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V DOMENICA ORDINARIA C
LA VOCAZIONE DEL CRISTIANO
“Lasciarono tutto e lo seguirono” (Lc 5,11)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, col battesimo siamo stati investiti di una missione: essere gli annunciatori del Vangelo. Ce lo ricordava la liturgia della domenica scorsa. Ma forse questa è una verità difficile da accogliere e da vivere per dei cristiani che troppo a lungo sono stati considerati dei semplici fedeli senza responsabilità personali, e ai quali non si chiedeva che di obbedire senza batter ciglio alle direttive che venivano dall'alto
No! Nella Chiesa di Cristo non è permesso a nessuno di incrociare le braccia e lasciar fare agli altri. Ogni cristiano è un chiamato e ha la sua vocazione. Non gli basta perciò dire nella sua preghiera: «Venga il tuo regno», ma deve anche essere effettivamente l'artefice del regno di Dio. E come lo sarà? Dobbiamo preoccuparci di imparano, per essere, secondo la raccomandazione di Cristo, «luce del mondo e sale della terra».
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo veramente compreso che ogni cristiano, per il solo fatto di essere battezzato, fa parte della stirpe dei testimoni di Cristo, dei messaggeri del Vangelo?
- Non dobbiamo pensare che solo i vescovi, i preti, e in genere i militanti, abbiano ricevuto questa missione. Sarebbe solo una tentazione e una scusa per la nostra pigrizia.
- Abbiamo Corse perduto il senso di Dio? Siamo veramente convinti ch'egli è il «tre volte santo», l'Altissimo, che un abisso infinito ci separa da lui?
2. Invocazioni
- Signore, i cieli e la terra cantano la tua grandezza infinita: abbi pietà di noi.
- Cristo, morto e risorto per salvare tutti gli uomini, abbi pietà di noi.
- Signore, che dai luce, forza e perseveranza agli apostoli del tuo Vangelo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 6,1-2a.3-8): La vocazione dl Isaia
La domenica scorsa abbiamo sentito il racconto della vocazione del profeta Geremia. Oggi è Jsaia che ci racconta come è stato chiamato da Dio, e quale missione gli è stata affidata.
a. «E una pagina di fuoco...» Siamo attorno al 736 a.C. e Isaia ha vent'anni: sta pregando nel Tempio. Improvvisamente una visione grandiosa: Dio gli si rivela in tutta la sua gloria e santità.
b. Posto di fronte a questo mistero, il profeta considera la sua miseria personale: si sente peccatore. Come potrà con le labbra impure essere il portavoce di Dio? Ma le sue labbra saranno purificate, e quindi risponderà con decisione: Eccomi, Signore!
c. Dio cerca collaboratori per la sua opera di salvezza. Ma per i chiamati è necessaria la stessa visione: incontrare Dio con la fede e l'adorazione è assolutamente indispensabile per compiere la missione affidata.
Salmo responsoriale (Sal 137): Canto di lode e di ringraziamento
Come eco alla visione di Isaia, la liturgia ci fa recitare i versetti del salmo 137, nel quale il cantore ispirato loda Dio «alla presenza degli angeli», per essere intervenuto in suo favore. Con lui adoriamo il Signore e rendiamogli grazie.
Rit.: Cantiamo al Signore davanti ai suoi angeli.
Seconda lettura (1 Cor 15,1-11): La vocazione di san Paolo
Dopo aver ricordato che la risurrezione di Cristo è uno dei dati fondamentali della fede, san Paolo afferma solennemente che anche lui ne è testimone: egli ha visto Cristo risorto.
a. Nulla l'aveva preparato a questa missione. All'inizio era stato un persecutore accanito dei discepoli di Cristo. Ma ha dovuto cedere all'evidenza: il Cristo gli è apparso vivo e reale.
b. Nello stesso istante ha scoperto il senso e la portata della risurrezione del crocifisso. Illuminato dallo Spirito, egli ha compreso anche che la sua missione sarebbe stata quella di proclamare questo evento, specialmente tra le nazioni pagane.
c. Oggi diverse correnti di pensiero cercano di dare della risurrezione di Cristo delle interpretazioni tutt'altro che ortodosse. Restiamo fedeli alla fede della Chiesa!
