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LA SOLLECITUDINE DEL PASTORE
"Si commosse per loro, erano come pecore senza pastore" (Mc 6,34)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, per mostrare quale sia la sua sollecitudine per gli uomini, Cristo si richiama una volta di più alla figura del pastore. Anche se un po' lontana da noi, essa non ha perduto nulla del suo valore simbolico, e merita attenzione e riflessione.
Sollecitudine del pastore per i suoi agnelli e le sue pecore. È la sollecitudine di Cristo per tutti gli uomini. Così dovrebbe essere anche quella dei responsabili della nostra società civile, e a maggior ragione quella dei responsabili delle nostre comunità religiose. E così dovrebbe essere anche quella di ogni membro di queste comunità nei confronti dell'altro.
E com'è la nostra? Quanti realmente sono come pecore senza pastore, errabondi, spaventati, soli in mezzo alla folla. Eppure si tratta dei nostri fratelli...
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
Nell'esercizio delle nostre responsabilità, diamo sempre prova di coscienza professionale, di disinteresse, di bontà, di giustizia?
- Lavoriamo per far cadere le barriere che dividono gli uomini, a far regnare la pace tra di loro, lottando per una maggiore giustizia e carità?
- Sosteniamo i nostri pastori nella loro attività apostolica? Li circondiamo di comprensione e di simpatia? Li aiutiamo secondo le nostre possibilità?
2. Invocazioni
- Signore, Dio di bontà e di misericordia, tu vuoi che gli uomini vivano nella pace come fratelli: abbi pietà di noi.
- Cristo, venuto ad instaurare un regno di pace e di amore, mediante il tuo sangue sparso sulla croce, abbi pietà di noi.
- Signore, vincolo di amore tra Dio e l'uomo, legame di pace tra gli uomini tutti, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Ger 23,1-6): Pastori secondo il cuore di Dio
Dopo aver posto sotto accusa i capi del popolo eletto che, come cattivi pastori, l'hanno sconvolto e ridotto alla rovina, il profeta Geremia annuncia che Dio stesso susciterà dei pastori fedeli, e in particolare colui che sarà il pastore dei pastori: il messia.
a. Per la loro incuria e malgoverno, i re degli ebrei erano responsabili delle sventure che avevano colpito il popolo di Dio, tra le altre la deportazione e l'esilio babilonese.
b. Ma adesso il Signore lo affiderà a dei capi che sapranno prendersene cura, specialmente a colui che sarà il pastore per eccellenza:
il messia salvatore.
c. Ora è certo il tempo di ascoltare Cristo, il vero e unico pastore degli uomini, se vogliamo veder rifiorire la chiesa, e per mezzo di essa la luce, la giustizia, la gioia in tutto il mondo.
Salmo responsoriale (Sal 22): Il Signore è Il vero pastore
Se ci sono dei pastori negligenti, ce ne sono certamente di eccellenti. Il più perfetto naturalmente è Cristo stesso: egli non si limita a vegliare su di noi e procurarci un pascolo abbondante e sa no; egli è arrivato fino a dare la sua vita per noi. Come è bello e sicuro vivere sotto la sua custodia.
Rit.: Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla.
Seconda lettura (E( 2,13-18): La pace In Cristo
Continuando la Lettera agli Efesini, iniziata la settimana scorsa, san Paolo ci mostra come Cristo riavvicina gli uomini tra di loro, affinché, uniti in una vera pace fraterna, essi camminino verso il Padre sotto la sua guida.
a. Morendo sulla croce, Cristo ha ucciso l'odio, facendo cadere le barriere di separazione tra giudei e pagani, vero muro della vergogna, affinché, senza discriminazioni, tutti si avvicinino al Padre e partecipino alla sua vita.
b. Nella sua persona, egli ha creato un nuovo genere di umanità, in modo che gli uomini, tutti gli uomini, uniti 'tra loro da un legame di amore, non formino più che un solo corpo: il suo corpo mistico.
c. Oggi la missione della chiesa è sempre la stessa: continuare l'opera di Cristo. Spezzare le barriere e abbattere i muri di odio, che impediscono l'unione degli uomini in uno stesso spirito di giustizia e di fratellanza, sotto lo sguardo di Dio.
