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AL BANCHETTO DELLA SAPIENZA
“Comportatevi non da stolti, ma da uomini saggi” (Ef 5,15)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
«Comportatevi non da stolti, ma da uomini saggi!». Questa raccomandazione dell'apostolo Paolo, fratelli, mette l'accento sulla lezione che la chiesa vuole impartirci con la liturgia di questa domenica. La vita è una cosa troppo preziosa perché noi possiamo permetterci di sprecarla: ci viene data una volta sola! Per noi dunque si tratta di orientarla in modo che, pienamente conforme alla volontà' del Signore, ci meriti, passato questo tempo, l'ingresso alla vita eterna. Questa è sapienza!
Che cosa bisogna fare perché la nostra vita sia segnata da questa sapienza? Dobbiamo ascoltare il Signore. «Venite, figli, ascoltatemi!», egli ci dice. E per aver la forza di camminare sulla via che egli ci indica, è necessario che noi mangiamo il pane che ci presenta: «Prendete e mangiate!».
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Spesso ci comportiamo come insensati, preoccupati solo di inserirci nella società del benessere; quasi mai come dei veri saggi, solleciti prima di tutto del regno dei cieli.
- E invece, oltre alle preoccupazioni terrene, oltre alla ricerca del cibo per il corpo, dovremmo cercare anche quello dell'anima: il pane della parola di Dio e quello dell'eucaristia.
- Secondo la raccomandazione di san Paolo, sappiamo «approfittare del tempo presente» compiendo i nostri doveri quotidiani in spirito di fede e cercando tutte le occasioni per fare del bene attorno a noi?
2. Invocazioni
- Signore, che rendi sapienti i piccoli e gli umili, e accechi i superbi, abbi pietà di noi.
- Cristo, vero pane di vita, disceso dal cielo per comunicarci la vita del Padre, abbi pietà di noi.
- Signore, che ci riveli la vera sapienza e ci fai gustare quanto è buono il Signore, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Pro 9~l4): Il banchetto della sapienza
Un piacevole racconto allegorico, nel quale la sapienza di Dio, che poi è Dio stesso, ci invita ad ascoltare i suoi insegnamenti per vivere come persone sagge e non come degli insensati.
a. La sapienza di Dio è personificata nei tratti di una padrona di casa, che esorta i suoi invitati a sedersi e a prender parte al grande pranzo da lei preparato.
b. I cibi che vengono serviti hanno valore di simbolo: rappresentano gli insegnamenti dati da Dio e che ciascuno deve mettere in pratica per realizzarsi nella vita.
c. Per noi cristiani, la sapienza di Dio che ci invita al banchetto, non è che Cristo stesso. Parola di Dio, diventata pane di vita per nutrire le nostre anime e aiutarci a progredire nella via della santità.
Salmo responsoriale (Sal 33): La via della felicità
A coloro che desiderano conoscere una vita di felicità e di pienezza, è rivolto l'invito di andare a Dio, sorgente di ogni bene. Ne facciano pure l'esperienza e non saranno delusi. Anzi canteranno per sempre la loro riconoscenza e la loro gioia.
Rit.: Ai tuoi figli, Signore, prepari un convito di festa.
Seconda lettura (Ef 5, 15-20): Vivere in atto di ringraziamento
San Paolo esorta caldamente i suoi fedeli a non sciupare il tempo presente, ma di impiegarlo nel modo migliore, comportandosi in ogni occasione con sapienza secondo lo Spirito del Signore.
a. Questa esortazione quindi è un richiamo alla vigilanza: infatti noi viviamo in un mondo, sempre preda della folle ebbrezza delle illusioni.
b. Così i cristiani devono guardarsi da tutte le droghe della civiltà attuale per dirigere il loro cuore verso Dio e orientare tutta la loro vita alla divina volontà.
c. E noi, ci comportiamo da saggi o da insensati? Il tempo che ci è dato è troppo prezioso perché noi possiamo sprecarlo correndo dietro alle chimere: «Il tempo passa e l'eternità si avvicina!».
