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LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI
«Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì» (Gv 6,11)
Parole d’accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, l'uomo, creatura privilegiata di Dio, deve conquistare una duplice statura, fisica e spirituale, se vuole realizzare pienamente il suo destino. La chiesa, il cui compito è quello stesso del Cristo> non può dimenticano: essa gli ricorda che la sua esistenza non si limita all'orizzonte terrestre. Il pane materiale non sarebbe sufficiente: «L'uomo non vive di solo pane», rispose Cristo a satana, il tentatore. La chiesa ci ripete queste parole del maestro, e ci esorta a cercare con avidità il nutrimento spirituale indispensabile: il vero pane della vita, portato da Cristo, il pane della sua parola e il pane eucaristico. Egli l'ha moltiplicato per noi. Ne sentiamo la fame?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Forse siamo preoccupati più del nutrimento materiale che non di quello spirituale: la verità, la giustizia, la carità.
- Siamo sensibili alla miseria in cui è immersa una grande parte dell'umanità, alle ingiustizie, delle quali sono vittime pietose tanti nostri fratelli?
- Cosa facciamo praticamente per rimediarvi? Ci accontentiamo di buone parole, di sterili commiserazioni, tranquillizzando così a buon mercato la nostra coscienza?
2. Invocazioni
- Signore, il cui amore abbraccia e protegge senza distinzione tutti gli uomini della terra> abbi pietà di noi.
- Cristo, pane vivo disceso dal cielo per nutrire le nostre anime di peccatori, abbi pietà di noi.
- Signore, che conservi i discepoli di Cristo in una stessa fede e in una stessa spezza, abbi pietà di noi.
Prima lettura (2 Re 4,42-44): Il profeta Eliseo moltiplica i pani
La carestia imperversa in Israele: noi vediamo il profeta Eliseo moltiplicare qualche pane in favore di un gruppo di persone affamate, provando nello stesso tempo che egli è l'inviato di Dio e che quindi conviene accogliere la sua parola.
a. La liturgia ci presenta questo episodio del «gesto di Eliseo», a motivo della sua evidente analogia con il vangelo di questo giorno, che ci narra la moltiplicazione dei pani operata da Gesù.
b. Questo miracolo aveva ugualmente lo scopo di ricordare agli ebrei che i prodotti della terra - tra i quali il pane è il più prezioso sono in realtà dono di Dio, e come tali devono essere accolti con gratitudine.
c. È così che noi consideriamo la terra: come la sorgente della generosità divina? Vediamo nel pane un dono di Dio, concesso al lavoro dell'uomo? Ne diamo a Dio testimonianza di adorazione e di ringraziamento?
Salmo responsoriale (Sal 144): Il Signore nutre i suoi servi
Il poeta sacro ci invita a riconoscere e a lodare la benignità divina, che si manifesta nei benefici senza numero dei quali essa colma coloro che la invocano.
Rit.: Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Seconda lettura (Ef 4,1-6) Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo
San Paolo esorta gli Efesini a vivere in maniera degna della loro vocazione: in particolare devono sforzarsi di conservare tra loro una perfetta unione nell'umiltà e nella dolcezza, perché professano tutti la stessa fede.
a. Per dare più forza alla sua esortazione, san Paolo ricorda loro di avere un certo diritto di essere ascoltato: egli scrive la sua lettera da una prigione romana.
b. Dopo un breve richiamo agli efesini sulla loro vocazione, egli insiste sull'obbligo che ne deriva di vivere «come figli della luce» e di realizzare l'ideale di vita che hanno abbracciato.
c. Noi cristiani di oggi, facciamo questo sforzo? Non ci capita di dimenticare le esigenze della concordia nelle relazioni con i nostri fratelli, e di abbassarci a critiche e ad intolleranze?
Vangelo (Gv 6,1-15): La moltiplicazione del pani
Preso da compassione per la folla che l'ha seguito fino all'altra sponda del lago di Tiberiade, Gesù moltiplica i pani e i pesci che un ragazzo aveva con sé.
a. Si tratta del solo miracolo raccontato da tutti e quattro gli evangelisti. Ciò dimostra l'importanza che il racconto aveva nella catechesi della chiesa primitiva.
b. Numerosi particolari permettono di vedere in esso la prefigurazione dell'eucaristia. Del resto, proprio all'indomani di questo miracolo, il Signore, nel suo discorso sul pane della vita, annuncia che darà la sua carne da mangiare e il suo sangue da bere.
c. Oltre al pane materiale, cerchiamo anche con maggior desiderio «il pane di vita», il pane della parola, il pane dell'eucaristia? E gli altri pani, quello della partecipazione, quello del perdono, della pace e del ringraziamento?
