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III DOMENICA DI AVVENTO C
ATTENDERE IL SIGNORE NELLA GIOIA
“Rallegratevi sempre! Il Signore è vicino” (Fil 4, 4-5)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
«Fratelli, rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi! Con questo caldo invito alla gioia si apre la liturgia della terza domenica di avvento: esso è preso dalla lettera di san Paolo ai Filippesi.
L'apostolo indica il motivo di questa gioia: «Il Signore è vicino. Quando noi sappiamo che deve arrivare qualcuno, qualcuno che ci ama e che noi amiamo, col quale stiamo bene insieme, la gioia riempie in nostro cuore. Ecco ora che viene, che sta alla nostra porta Cristo Gesù, l'inviato del Padre.
A quest'annuncio, nonostante tutti i motivi che potremmo avere per essere tristi, la gioia deve prorompere da tutto il nostro essere, dal nostro sorriso, dalla luce dei nostri occhi, dai nostri canti, dalle nostre acclamazioni. L'avvento è il tempo della speranza, e perciò anche il tempo della gioia.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La nostra fede nel Cristo, la nostra fiducia in Lui è tanto profonda, da mantenerci in una perfetta serenità di spirito, qualunque cosa succeda?
- Diffondiamo intorno a noi la pace e la gioia? Coloro che vengono a contatto con noi, ne traggono un reale conforto nelle loro inquietudini e nelle loro miserie?
- Diamo prova di lealtà, di rettitudine, di energia nel correggerci dei nostri difetti e rendere il nostro amore a Dio e ai fratelli più sincero e più efficace?
2. Invocazioni
- Signore, che ci chiami a condividere la tua gioia in una vera comunione di amore, abbi pietà di noi.
Cristo, mandato a noi per essere il messaggero della pace e della gioia, abbi pietà di noi.
- Signore, luce degli umili di cuore e consolatore degli afflitti, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Sof 3,14-iSa): Invito alla gioia
Il popolo d’Israele è stato duramente provato. Ecco che ora il profeta Sofonia intravede per esso tempi migliori. Dio verrà a salvarlo: da questo momento sia bandita ogni paura e gli animi si riempiano di gioia.
a. Leggendo la storia del popolo ebreo si può avere l'impressione che essa sia intessuta solo di sventure e di catastrofi. Il popolo ebreo è per questo un popolo infelice? Per nulla al mondo! Giacche' esso conserva racchiusa in sé una eccelsa, incrollabile speranza.
b. Esso è il popolo eletto, amato da Dio in modo particolare. tutti sanno che perfino i castighi che si sono meritati con le loro infedeltà, sono espressione della misericordia e della tenerezza del nostro Dio.
c. Lo stesso avviene anche per la Chiesa, il nuovo popolo di Dio. Per quante siano le sue debolezze, le sue prove, le sue miserie, Dio le porta nel suo cuore: le è sempre vicino per sostenerla, guidarla, guarirla, fortificarla e salvarla.
Salmo responsoriale (Is 12): Viviamo nella gioia: Dio è con noi!
L'esilio è finito... Ecco il nuovo popolo d’Israele riunito nella pace. il profeta Isaia invita alla gioia, e lui stesso compone un cantico di lode alla gloria di Dio: è il cantico che la liturgia mette oggi sulle nostre labbra.
Rit.: Alleluia: viene in mezzo a noi il Dio della gioia.
Seconda lettura (Fil 4,4-7): La gioia della speranza
Anche san Paolo esorta i suoi fedeli a vivere nella gioia, nonostante le prove e le afflizioni del tempo presente. E arriva Pe? fino a farne loro un dovere: come possono vivere nel timore, quando hanno la certezza che il Signore è vicino?
a. Paolo scrive dalla prigione: ciononostante è pieno di gioia. In un'altra sua lettera ha scritto: «Sovrabbondo di gioia nelle prove. in questo clima di gioia che l'apostolo vorrebbe veder fiorire le comunità cristiane.
b. Una gioia che sgorga dalla certezza di fede che Dio è sempre presente: una presenza percepita, compresa, desiderata e gustata. Essa è il sostegno della speranza, e perciò sorgente di gioia.
c. Ad un mondo inquieto e sconvolto come il nostro, qual migliore testimonianza possiamo offrire, di una gioia luminosa, di ma serenità a tutta prova? Potranno mai essere tristi i messaggeri della Buona Novella?