Vangelo (Gv 6,51-58): Gesù è il vero cibo
Ecco il punto culminante del discorso di Gesù sul pane della vita: egli afferma di essere lui stesso il pane vivo, disceso dal cielo, sorgente di vita eterna.
a. Questo discorso è posto in relazione col miracolo della moltiplicazione dei pani. Un po' alla volta nostro Signore rivela ai suoi ascoltatori che è lui il pane vero, disceso dal cielo, pane vivo e vivificante.
b. E aggiunge, con viva insistenza, che chiunque vuole la vera vita, offerta da Dio, deve ricevere nella fede il suo corpo sacrificato e il suo sangue versato, realmente presenti sotto le specie eucaristiche
c. E’ perciò la comunione, frequente e fervorosa - una cosa non può stare senza l'altra -' che permetterà al cristiano di vivere la vita stessa di Cristo e di essere una cosa sola con lui: «Non sono più io che vivo - esclamerà san Paolo -' ma è Cristo che vive in me».
Suggerimenti per l'omelia
È una lezione della più grande importanza, che noi dobbiamo accogliere molto seriamente. Viene da Dio, non possiamo averne dubbi, ed è ispirata dalla tenera sollecitudine del suo cuore di padre: egli vuole la nostra felicità. Di qui l'avvertimento che ci viene dalla liturgia: Non comportatevi da stolti, ma da uomini saggi!
- Gli stolti: tutti quelli che pensano solo alla vita presente, unicamente preoccupati del cibo terreno: del denaro, dei beni materiali, delle comodità, dei piaceri senza limiti, della vanagloria. Uomini senza intelligenza, anche se sono scienziati e potenti, che si rifiutano di tener conto del disegno di Dio e si comportano secondo il loro capriccio.
- I saggi: quelli, al contrario, che non dimenticano mai di essere stati creati a immagine di Dio, che c'è per loro una vita più alta, più bella, e anche più umana, e che, pieni della luce dello Spirito Santo, tengono lo sguardo orientato ai beni dell'alto, pur senza trascurare il loro dovere di quaggiù.
- Come vivere da saggi? Mettendosi risolutamente alla scuola di Cristo, che si chiama la «sapienza incarnata». È Dio fatto uomo, per istruire gli uomini, per guidarli con i suoi insegnamenti e i suoi esempi sulla via della verità, della giustizia, della santità, che conduce alla vita eterna. «Chi segue me - egli dice - non si perderà».
E così, com'egli stesso ci dice, egli è il pane vivo, disceso dal cielo per sostenere il nostro cammino e permetterci di avanzare, senza mai venir meno e senza smarrirci, sulla strada che conduce a Dio.
Preghiera universale
Fratelli, san Paolo ci ha esortati a regolare la nostra vita secondo lo Spirito di Dio, che ci è stato rivelato in Gesù Cristo, suo Figlio. Richiamo pressante! Uniamo le nostre preghiere affinché, con tutta la convinzione del cuore, promettiamo di non essere più tanto stolti da preferire la follia del mondo alla sapienza di Dio
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. C'è il pericolo, per i pastori della chiesa, di lasciarsi coinvolgere nella crisi di idee e di costumi che scuote la nostra società. Affinché, fedeli alle direttive del papa, siano per i loro fratelli guide sicure e convincenti: preghiamo.
2. L'umanità ha la nostalgia del «paradiso perduto». Affinché non si lasci illudere dagli imbonitori da fiera, ma orienti i suoi sforzi a formare una società che esalti i valori evangelici di giustizia, di carità e di pace: preghiamo.
3. «Approfittate del tempo presente!». Affinché i cristiani mettano in pratica il consiglio dell'apostolo Paolo, utilizzando il tempo secondo i piani e i disegni di Dio: preghiamo.
4. Molti giovani, disgustati di una civiltà senza anima, cercano un ideale. Affinché lo trovino in Gesù Cristo e perché i migliori tra di essi non temano di consacrarsi a lui: preghiamo.
5. «Chi mangia di questo pane avrà la vita eterna». Affinché i fedeli che assistono alla messa, sappiano che non è completa se non si comunicano del corpo di Cristo nella fede, nel fervore e nel dono totale di se stessi: preghiamo.
Signore, noi siamo uomini senza intelligenza, degli insensati, che viviamo in questo mondo senza accorgerci che in esso tutto è fragile e caduco. Facci comprendere che, per noi cristiani, la vera sapienza èdi metterci con lealtà alla scuola di Gesù Cristo, Figlio tuo prediletto, sapienza increata, Dio fatto uomo per condurci a te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Il pane che io vi darò è la mia carne, per la vita del mondo». Cosi' parla Cristo. Domandiamo di avere veramente fame di questo pane di Dio.
Parole di congedo e di saluto
Cristo vive in noi. Uniti a lui, sforziamoci di approfittare del tempo presente, vivendo non da insensati e da stolti, ma da intelligenti e da saggi.