Suggerimenti per l'omelia
L'uomo viene al mondo sprovvisto di tutto. Per vivere deve mangiare. Dio l'ha previsto: per la sua vita fisica, gli offre la terra con tutte le sue ricchezze; per la sua vita spirituale gli fa portare il pane della verità per mezzo dei profeti, e soprattutto per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo.
Ma anche la collaborazione dell'uomo rimane indispensabile.
- Per il nutrimento materiale. Come non essere tormentati fino al profondo dell'anima di fronte all'ingiusta ripartizione delle risorse terrestri?
Come discepoli di Cristo, noi dobbiamo lavorare affinché la terra produca i suoi frutti abbondanti e la loro ripartizione venga fatta equamente a beneficio di tutti. E per mezzo dello spirito di giustizia e di carità dei cristiani, che Cristo vuole continuare il miracolo della moltiplicazione dei pani.
- Per il nutrimento spirituale. Anche questo è necessario all'uomo, creato ad immagine di Dio e chiamato a condividere la sua vita immortale. «L'uomo - diceva Cristo - non vive di solo pane». Il pericolo, nei paesi come il nostro provvisto di beni materiali, è di dimenticarcene. «Ventre affamato - si dice - non ha orecchi». Aggiungiamo:
«Ventre pieno ne ha ancora meno»!
Come potremo rispondere alla nostra vocazione di cristiani, di apostoli di Cristo, i testimoni del vangelo, se personalmente guardiamo con una certa degnazione il pane della sua parola e quello eucaristico? Se noi vogliamo mostrarne il valore agli occhi di coloro che non condividono la nostra fede e ispirarne loro il desiderio, incominciamo con l'averne noi fame e sete per la nostra vita spirituale.
Preghiera universale
Fratelli, siamo spesso portati a dimenticare che tutto è dono di Dio. Cerchiamo di averne maggiore coscienza, per dirgli il nostro grazie e poter fame un uso migliore, soprattutto dividendo generosamente con i nostri fratelli più bisognosi ciò che Dio ci concede.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. l'uomo è un essere affamato: ha fame di pane, di verità, di amore e di gioia. La chiesa è incaricata di saziare questa fame. Affinché ella lo faccia con la tenerezza stessa di Cristo: preghiamo.
2. Affinché la nostra gente, ricca di un progresso che non ha precedenti nella storia, sia meno preoccupata del pane e del divertimento, ma più desiderosa del pane della parola di Dio: preghiamo.
3. La terra appartiene non all'uomo, ma a Dio che l'ha creata. Affinché lo sfruttamento delle sue risorse sia fatto nell'interesse di tutti, e non solo a beneficio di alcuni privilegiati: preghiamo.
4. Sono numerosi coloro che nel mondo hanno fame e sete di conforto, di comprensione, di amore e di gioia. Affinché i cristiani si adoperino come il loro maestro a saziare questa fame e a estinguere questa sete: preghiamo.
5. Affinché noi, riuniti ogni domenica alla mensa eucaristica, cerchiamo di costruire una comunità fraterna, condividendo tra di noi preoccupazioni, gioie, benevolenza, servizio e vicendevole aiuto:
preghiamo.
Signore, tutto viene da te. Tu metti a nostra disposizione le ricchezze dell'universo. Sii benedetto e ringraziato per la tua munificenza. Insegnaci a fare buon uso dei beni che tu ci affidi, affinché, lungi dall'intralciare il nostro cammino verso di te, lo facilitino, e ci aiutino a conseguire i beni dell'eternità, dove noi parteciperemo alla tua gloria per i secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Uniti nella stessa fede, nella stessa speranza, nella stessa carità, domandiamo al Padre nostro celeste di dare a tutti gli uomini il pane del corpo e quello dello spirito.
Parole di congedo e di saluto
Durante i giorni di questa settimana che incomincia, procuriamo di essere gli artefici della pace e dell'unità nel nostro ambiente di vita, per mezzo della nostra umiltà, della dolcezza e della nostra dedizione.