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II DOMENICA ORDINARIA C
CRISTO VIVE NEL CUORE DELLA SUA CHIESA
“Fu invitato alle nozze anche Gesù” (Gv 2,1)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, forse siamo un po' sorpresi alla lettura del brano evangelico di oggi, che ci mostra Gesù seduto ad un pranzo di nozze, e che compie il suo primo miracolo proprio in favore dei due sposi. Perché nulla manchi alla loro festa, cambia l'acqua in vino.
Non dobbiamo meravigliarci. Sgorgano da questo racconto degli insegnamenti importantissimi, che dobbiamo accogliere e meditare, nel nostro interesse: sono il buon vino del Vangelo...
Nella santa messa, Cristo non arriva forse a servirci il vino del regno eterno, il suo stesso sangue? «Prendete e bevete: questo èil mio sangue, sparso per voi». Esiste prova più grande del suo amore per noi?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Non turbiamoci né siamo inquieti per l'avvenire della Chiesa, di fronte agli attacchi di cui è oggetto e alle sue divisioni interne. Non manchiamo di fiducia!
- Siamo certi che, qualunque cosa accada, la Chiesa non sarà mai scossa, né potrà mai essere travolta dalla tempesta che la circonda. Il Signore è con lei.
- Non chiudiamoci in noi stessi di fronte alle necessità dei fratelli. Condividiamo la delicatezza di Maria alle nozze di Cana e siamo anche noi attenti alle difficoltà e ai bisogni degli altri.
2. Invocazioni
- Signore, che vuoi farci partecipi del mistero della tua vita, in unione con Cristo e con la Chiesa, abbi pietà di noi.
- Cristo, che hai fatto dell'umanità peccatrice l'oggetto privilegiato della tua misericordia, abbi pietà di noi.
- Signore, che effondi sulla tua Chiesa il vino nuovo della grazia
e della letizia, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 62,1-5): Le nozze di Dio col suo popolo
Dopo il ritorno dall'esilio, il profeta Isaia si impegna a confortare i suoi connazionali, alle prese con grandissime difficoltà. Il Signore non li ha certo abbandonati: al contrario li ama come lo sposo ama la sua sposa.
a. I rimpatriati da Babilonia sono sull'orlo dello scoraggiamento: riusciranno mai a sollevare dalla rovina il loro paese, e specialmente a ricostruire Gerusalemme?
b. Isaia li rassicura: Dio ha fatto sua la loro causa. Gerusalemme, la loro città santa, sarà proprio considerata come «la sposa del Signore». Sarà restaurata e rifulgerà nella sua gloria.
c. Questa Gerusalemme del futuro - tutti l'hanno compreso - è in realtà la Chiesa di Cristo: sposa teneramente amata, oggetto della sua predilezione, destinata a diventare la madre di tutti i popoli.
Salmo responsoriale (Sal 95): Lode a Dio onnipotente
Israele ha fatto più di una volta l'esperienza della bontà di Dio a suo riguardo, e ne da testimonianza a tutti i popoli della terra. La Chiesa fa suo questo canto di universale letizia, ed esalta le meraviglie della potenza e dell'amore di Dio.
Rit.: Hai fatto nuove, Signore, tutte le cose.
Seconda lettura (1 Cor 12,4-11): Il retto uso dei carismi
San Paolo insegna che se alcuni ricevono dei doni particolari, cioè dei carismi, è solo per metterli a servizio dei fratelli e non per farne vanto e ricavarne profitto personale.
a. Al suo inizio la Chiesa non era ancora perfettamente strutturata. Per supplire a questa lacuna, il Signore elargiva ad alcuni dei doni speciali, delle particolari attitudini: i carismi.
b. Giacché qualcuno era tentato di approfittarne e di gloriarsene, san Paolo avverte che questi doni sono accordati da Dio unicamente per il bene di tutti.
c. Vediamo purtroppo che anche oggi ci sono molti che, pur senza una missione ufficiale, si pretendono ispirati. Sì, ma da chi? La regola aurea per saperlo è questa: la loro opera contribuisce alla concordia e all'unità, oppure alla discordia e alla divisione? Cerchiamo di vederci chiaro e non lasciamoci ingannare.
Vangelo (Gv 2,1-12): Le nozze di Cana
San Giovanni racconta come Gesù, all'inizio del suo ministero, compì il primo miracolo su richiesta della madre, la vergine Maria. E lo fece durante un pranzo di nozze, in un piccolo villaggio della Galilea, chiamato Cana.
a. Cana di Galilea sta sulla strada che va da Nazaret al lago di Tiberiade. C'è una festa di nozze. Gesù vi è invitato, con la madre e con i suoi primi discepoli.
b. Durante il pranzo Maria si accorge che è finito il vino. Volendo risparmiare la confusione alla giovane coppia, interviene presso il Figlio e ottiene ch'egli cambi l'acqua delle giare in vino prelibato.
c. Delicatezza di Maria, efficacia della sua intercessione, provvidenza di Dio attenta a tutti i particolari della nostra vita, dignità del matrimonio, valorizzazione delle umili gioie di questo mondo:
sono tutti insegnamenti che possiamo ricavare dal gustoso racconto.
Suggerimenti per l'omelia
Mettiamo in evidenza alcuni degli insegnamenti che si possono ricavare dal racconto del miracolo di Cana.
- La dignità del matrimonio. Vediamo tutti la grave crisi che l'istituto del matrimonio attraversa in questo nostro tempo: quanti divorzi e quante «libere unioni». Eppure da qualche tempo la teologia aveva fatto delle preziose scoperte sulla spiritualità coniugale. Con la sua presenza alle nozze di Cana, Cristo ha voluto valorizzare in anticipo questa spiritualità. San Paolo spiegherà che essa deriva dal fatto che il matrimonio è il simbolo eloquente dell'unione misteriosa di Cristo stesso con la sua Chiesa.