Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - B
IL RITORNO DEL SIGNORE
“Il Signore è vicino, alle porte” (Mc 13.29)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, «Dove va la nostra terra»? si dice in un canto moderno. Si prepara una catastrofe, una vera apocalisse, come certi assicurano? Nessuno ne sa niente. Del resto, checché ne sia del futuro e delle sue minacce, il cristiano non si lascia prendere dalla paura: egli mantiene una speranza sicura. Non siamo forse discepoli di Cristo? Di colui che è la luce e la vita? Chi l'ascolta sa. Chi lo segue non si perde. Oggi lo ascoltiamo mentre ci invita a superare le nostre paure e a preparare il giorno del suo ritorno. Egli ci annuncia che ritornerà nella sua gloria per radunare i suoi eletti dai quattro angoli della terra e a inaugurare con loro il suo regno di giustizia e di pace: il regno eterno dell'amore. Miseri noi, se non approfittiamo degli anni della nostra vita terrena per preparare il nostro ingresso con lui nella gloria.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Noi proclamiamo che Cristo è risuscitato e che anche noi risusciteremo con lui. Questa fede nella vita dell'aldilà ispira la nostra condotta nella vita presente?
- Viviamo noi veramente nell'attesa del ritorno glorioso di Cristo? Non ci siamo forse insediati nel benessere di questa terra, come non dovessimo lasciarla mai più?
- Le prove di quaggiù ci fanno comprendere la fragilità delle cose terrene? Ci orientano verso la ricerca dei valori eterni?
2. invocazioni
- Signore, che nel tuo ineffabile amore ci riservi un posto tra i tuoi
eletti, abbi pietà di noi.
- Cristo, tu ci avverti che alla fine dei tempi ci prenderai con te nei
cieli: abbi pietà di noi.
- Signore, che ci rendi vigilanti nell'attesa del giorno in cui Cristo
ritornerà, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Dn 12,1-3): Annuncio della risurrezione dei morti
Nel terzo secolo a.C. Antioco Epifane aveva scatenato una violenta persecuzione contro gli ebrei. Il profeta Daniele indirizza al popolo eletto un messaggio di speranza: nell'ora in cui egli vorrà, Dio interverrà in favore del suo popolo. Quanto a quelli che sono morti, essi risorgeranno dalla polvere della tomba per una vita gloriosa.
a. Questo testo riveste una particolare importanza, per il fatto che afferma esplicitamente la risurrezione dei morti alla fine dei tempi: è allora che verrà fatta giustizia definitiva.
b. Infatti, mentre i giusti risusciteranno per la vita eterna, gli altri risusciteranno pure, ma per la vergogna e per l'eterna rovina.
c. Abbiamo anche noi una fede così profonda e così convinta nella risurrezione, da attendere nella speranza il ritorno di Cristo e la realizzazione del nostro destino di eredi del regno?
Salmo responsoriale (Sal 15): La forza e la gioia della speranza
Se noi ci siamo messi dalla parte del Signore e abbiamo camminato con lui, possiamo mantenere intatta la nostra fiducia: le prove, la morte stessa non potranno scalfirla; esse non sono che un passaggio che conduce a Dio, verso la vita, verso la gioia.
Rit.: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Seconda lettura (Eb 10,11-14): L'unico sacrificio
L'autore dell'epistola mostra in questo brano come il sacrificio di Cristo, offerto sulla croce, superi in eccellenza tutti gli altri sacrifici.
a. I sacrifici offerti dai sacerdoti del tempio non avevano che un valore limitato e perciò dovevano essere ripetuti continuamente, e per di più ottenevano un perdono incerto.
b. Al contrario, l'offerta di Cristo sul Calvario non ha bisogno di essere rinnovata: essa è sufficiente per riconciliare gli uomini con Dio e portarli alla perfezione.
c. Le nostre messe qui in terra non aggiungono niente a questo unico sacrificio: esse assicurano il flusso di questa divina sorgente di perdono e di santità sulla chiesa e sul mondo intero.
