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CRISTO VERO PANE DI VITA
"Io sono il pane della vita" (Gv 6,35)
Parole dl accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, la domenica scorsa abbiamo assistito alla moltiplicazione dei pani nel deserto. Oggi sentiremo Gesù Cristo proclamare solennemente, che è lui stesso il vero pane della vita. Se noi non ci scandalizziamo di queste affermazioni, come hanno fatto gli uditori di Cristo, è perché fin dalla nostra infanzia l'abbiamo sentito dire e ripetere chissà quante volte: forse però senza averne mai compreso il senso profondo. È una cosa sconcertante!
Non dobbiamo accontentarci del suono delle parole, sotto pena di veder ridotta al nulla la meravigliosa efficacia del pane della vita, offerto da Cristo. Alla luce della fede, cerchiamo di meditare e di approfondire questo mistero.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo ci dice che e' lui stesso «il pane della vita». Ci siamo sforzati di capire in che modo può essere nostro vero cibo, vitale e indispensabile?
- Ahimè, forse siamo più preoccupati del cibo materiale, del pane, del denaro, del benessere, del piacere, che non del cibo spirituale!
- Abbiamo fame e sete di verità, di santità, di giustizia, e quali discepoli di Cristo, andiamo a lui con desiderio, con vera fame, del pane della sua parola e di quello eucaristico?
2. Invocazioni
- Signore, che ci dai il pane della vita eterna nella persona stessa del tuo Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, pane vivo disceso dal cielo, per saziare la nostra fame di santità e di giustizia, abbi pietà di noi.
- Signore, che fai di noi uomini nuovi ad immagine di Gesù Cristo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Es 16,2-4.12-15): Dio nutre il suo popolo nel deserto
Sotto la guida di Mosè e di Aronne, gli ebrei hanno abbandonato l'Egitto per raggiungere la terra promessa: ma devono attraversare l'arido deserto del Sinai. Durante i quarant'anni del loro lungo errare, Dio provvede miracolosamente alla loro sussistenza.
a. E in effetti, come vivere in quel deserto? Gli ebrei inquieti mormorano. Ma due cibi provvidenziali, anche se forniti dalla natura, permettono 1oro di sopravvivere.
b. Degli uccelli migratori - delle quaglie - che affaticate si abbattono tra le loro tende; una specie di resina bianca - la manna - che durante la notte cade dalle piante chiamate tamerici.
c. Gli ebrei non si sono ingannati: in questi fenomeni naturali hanno saputo vedere la manifestazione della premura di Dio a loro riguardo. Quale lezione per noi, gente di un tempo paganizzato, che non sa più vedere la mano di Dio, che pure è sempre presente e ovunque manifesta.
Salmo responsoriale (Sal 77): Il pane del cielo per i pellegrini della terra
Il canto responsoriale è preso dal salmo 77, nel quale l'autore sacro ricorda come Dio si sia preso cura del suo popolo nel deserto. Anche noi siamo in cammino verso la terra promessa, il paradiso. E, un viaggio difficile! Che il Signore ci sostenga, e ci dia specialmente il pane della vita eterna, il solo che ci permetterà di entrare nel suo regno.
Rit.: Donaci, Signore, il pane della vita.
Seconda lettura (Ef 4,17.20-24) L'uomo nuovo
L'apostolo Paolo invita i suoi fedeli a ripudiare definitivamente ogni mentalità e ogni modo di vivere ereditato dal paganesimo, per modellarsi a Cristo e in lui rinnovarsi. È ciò che lui chiama: «Spogliarsi dell'uomo vecchio e rivestirsi dell'uomo nuovo».
a. Egli fonda la sua esortazione sul battesimo e sulle esigenze di questo sacramento: discepoli di Cristo, i cristiani non devono lasciarsi guidare da desideri vani e menzogneri.
b. Al contrario, essi devono rinnovarsi continuamente ad immagine di Cristo, animati da un profondo desiderio di giustizia, di verità e di santità, e divenire così uomini nuovi.
c. Ci sentiamo anche noi chiamati in causa da questa esortazione di san Paolo? Invitandoci a trasformarci nel Cristo, egli ci domanda semplicemente di essere logici nella nostra fede. Vivere il vangelo significa andare alla verità, compiendo la verità.
