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III DOMENICA ORDINARIA C
L'OGGI DI DIO
“Oggi si è adempiuta questa scrittura” (Lc 1,21)
Parola d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, ci capita tutti i giorni, quando incontriamo un amico, di domandargli: Allora, che c'è di nuovo? E anche lui ci fa la stessa domanda. Il più delle volte le novità di cui si parla sono senza importanza. Ma in un mondo agitato e tormentato come il nostro, la domanda la facciamo con una certa apprensione.
Ora, ogni volta che ci ritroviamo in chiesa per le celebrazioni liturgiche, è Cristo stesso colui che dobbiamo interrogare: «Che novità, Signore?» La sua risposta non delude mai, perché egli ci annuncia la buona novella e su di essa ci istruisce.
Sappiamo ascoltarlo: per far questo dobbiamo stare in silenzio e tenerci nell'umiltà.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Dobbiamo convincerci che niente è più necessario della Parola di Dio. Essa illumina, fortifica, consola, dà un senso alla vita.
- Ci siamo mai resi conto che per noi cristiani questa Parola di Dio è una persona vivente, Gesù Cristo stesso, il Verbo di Dio fatto carne?
- Stiamo veramente attenti quando ci parla? E ci preoccupiamo di partecipare la buona novella dei suoi insegnamenti a coloro che ancora non la conoscono?
2. Invocazioni
- Signore, tu vuoi che tutti gli uomini camminino nella luce e nella gioia del Vangelo: abbi pietà di noi.
- Cristo, venuto in mezzo a noi a portare la buona novella della salvezza, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i nostri occhi e il nostro cuore alla luce e alla gioia del Vangelo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Ne 8,1.10): Gioia dl credere alla Parola dl Dio
La prima lettura ci fa assistere a una vera «liturgia della parola», celebrata in antico: davanti al popolo riunito, lo scriba Esdra legge e commenta un lungo brano della legge di Mosè.
a. Siamo dopo il ritorno dall'esilio: il tempio e le mura di Gerusalemme sono stati ricostruiti. Ma in modo più urgente di tutto s'impone la ricostruzione spirituale.
b. Si tratta in primo luogo di vincere l'ignoranza religiosa, divenuta così grande durante tutti quegli anni di esilio. Perciò si fanno varie riunioni, durante le quali gli scribi - noi diremmo i catechisti - leggono e spiegano i testi della Bibbia.
c. Tutto ciò deve indurci a dare molta importanza alla liturgia della parola, che si celebra con la liturgia eucaristica. Ascoltare la Parola di Dio è sorgente inesauribile di gioia: essa illumina, conforta, vivifica.
Salmo responsoriale (SaI 18): Elogio della legge del Signore
Le strofe del salmo 18 sono tutte una lode alla legge del Signore. Essa è perfetta, verace, limpida e giusta. Chi l'ascolta con semplicità ritrova la vita, la luce, la gioia. Auguriamoci col salmi-sta di comprenderla, di osservarla, di cantarla.
Rit.: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
Seconda lettura (1 Cor 12,12-30): Solidali gli uni con gli altri
Il brano della Lettera ai Corinzi, che si legge oggi, è la continuazione di quello della domenica scorsa: vi ritroviamo la costante preoccupazione dell'apostolo di mantenere intatta l'unità delle comunità cristiane.
a. Qualunque sia la condizione sociale dei suoi membri, per quanto diversi e differenti i doni particolari di ciascuno, è necessario che sia salvaguardata ad ogni costo una perfetta unione nella comunità.
b. Paolo fa un paragone col corpo: le membra che lo costituiscono sono differenti, ognuno ha la sua funzione. Ma questa diversità non solo non nuoce all'unità, ma contribuisce al bene di tutto l'insieme.
c. «Voi siete il corpo di Cristo - ci dice l'apostolo -' e ciascuno per la sua parte è membro di questo corpo». Dobbiamo prenderne coscienza. Così ognuno, pure conservando la sua personalità, non solo non nuocerà all'unità della comunità, ma la rinforzerà e la feconderà.
