Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
IV DOMENICA ORDINARIA C
IL CRISTIANO PROFETA DEL VANGELO
“Io ti ho stabilito profeta delle nazioni... Non spaventarti alla loro vista” (Ger 1,5.8)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, il brano evangelico di oggi ci presenta un quadro piuttosto duro delle relazioni di Gesù con i suoi concittadini e perfino con alcuni membri della sua famiglia. Quando, dopo il battesimo nel Giordano, ritorna a Nazaret e nella sinagoga si presenta come il messia atteso, viene subito rifiutato e anche minacciato di morte.
Egli ci ha prevenuti: il discepolo non e' al di sopra del maestro. Se vuole vivere la sua fede e darne testimonianza davanti agli uomini, incontrerà inevitabilmente incomprensioni e opposizioni, perfino da parte dei suoi amici.
Dove attingere il coraggio necessario? E una cosa molto importante e da questo dipende la riuscita della vita cristiana e quindi l'esito finale della nostra vita. Dice Cristo: «Chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato».
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Il Signore vuoi fare di noi i testimoni del suo amore per tutti gli uomini. Abbiamo ascoltato il suo appello? Siamo disposti a metterci al servizio dei fratelli?
- L'amore di Dio è gratuito. E il nostro amore per gli altri è dello stesso genere: paziente, servizievole, delicato, disinteressato, senza desiderio di contraccambio?
- La paura delle incomprensioni, dell'insuccesso, dell'ingratitudine, delle critiche e delle opposizioni paralizza forse il nostro slancio di carità?
2. Invocazioni
- Signore, che per salvare gli uomini non hai esitato a sacrificare il tuo Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, morto sulla croce per darci la prova suprema dell'amore e per salvarci, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i nostri cuori alla vera carità, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Ger 1,4-5.17-19): Il profeta solo contro tutti
Geremia racconta come è stato scelto da Dio fin dal seno materno per portare il messaggio divino ad una società in sfacelo: egli adempirà la sua missione, nonostante le ire e gli odi che non mancherà di suscitare.
a. Geremia è uno dei profeti più attraenti dell'Antico Testamento. Visse intorno al 650 a.C., in un periodo di generale corruzione.
b. Dio lo incarica di rimproverare al popolo giudaico e ai suoi capi i loro soprusi e le loro infedeltà, anche se dovrà incontrare critiche e persecuzioni, ed essere perfino condannato a morte.
c. Ogni cristiano, proprio in virtù del battesimo, appartiene alla stirpe dei profeti: davanti ad un mondo dedito alla menzogna e all'empietà, deve ricordare a tutti le leggi del Vangelo, anche se vedrà le folle sollevarsi contro di lui.
Salmo responsoriale (Sal 70): Canto di ringraziamento
Stanco, malandato, oggetto di mille cattiverie, un vegliardo guarda al suo passato. Ha posto sempre la sua fiducia in Dio e non ha mai avuto a pentirsene. Ora canta le meraviglie dell'amore divino. Facciamo nostro il suo canto di ringraziamento.
Rit.: La mia bocca annunzierà la tua giustizia.
Seconda lettura (1 Cor 12,31-13,13): L'elogio della carità
È una delle più belle pagine delle lettere di san Paolo, e il punto culminante della prima Lettera ai Corinzi: è l'elogio entusiastico della carità, di questo amore soprannaturale che ci fa amare Dio come un padre, e gli altri, tutti gli altri, come nostri fratelli.
a. Di tutti i doni spirituali - i carismi - concessi dallo Spirito Santo per costruire le comunità cristiane, il più grande, afferma san Paolo, è senza dubbio la carità: senza di essa gli altri doni non servono a nulla, anzi possono diventare perfino dannosi.
b. Essa, essa sola, costituisce la base della vita cristiana; essa ne è l’ispiratrice e l'animatrice; essa, essa sola, troverà la sua piena realizzazione nella visione di Dio, faccia a faccia.
c. Anche noi dobbiamo verificare se il nostro amore per Dio e per i fratelli è vero e se ha le qualità enumerate da san Paolo: paziente, generoso, disinteressato, umile, delicato, senza gelosia e senza calcolo.