Vangelo (Lc 5, 1-11): La vocazione degli apostoli
San Luca racconta come Cristo, dopo la pesca miracolosa nel lago di Tiberiade, invita alcuni pescatori a seguirlo per diventare suoi apostoli: «i pescatori di uomini».
a. Dopo aver predicato alla gente dalla barca di Simon Pietro, Gesù invita quest'ultimo a gettare in mare la rete. Fino a quel momento la pesca era stata infruttuosa. A questo nuovo tentativo, la rete si riempie fino a strapparsi...
b. Pietro e i suoi compagni sono sconvolti. Invitati dal Signore a seguirlo, abbandonano tutto senza alcuna esitazione e si uniscono a lui. E mai più torneranno indietro.
c. «Pescatori di uomini...». Tutti i cristiani sono chiamati a divenire tali, ciascuno secondo le sue attitudini, quale che sia la loro professione, il loro lavoro, la loro cultura, la loro autorità. A tutti il Signore domanda di gettare la rete.
Suggerimenti per l'omelia
Le letture di oggi ci hanno raccontato la vocazione di tre personaggi, la cui vita era stata fino allora molto ordinaria: Isaia, un nobile di Israele; Paolo, un rabbino giudeo; Pietro, un pescatore del lago di Tiberiade. Nella loro persona, la chiamata di Cristo è rivolta anche a ciascuno di noi: tutti abbiamo il compito di costruire il regno di Dio.
- Siamo intimamente convinti della realtà di questa missione? Troppo a lungo si è lasciato credere ai semplici fedeli che l'apostolato non era affare loro, ma riservato solo a specialisti, come sacerdoti e religiosi. È stato un grave errore, dal quale si cerca di uscire con grande difficoltà. Quanti nelle nostre comunità parrocchiali non hanno ancora accettato lo slogan, ripetuto cento e mille volte: «Nella Chiesa tutti sono responsabili».
- Come esercitare questa responsabilità? Comunque siano le nostre abitudini di vita, il nostro grado di istruzione, noi abbiamo la possibilità di dare un'autentica testimonianza della nostra fede, semplicemente impegnandoci a vivere da discepoli di Cristo e anche accettando, per quanto ci è possibile, delle responsabilità nell'Azione Cattolica, nell'animazione liturgica, nella catechesi, nella promozione della buona stampa, ecc.
- Condizione indispensabile: essere impregnati in profondità degli insegnamenti del Vangelo, perché siano in noi una sorgente inesauribile di luce, di forza, di giustizia, di pace e di amore. Di qui la necessità di vivere «in Cristo», con la preghiera, la meditazione, la lettura della Bibbia, per irradiare Cristo.
Preghiera universale
Fratelli, all'inizio di ogni vocazione c'è il bagliore di un incontro. Isaia, Paolo, Simon Pietro ne sono tre meravigliosi esempi. Però è stato per essi necessario aprirsi a questo incontro e alla chiamata che è stata loro rivolta. Chiediamo anche noi questa apertura di cuore per tutti coloro che il Signore invita a seguirlo.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La Chiesa ha bisogno di sacerdoti perché sia assicurata la sua opera di evangelizzazione e di santificazione. Perché lo Spirito Santo susciti numerose e sante vocazioni: preghiamo.
2. Chiamati ad essere pescatori di uomini, quanti sacerdoti devono amaramente constatare che la loro rete resta vuota. Perché non si scoraggino mai e perseverino nei loro sforzi: preghiamo.
3. Il battesimo rende coloro che lo ricevono messaggeri e apostoli di Cristo. Perché i cristiani collaborino generosamente con tutta la Chiesa all'edificazione del regno: preghiamo.
4. In diverse nazioni i cristiani, nostri fratelli, sono imprigionati, torturati e perfino messi a morte per la loro fede. Perché abbiano la forza e la costanza dei martiri: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità parrocchiale siamo tutti testimoni di Cristo con la nostra delicatezza, con la nostra premura nel servizio ai fratelli, la nostra carità: preghiamo.
Signore Gesù, oggi ci hai fatto sentire la tua chiamata: tu la rivolgi a ciascuno di noi, insistente e urgente. Strappaci dalla nostra pigrizia e dal nostro egoismo. Rendici liberi e disponibili perché non cerchiamo altro che il tuo Vangelo, desiderosi di viverlo e di diffonderlo. Così, uniti a te, costruiremo il regno del Padre tuo, che vive con te e con lo Spirito Santo nei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Poiché siamo battezzati, Cristo vive in ciascuno di noi. Cerchiamo di essere con lui e in lui gli artefici del regno del Padre suo. Manifestiamo questo desiderio con la preghiera che egli ci ha insegnato.
Parole di congedo e di saluto
«Prendete il largo» - ha detto Cristo ai suoi apostoli. Lo dice anche a noi perché nel nostro ambiente siamo la luce che illumina e il sale che purifica.