Vangelo (Lc 1,1-4; 4,14-21): L'oggi di Dio
Questa lettura riunisce due brani del vangelo di san Luca, apparentemente slegati tra loro: il prologo, cioè l'inizio dello stesso vangelo, e il racconto dell'intervento di Gesù nella sinagoga di Nazaret, un giorno di sabato.
a. All'inizio del vangelo, per infondere fiducia nei suoi lettori, san Luca mette in risalto la serietà del suo lavoro: prima di accingersi a scrivere si è dedicato personalmente a numerose e minuziose ricerche.
b. Ecco poi la scena nella quale Gesù, essendo ritornato a Nazaret, viene sollecitato a prendere la parola nella sinagoga; ne approfitta per rivelare la sua identità: egli è il messia annunciato dai profeti.
c. «L'oggi di Dio»... Anche noi stiamo vivendo questa stessa scena del vangelo. Qui, adesso, Cristo si presenta a noi come il liberatore, il benefattore, il portatore del messaggio di salvezza. Quale gioia dovrebbe riempire i nostri cuori!
Suggerimenti per l’omelia
Sappiamo ascoltare «oggi» il messaggio che Cristo ci porta da parte del Padre suo? Egli viene ad informarci sui nostri problemi di oggi e a suggerircene le soluzioni. Perciò dobbiamo accogliere questo messaggio.
- Cristo è la Parola di Dio Padre. Noi conosciamo bene, per averla spesso sperimentata, la potenza della parola. Nessuna meraviglia quindi che anche Dio abbia scelto questo mezzo per rivelarci il mistero del suo amore. Nell'Antico Testamento i suoi messaggeri erano i profeti. Dopo di loro ha affidato questa missione al Figlio. «Il Verbo si è fatto carne» per portare agli uomini il messaggio del Padre. «Egli è la Parola del Padre»...
- L'oggi di questo messaggio... Questa Parola vivente dovrà tacere, una volta che Cristo è ritornato al Padre? No, di certo! Prima di salire al cielo, Gesù ha incaricato la Chiesa di trasmettere agli uomini i suoi insegnamenti. Assistita dallo Spirito Santo, la Chiesa non è mai venuta meno alla sua missione. E oggi qui, nella nostra assemblea, che cosa fa se non dispensare la parola di Cristo per illuminarci, per confortarci e salvarci?
- Sappiamo noi accogliere questa parola di vita? Nella nostra civiltà delle chiacchiere e del rumore, dobbiamo crearci un silenzio interiore, senza il quale non si può sentirla. Dobbiamo accoglierla in un cuore abbastanza umile e puro, perché possa germogliare senza essere soffocata, e portare frutti di grazia e di santità.
Preghiera universale
Fratelli, abbiamo sentito Cristo rivelare ai suoi concittadini di Nazaret che egli ha ricevuto dal Padre la missione di trasmettere agli uomini il messaggio di salvezza. Egli compie anche oggi questa missione in mezzo a noi e per noi. Domandiamo un cuore aperto alla sua Parola, per accoglierla con gioia e farne la regola della nostra vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. È alla Chiesa da lui fondata che Cristo ha affidato la missione di ripetere agli uomini i suoi insegnamenti. Perché lo faccia con fedeltà, pazienza, energia e dolcezza: preghiamo.
2. Da qualche tempo si sono moltiplicati i falsi profeti: il Signore ce ne ha messo in guardia. Perché i cristiani non si lascino sviare ma restino sempre fedeli alla loro fede: preghiamo.
3. Grande è l'influenza esercitata oggi, nel bene e nel male, dai potenti mezzi di comunicazione sociale. Perché vengano utilizzati non per l'inganno e l'errore, ma al servizio della verità: preghiamo.
4. Cristo è venuto a rianimare la speranza di quelli che soffrono. Perché i cristiani, suoi discepoli, sentano il dovere di continuare la sua opera di carità e di giustizia: preghiamo.
5. Ogni domenica vengono proposti alla nostra meditazione i brani più belli e significativi della Bibbia. Perché abbiamo cura di ascoltarli con rispetto e di uniformarvi la nostra vita: preghiamo.
Signore Gesù, tu dicevi ai tuoi concittadini di Nazaret: «Oggi si è compiuta questa parola della Scrittura... » L'oggi di cui tu parli è
il nostro: noi lo viviamo adesso. Aiutaci a prenderne chiara coscienza, perché il nostro cuore sia più disponibile ad accogliere la tua Parola, più generoso nel metterla in pratica, più zelante nel trasmetterla ai fratelli. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Istruiti dallo Spirito Santo sul mistero della nostra filiazione divina, uniamoci a Cristo, presente sull'altare, per rivolgere a Dio la nostra preghiera di figli.
Parole di congedo e dl saluto
Lo Spirito Santo ci ha fatto comprendere che anche noi abbiamo la missione di portare la buona novella ai nostri fratelli. Siamo per essi luce, speranza e gioia.