Vangelo (Lc 4,21-30): Cristo contestato tra i suoi a Nazaret
La lettura di oggi è la continuazione di quella della domenica scorsa. Siamo nella sinagoga di Nazaret un giorno di sabato. I concittadini di Gesù rifiutano di riconoscere in lui il messia e lo cacciano brutalmente.
a. Erano fieri di lui e della fama che si era conquistata in tutta la regione con i suoi miracoli. Ma quando vuol fare loro capire che egli è il messia annunciato dai profeti, prima si stupiscono e poi si indignano.
b. Gesù li rimprovera per la loro incredulità e annuncia che il messaggio che essi rifiutano sarà portato ai pagani. Infuriati, vogliono fargli fare una brutta fine. Gesù deve andarsene.
c. Radicati nei vari pregiudizi, fossilizzati in pratiche tradizionali, forse anche noi diamo talvolta prova di oscurantismo: siamo ostili per partito preso alle direttive della Chiesa, impedendo così ogni progresso della fede in noi e negli altri?
Suggerimenti per l'omelia
Noi abbiamo ricevuto Cristo: il battesimo ci ha inseriti in lui per farci vivere la sua vita. «Per me vivere è Cristo», esclama san Paolo. Abbiamo però veramente accolto Cristo? E dopo averlo accolto, siamo stati suoi testimoni e suoi messaggeri?
- Abbiamo veramente accolto Cristo? Non abbiamo talvolta deformato e falsificato il suo Vangelo, per adattarlo alla nostra mentalità, alle nostre passioni, ai nostri punti di vista meschini ed egoisti? Perché la verità evangelica entri in noi, ci impegni e trasformi la nostra vita, è indispensabile che ci sbarazziamo di tutto ciò che può essere di ostacolo alla sua penetrazione fino al più intimo del nostro essere: pregiudizi, abitudini, ambizioni. E per realizzare questa purificazione del cuore è necessaria l'umiltà di spirito. «Imparate da me - ci dice Gesù - che sono mite e umile di cuore».
- Dopo averlo accolto, siamo diventati suoi testimoni e suoi messaggeri? Quando, subito dopo averci battezzati, il sacerdote ha fatto sulla nostra fronte l'unzione con l'olio santo, ci ha detto: «Ecco che ora tu sei sacerdote, profeta e re». Naturalmente a questi titoli sono uniti dei gravi doveri: in particolare quello di lavorare con Cristo per l'estensione del suo regno di verità e di amore. Missione meravigliosa!
Però ricordiamoci che vivere la propria fede in questo modo, irradiare la propria fede, suscita certamente contraddizioni e resistenze: Cristo ci ha prevenuti. Avremo questo coraggio e questa forza? Sì, a condizione di supplicare lo Spirito Santo che ce la conceda.
Preghiera universale
Fratelli, Gesù Cristo è l'inviato del Padre, il suo messaggero: egli annuncia la buona novella. Ma perché quest'annuncio arrivi a tutti gli uomini, egli ha incaricato la Chiesa, e con essa ogni cristiano, di questa missione. L'abbiamo veramente compreso e siamo disposti a compiere questo dovere, sì bello e delicato ad un tempo?
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La Chiesa ha la missione di portare agli uomini il messaggio evangelico. Perché lo Spirito Santo l'assista sempre e la renda fedele e coraggiosa nell'adempierla: preghiamo.
2. Perché tutti i cristiani, pastori e fedeli, accolgano con premura il messaggio di Cristo e ne siano, ciascuno secondo il suo ufficio e le sue possibilità, i testimoni ardenti e generosi: preghiamo.
3. Non sono pochi coloro che rifiutano gli insegnamenti della Chiesa e le direttive del Concilio. Perché lo Spirito Santo li illumini e li aiuti a dar prova di umiltà e di docilità: preghiamo.
4. Perché coloro che sono rivestiti di autorità sentano il dovere di realizzare, con la loro opera e le loro decisioni, la buona novella con un impegno di maggiore giustizia: preghiamo.
5. Perché nell'interesse di tutti e a gloria di Dio cerchiamo di vivere in seno alle nostre comunità secondo le esigenze della carità vera, paziente e disinteressata: preghiamo.
Signore Gesù, infondi in noi fa luce del tuo Santo Spirito, affinché siamo conquistati e sedotti dalla tua Parola, deposta nei nostri cuori. Fa' che le siamo fedeli sia nella vittoria che nella sconfitta, nelle gioie e nei dolori dell'esistenza, e siamo presso i nostri fratelli i messaggeri coraggiosi e disinteressati del tuo Vangelo. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Divenuti figli di Dio col battesimo e perciò responsabili della diffusione del Vangelo, diciamo, uniti a Cristo, il nostro desiderio di compiere questa missione.
Parole di congedo e di saluto
Come cristiani abbiamo ricevuto la missione di portare al mondo la buona novella del regno. Missione sublime, ma anche piena di rischi. Che Dio ci dia la forza di osare.