Vangelo (Lc 3,10-18): Giovanni Battista prepara i suoi ascoltatori alla venuta del Cristo
Alla gente che si affolla intorno a lui sulle rive del Giordano, Giovanni Battista insegna come convenga prepararsi alla venuta del salvatore: è necessario un vero cambiamento di vita, nel senso di una giustizia più grande e di una carità più efficace.
a. La vera conversione presuppone in effetti il cambiamento di tutto l'essere, non solo della mentalità ma anche del modo di vivere: i buoni desideri non sarebbero che illusione se non fossero seguiti dalle opere.
b. A ciascuno dà i consigli più adatti al suo stato. Sono avvertimenti sensati e pratici, che devono essere presi sul serio e praticati senza ritardo.
c. Sono avvertimenti che riguardano personalmente anche noi e dei quali dobbiamo tener conto, se vogliamo entrare nello spirito dell'avvento. Male per noi se per interesse, per egoismo o per cattiva volontà ci rifiutiamo di accoglierli.
Suggerimenti per l'omelia
In questa terza domenica di avvento la Chiesa ci esorta vivamente ad aprire i nostri cuori alla gioia: ce ne fa quasi un ordine. Ma si può fare della gioia un comando? Certamente, se si tratta della gioia che viene da Dio. E la gioia cristiana che scaturisce dalla logica stessa della fede.
- Dobbiamo aprire i nostri cuori alla gioia che viene da Dio. Anche il mondo promette la gioia, una gioia spesso fasulla e, in ogni caso, condizionata dagli eventi. La gioia che viene da Dio è sicura, al riparo da traumi e da deterioramenti, perché sta nella comunione e nell'incontro personale con lui. Essa non elimina le nostre umili gioie umane, ma le purifica, le santifica e le eleva per farne un omaggio di riconoscenza e di amore a Dio.
- Dobbiamo diffondere questa gioia intorno a noi. Conservando la serenità e la pace anche dopo i più amari insuccessi, noi diamo ai nostri fratelli la più valida testimonianza della verità del vangelo. Se si trovano nella sofferenza, se sono inquieti e abbattuti, riportiamo in loro il coraggio. Se invece si trovano nell'euforia del successo e della riuscita, sapremo unirci a loro dimenticando i nostri affanni personali: nello stesso tempo apriremo loro il segreto della nostra gioia interiore, quella che ci viene da Dio, per rivelarne loro la sorgente e renderli partecipi.
Questa è la gioia dell'avvento: non è trionfale come quella di Pasqua, né traboccante come quella di Pentecoste... E una gioia discreta, soave, quieta in sé stessa, sicura di Dio che e' sorgente di un calmo raccoglimento e di una serena preghiera.
Preghiera universale
Fratelli, viviamo in una situazione difficile, in un mondo quanto mai inumano. Ma, nonostante tutto, noi cristiani dobbiamo essere perfettamente tranquilli, nella certezza che Dio ci ama e veglia su di noi. La nostra preghiera comunitaria ci ottenga una fiducia incrollabile nell'amore del Padre.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa, quale fedele messaggera di Cristo, sappia presentare al mondo l'annunzio evangelico, che gli angeli del Natale canteranno sulla grotta di Betlemme: preghiamo.
2. Perché la comunità umana non si lasci fuorviare da falsi pastori, ma presti ascolto alla voce di Dio che la chiama alla giustizia, alla pace e alla gioia: preghiamo.
3. Perché i cristiani siano maggiormente coscienti della responsabilità che loro compete, di cambiare la tristezza degli uomini in una fiducia e in una gioia inalterabile: preghiamo.
4. Per tutti quelli che soffrono: le famiglie disunite i bambini abbandonati, i senza tetto, i profughi; perché possano partecipare alla gioia portata da Cristo: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale: perché in un vero sforzo di conversione ci prepariamo a celebrare nella gioia la nascita del Signore: preghiamo.
Signore, eccoci ormai a qualche giorno dal Natale. Noi vogliamo che la gioia portata dal Figlio tuo sulla terra risplenda in ciascuno di noi, e per mezzo nostro nel mondo intero. Aiutaci a superare gli ostacoli che ci impediscono di accogliere il messaggio evangelico e di cooperare alla costruzione di un mondo migliore. Tu che regni col Figlio e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Siamo in attesa del salvatore e ci auguriamo che il suo regno di amore si stabilisca senza ritardo. Viviamo questa speranza nella gioia, innalzando con fiducia la nostra preghiera al Padre.
Parole di congedo e di saluto
Come gli antichi profeti, cerchiamo anche noi di annunciare a tutti che la gioia viene dal cielo in mezzo agli uomini. Dobbiamo però essere anche i testimoni viventi di questa gioia.