Vangelo (Mc 13,24-32): Il ritorno glorioso dl Cristo
Con l'aiuto di immagini misteriose ed efficaci, Cristo annuncia il suo ritorno glorioso alla fine del tempi: tutto finirà, tutto si concluderà con la riunione nella città eterna, il regno dell'amore, di tutta l'umanità, oggi dispersa.
a. Cristo usa uno stile e un linguaggio di forte presa per il suo tempo: un linguaggio apocalittico appunto, legato a una certa mentalità. Prendere questo testo strettamente alla lettera, sarebbe un tradirne il senso.
b. E allora di quale avvenimento parla Cristo? Sembra che egli riunisca nella stessa prospettiva gli avvenimenti contemporanei e quelli che accompagneranno il suo ritorno alla fine del mondo: quelli della parusia.
c. Lungi dall'essere un vangelo della paura, questa pagina, nonostante le catastrofi che vi sono descritte, è l'annuncio di una luminosa speranza che deve sorreggere il nostro coraggio e portarci ad agire con entusiasmo.. il cristiano è l'uomo dell'avvenire e della gioia.
Suggerimenti per l'omelia
«Ricordati di Gesù Cristo, risuscitato dai morti». È il mistero fondamentale del vangelo. Su di esso riposa la nostra fede e si fonda la nostra speranza. Cristo è entrato nella gloria del Padre. Egli ritornerà alla fine dei tempi per prendere con sé gli eletti e introdurli nel regno eterno della pace e dell'amore: il regno del Padre. Questa è la speranza cristiana.
- Una speranza che trasfigura tutto. Si dovrebbe vivere in una continua angoscia, constatando che la morte si aggira intorno a noi e che dopo aver colpito tante persone che ci sono care, tende il suo agguato anche a noi per precipitarci nella tomba. Ma dopo che Cristo ha trionfato sulla morte con la sua risurrezione, un'immensa speranza è nata nel cuore dell'uomo, che trasfigura la vita presente con le sue pene, i suoi drammi, le sue prove, i suoi lutti. «Se ci rattrista la certezza di dover morire - canta il prefazio dei defunti - ci consoli la promessa dell'immortalità futura».
- Una speranza che libera. Essa spezza le catene che ci legano ai beni effimeri di quaggiù; essa ci libera dal morboso attaccamento a noi stessi e alle cose della terra, comunque si chiamino: superbia, vanità, cupidigia, avarizia, gelosia. Essa ci permette così di aprirci agli altri col cuore pieno di bontà e le mani protese nella carità e nell'amore.
Forte di questa fede, il cristiano porta in se stesso un ottimismo a tutta prova; egli sa che vive e che muore per un futuro glorioso.
Preghiera universale
Fratelli, Cristo ci ha preavvisati solennemente che alla fine del mondo ritornerà nella gloria per giudicare gli uomini. Messaggio pieno di mistero, ma che dà un senso alla vita. Noi dobbiamo prepararci seriamente a quest'ultimo giorno, se vogliamo far parte del corteo degli eletti. Domandiamo di essere vigilanti e generosi nell'attesa di questo giorno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché la chiesa, messaggera di Cristo, non si stanchi mai di ricordare agli uomini che, creati immortali ad immagine di Dio, essi devono prepararsi ad entrare nel regno dell'eternità: preghiamo.
2. Affinché i responsabili della nostra società non siano preoccupati soltanto della prosperità materiale dei popoli, ma favoriscano tutto ciò che può accrescere i valori del cuore e dello spirito: preghiamo.
3. Affinché quelli che soffrono, possano attraverso le loro prove vedere sempre meglio la fragilità delle cose terrene, e apprezzare di più le loro sofferenze in funzione della vita eterna: preghiamo.
4. Per i morenti: affinché, illuminati e fortificati dalla loro fede in Cristo risorto, essi s'addormentino tranquilli nella pace di Dio, come il bambino nelle braccia della madre: preghiamo.
5. Affinché nella nostra comunità parrocchiale sappiamo incoraggiarci gli uni gli altri a pensare di più al giorno in cui il Signore verrà a chiamarci per seguirlo: preghiamo.
Signore Gesù, assorbiti dalle cure e dagli affari della terra, noi siamo tentati di dimenticare il grande giorno dell'eternità, per il quale siamo stati creati. Risveglia la nostra attenzione, scuoti il nostro torpore. Aiutaci, forti della nostra fede in te, a prepararci a questo giorno nel quale tu appagherai le nostre speranze. Allora noi vivremo con te e col Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Nella preghiera che stiamo per recitare, domandiamo la fedeltà alla volontà del Signore, per essere degni di entrare un giorno nel suo regno.
Parole di congedo e dl saluto
Il Signore ritornerà: noi ne abbiamo la certezza. Prepariamo il suo ritorno vivendo nella fedeltà a lui. Così anche noi saremo, agli occhi dei nostri fratelli, i testimoni della speranza cristiana.