Vangelo (Mc 6,30-34): La misericordia dl Cristo
Agli apostoli rientrati dalla missione, Gesù procura un riposo ben meritato. Poi però, sollecitato dalla folla che reclama la sua presenza, rinuncia al suo proposito per accoglierla e istruirla amorevolmente.
a. Gli apostoli hanno finito la loro missione: eccoli di ritorno! Fanno a Gesù il rendiconto particolareggiato della loro opera, e siccome sono stanchi, Gesù li invita a riposarsi un po' con lui.
b. Ma la folla ostacola questo proposito: c'è gente che viene da ogni dove. Preso dalla pietà, Gesù rinuncia al riposo e a quello dei suoi. Pieno di tenerezza egli dispensa a quella povera gente la parola di Dio.
c. L'apostolo ha bisogno di riposo e di raccoglimento per rinnovare le sue forze fisiche e le sue energie spirituali. Ma ci sono delle circostanze, nelle quali bisogna rinunciarvi, almeno un po', quando la carità lo esige: «La carità è pronta a tutto!».
Suggerimenti per l'omelia
Marco ci ha descritto non solo l'attrattiva che Cristo esercitava sulle folle, ma anche la sua compassione per esse. La chiesa è nata da questo fuoco di amore, acceso da Cristo, e noi siamo suoi discepoli solo nella misura in cui questo fuoco arde anche nei nostri cuori. Condividiamo anche noi la sollecitudine di Cristo per tutti gli uomini, nostri fratelli?
- Cristo ha avuto compassione. «Io ho pietà di questa gente abbandonata». Com'è sensibile il suo cuore, aperto a tutte le miserie, fisiche e morali. Per tanti motivi c'è bisogno di pietà, nel mondo in cui viviamo: la pace minacciata, gli uomini divisi, la guerra, la carestia, la disoccupazione, i popoli ingannati e asserviti... Qual è il nostro atteggiamento? Indifferenza, impassibilità o tenera compassione?
- Cristo è venuto a servire. Non si è accontentato di piangere. La sua compassione si è fatta «servizio». «Io non sono venuto - egli ci dice - per essere servito, ma per servire». Non possiamo crederci dispensati dall'operare, dopo che abbiamo fatto qualche sospiro. La nostra compassione dev'essere «esigenza di servizio».
- Cristo ha servito fino al dono totale di sé. Egli si è spogliato di tutto, si è totalmente sacrificato, ha dato la sua vita sulla croce. «La più grande prova d'amore», l'ha chiamata egli stesso. Il nostro amore per i fratelli è di questa tempra? Fino a dove siamo disposti ad arrivare per portar loro aiuto e soccorso, consolazione e conforto? Per dar loro un po' di gioia, mettere il sorriso nel loro cuore e sulle loro labbra?
Preghiera universale
Fratelli, Gesù si presenta oggi come il pastore che ama le sue pecore, rivolge loro la sua parola e le raduna sotto il suo vincastro. Tutta questa gente abbandonata all'ignoranza, vittime delle umane passioni, dilaniate dalle rivalità e dall'odio: quante pecore senza pastore! Come cristiani, discepoli di Cristo, domandiamo di condividere la sua compassione di fronte a tante miserie.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La chiesa ha ricevuto la missione di guidare gli uomini verso Gesù Cristo, divino pastore. Affinché essa svolga questo dovere con dolcezza e insieme con fermezza: preghiamo.
2. Il profeta Geremia rivolge severi rimproveri ai capi del popolo ebraico. Affinché i capi della chiesa, sull'esempio di Cristo, siano dei pastori vigili e disinteressati: preghiamo.
3. Affinché quelli che detengono il potere, dimentichi di se stessi e dei loro interessi personali, cerchino di promuovere l'unità, la giustizia e la pace, per il bene di tutti: preghiamo.
4~ Molti giovani, vittime di una società che ha rigettato i valori spirituali, vanno errando come pecore senza pastore. Affinché possano incontrare la sola guida, capace di offrir loro un degno ideale, Cristo Gesù: preghiamo.
5. Ogni domenica noi ci riuniamo intorno all'altare sul quale Cristo rinnova il sacrificio della croce. Affinché esso sia per noi come un richiamo ad offrirci per la salvezza del mondo: preghiamo.
Signore, tu hai mandato il Figlio tuo perché noi scoprissimo sul suo volto il riflesso del tuo amore per gli uomini. Donaci il tuo Santo Spirito, affinché siamo aperti alle necessità dei nostri fratelli, sensibili per coloro che cercano il pane quotidiano e quello della verità. Così solo potremo essere i testimoni del tuo amore e gli artefici del tuo regno, cooperando con Cristo, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Noi sappiamo bene che il Signore è Dio della misericordia e della pietà. Rivolgiamo perciò a lui la nostra preghiera con piena fiducia.
Parole di congedo e di saluto
Il cristiano, discepolo di Cristo, deve essere il portatore e l'operatore della pace. Prendiamo questo dovere molto seriamente in ogni giorno della nostra vita. E sempre questione di fede e di amore.