Vangelo (Gv 6,24-35) Il pane della vita
Alle folle avide di pane materiale, Gesù ricorda che è molto più necessario e urgente cercare il cibo spirituale: il pane della vita eterna. Nello stesso momento afferma di essere lui stesso il pane della vita, disceso dal cielo.
a. Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani, i giudei sono accorsi più numerosi ancora intorno a lui, nella speranza di avere sempre un cibo abbastanza abbondante, come la manna che aveva sostenuto i loro antenati durante la traversata del deserto.
b. Ma Gesù li esorta a cercare, invece del cibo che perisce, quello che dura per la vita eterna. E afferma di essere lui stesso il pane della vita, disceso dal cielo.
e Cristo sazia l'uomo in ogni sua fame di verità, di giustizia, di luce, di santità, di gioia. E lui che è tutto ciò. Unirsi a lui con la fede - nutrirsi di lui -' aderire pienamente con una tale comunione, significa essere saziati della sua pienezza.
Suggerimenti per l'omelia
Oggi Gesù si presenta a noi come il pane della vita, assolutamente indispensabile al mantenimento della nostra vita spirituale. Senza di lui non ci può essere che la morte, la morte eterna. La posta ètroppo importante per non cercare di approfondire questo mistero, incominciando dalle parole stesse del Signore.
- «Io sono il pane della vita, disceso dal cielo». Qual è l'opera essenziale che Cristo, mandato dal Padre, è venuto a realizzare sulla terra? Portare agli uomini la vita stessa di Dio, affinché, diventati suoi figli, possano aver parte alla vita eterna e condividere un giorno la sua felicità e la sua gloria: «Eredi di Dio, coeredi di Cristo», come insegna san Paolo.
Ora ogni vita esige un nutrimento appropriato. Cristo afferma che è lui stesso questo nutrimento, «Il vero pane della vita». E lo è in realtà con i suoi insegnamenti, con i suoi esempi, con i sacramenti ch'egli ha istituito, con la sua chiesa.
- «La mia carne è cibo, il mio sangue è bevanda». Per concretizzare il suo insegnamento e adattano alla nostra natura di uomini - corpi viventi e animati da uno spirito-, non ha trovato niente di meglio dell'istituzione dell'eucaristia, in cui, realmente presente sotto le apparenze del pane e del vino, si unisce a noi quando mangiamo l'ostia consacrata, quando cioè facciamo la comunione.
Ma attenzione! Se la comunione non si fa nella fede, rischia di crearci delle illusioni e diventare per noi più principio di morte che sorgente di vita.
Preghiera universale
Fratelli, alle folle dei giudei, avide di pane materiale, Cristo ricorda che c'è un altro pane più necessario ancora e che lui stesso è il vero pane della vita. E noi da parte nostra, siamo forse interessati solo al cibo terreno? Cerchiamo di ascoltare l'avvertimento del Signore come rivolto personalmente a ciascuno di noi.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. E compito della chiesa spezzare agli uomini il pane del vangelo: quello della parola e quello dell'eucaristia. Affinché i suoi pastori nella loro missione siano animati da una fede viva: preghiamo.
2. Gran numero di adulti e di giovani, illusi ed ingannati, si lasciano attirare dai cibi guasti delle sette religiose. Affinché, liberandosi dalle illusioni, si accostino alle vere sorgenti della vita: preghiamo.
3. Quante persone sono prive delle risorse indispensabili. Affinché i cristiani, innamorati della giustizia, si adoperino ad una ripartizione più equa dei beni della terra: preghiamo.
4. Affinché in un mondo sconvolto come il nostro, tutti i cristiani siano i testimoni e i messaggeri dell'amore di Dio per gli uomini: preghiamo.
5. Si sente dire comunemente che quelli che vanno alla messa, non sono cristiani migliori degli altri. Affinché noi, che ogni domenica partecipiamo all'eucaristia, siamo agli occhi dei fratelli i segni visibili della verità evangelica: preghiamo.
Signore, tu ci hai detto: «Non preoccupatevi del cibo che va in rovina, ma di quello che dura fino alla vita eterna». Rendici attenti ai tuoi insegnamenti. Donaci la fame e la sete dei cibi che tu stesso ci offri affinché noi vi troviamo la vita e sappiamo renderne partecipi anche i nostri fratelli. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Reciteremo ora: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ricordiamoci, pronunciando queste parole, che il vero pane della vita, il pane vivo disceso dal cielo, Cristo Gesù, deve venire prima di ogni cibo materiale.
Parole di congedo e di saluto
Fortificati dal pane della vita, cerchiamo di vivere da «uomini nuovi», affinché per mezzo nostro i nostri fratelli ritrovino Cristo Gesù.