
2. Dio vuole riconciliare con sé gli uomini mediante il sacrificio del Figlio suo morente sulla croce. Perché essi cooperino generosamente all'opera della loro salvezza: preghiamo.
3. I sacramenti istituiti da Cristo sono per noi sorgente di vita divina. Perché siano ricevuti con fede, con riconoscenza, con pentimento e con amore: preghiamo.
4. Il mistero della messa rinnova e rende attuale il sacrificio del Calvario. Perché tutti i cristiani vi si associno ogni domenica con pietà e con gioia: preghiamo.
5. Perché la nostra comunità parrocchiale si riunisca numerosa e fervente per celebrare gli uffici della settimana santa: preghiamo. Signore tu hai voluto purificare, santificare e salvare tutti con la morte e la risurrezione del tuo Figlio. Apri il nostro spirito e il nostro cuore perché comprendiamo il senso di questo mistero. Donaci la forza - la forza dell'amore - per prendere sulle nostre spalle la croce di Gesù e portarla senza stancarci. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Cristo si è offerto vittima di amore per instaurare il regno di Dio sulla terra. Uniti a lui, facciamo il proposito di lavorare efficacemente alla realizzazione del suo piano divino.
Parole di congedo e di saluto
Siamo entrati nella Settimana Santa! Viviamola intensamente in unione di amore con Gesù, con la madre sua Maria e con tutta la Chiesa.