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SS.MO CORPO E SANGUE DI CRISTO - B
IL SACRIFICIO PERFETTO
“Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza, versato per molti" (Mc 14,24)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, oggi celebriamo la festa del SS.mo Sacramento. Voi sapete che con queste parole è indicato il sacramento dell'eucaristia. Senza dubbio è il più eminente di tutti e sette: esso rende realmente presente Cristo sui nostri altari col suo corpo e il suo sangue. Le letture scelte per questa festa nell'anno B, insistono di preferenza sul sangue di Cristo, raccolto misteriosamente nel calice durante la messa. Cercheremo di capire per quali motivi la chiesa ha creduto di dover insistere su questo aspetto particolare.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Ci rendiamo conto che l'eucaristia è il sacramento per eccellenza? Il santo Sacramento, memoriale vivo del sacrificio offerto da Cristo sul Calvario?
- Le messe domenicali sono per noi una vera festa, in cui ricordiamo la morte di Cristo, celebriamo la sua risurrezione, e ravviviamo la nostra speranza nell'attesa della sua venuta?
- La comunione in cui riceviamo il corpo di Cristo, è vivificata da un desiderio ardente di unirci a lui e di progredire con lui e per lui nell'amore di Dio e del prossimo?
2. Invocazioni
- Signore, che nel tuo Figlio hai stretto un alleanza di amore con gli uomini, abbi pietà di noi.
- Cristo, che sugli altari delle nostre chiese sei ad un tempo sacerdote e vittima, abbi pietà di noi.
- Signore, che con la fede e con l'amore ci rendi partecipi del sacrificio eucaristico, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Es 24,3-8): L'alleanza suggellata col sangue
Dio ha proposto al popolo di Israele di stringere con lui un'alleanza di amore: noi assistiamo qui alla conclusione solenne di questa alleanza, che viene suggellata col sangue delle vittime.
a. L'iniziativa parte da Dio: egli ha concepito il progetto di fare del popolo d'Israele un popolo «a parte», separato, che gli appartiene in proprietà. Ma Dio non vuole sforzarlo, egli desidera un'adesione libera.
b. Secondo la mentalità e gli usi di quel tempo, il sangue, simbolo e sorgente di vita, sarà scelto per esprimere e concludere questa nuova relazione di amore tra Dio e Israele.
c. Una meravigliosa storia di amore: quella dell'amore di Dio per gli uomini e la risposta degli uomini a quest'amore. Essa avrà il suo compimento con un'altra effusione di sangue molto più impressionante: quella del sangue di Cristo, versato sulla croce.
Salmo responsoriale (Salì 15): Canto di ringraziamento
Molte le miserie dell'uomo, ma molti di più gli interventi liberatori di Dio! Come ringraziare di questo il Signore? Anticamente in Oriente c'era l'uso di versare una coppa, «la coppa della salvezza». Quanto più preziosa quella che noi teniamo tra le mani durante la nostra messa. Essa contiene il sangue di Cristo, versato per i nostri peccati; essa è speranza di vita e di gioia.
Rit.: Tu ci disseti, Signore, al calice della gioia.
Seconda lettura (Eb 9,11-15): La nuova alleanza, suggellata nel sangue di Cristo
L'autore della Lettera agli Ebrei, da dove è preso il brano, ci mostra come Cristo, per mezzo del suo sacrificio cruento sulla croce, ha dato compimento e pienezza ai riti di purificazione dell'antica alleanza.
a. Il sangue versato non è quello degli animali, immolati di forza, ma quello di Cristo, offerto spontaneamente in un atto di amore.
b. Di più: la purificazione non è più solamente legale ed esteriore, ma sostanziale e interiore: arriva alla radice stessa dell'essere e lo libera dalle opere morte del peccato, comunicando la vita della grazia.
c. Ecco perché Cristo è il mediatore perfetto della nuova alleanza, ad un tempo altare, sacerdote e vittima. Per andare a Dio non c'è altra via che lui.
Vangelo (Mc 14,12-16.22-26): L'istituzione dell'eucaristia
Il brano del vangelo di san Marco proposto dalla liturgia, è il racconto dell'istituzione dell'eucaristia: dopo aver descritto minutamente i preparativi per la cena pasquale, l'evangelista racconta come Cristo istituì l'eucaristia nel corso di quella cena.
a. Ogni anno gli ebrei commemoravano con un sacro banchetto -il banchetto pasquale - la loro liberazione dalla schiavitù dell'Egitto. Né Cristo né i suoi discepoli si sarebbero mai sottratti a questa tradizione.
b. Fu nel corso di questo banchetto che nostro Signore volle inaugurare la nuova pasqua: vero agnello pasquale, egli offre in anticipo il suo corpo e il suo sangue, che saranno sacrificati il giorno seguente sul Calvario, rendendoli presenti sotto le apparenze del pane e del vino.
c. Dobbiamo essere profondamente convinti che le nostre celebrazioni eucaristiche ci mettono in comunione totale col mistero di Cristo: con la sua morte redentrice, con la sua gloriosa risurrezione, nell'attesa ch'egli voglia prenderci con sé nella casa del Padre.
Suggerimenti per l'omelia
Non è senza ragione che la chiesa pone l'accento sul dono del sangue che Cristo le ha fatto sul Calvario e che egli prolunga sui nostri altari con l'eucaristia. Meditiamo sul simbolismo del sangue versato e offerto.
- Il sangue, simbolo dell'alleanza. Qual è stato il disegno di Dio? Unirsi all'uomo e unire l'uomo a sé, con una vera unione di parentela. Non si parla forse di legami del sangue? Di qui nell'alleanza antica le aspersioni rituali fatte col sangue delle vittime immolate. Per suggellare la nuova alleanza, istituita da Cristo, egli ha voluto usare proprio il suo sangue.
Il sangue, sorgente di purificazione. Ma affinché l'uomo si unisse a Dio, era necessario che si purificasse prima dei suoi peccati. Per ottenere il perdono, l'uomo ha ritenuto di dover versare il prezzo più alto, quello del sangue. Quanti templi, quanti altari dai quali il sangue colava a fiotti!
- Il sangue, principio di vita. Per le persone anemiche o sottoposte a gravi operazioni, ci vuole una trasfusione di sangue ricco e generoso: ci sono «i donatori di sangue». Il Figlio di Dio darà il suo sangue, perché la vita del Padre suo possa essere comunicata a noi nel battesimo. Ricevuto nell'eucaristia, esso alimenta questa vita: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, possiede la vita eterna».
Preghiera universale
Fratelli, la vigilia della sua morte, durante la sua ultima cena, Cristo istituì l'eucaristia, sacro memoriale che doveva permettere a tutti i suoi discepoli, fino alla fine dei tempi, di prendere parte personalmente al dramma del suo amore. Preghiamo insieme per ottenere una conoscenza sempre più profonda di questo grande mistero. Niente al mondo è più grande della messa!
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Alla sua chiesa, nella persona degli apostoli, Cristo ha affidato il sacramento dell'eucaristia. Affinché con l'insegnamento e la solennità della liturgia ne sappia far comprendere a tutti i fedeli il valore infinito: preghiamo.
2. «Celebrare l'eucaristia»: missione terribile e meravigliosa ad un tempo, affidata ai sacerdoti. Affinché essi se ne rendano meno indegni con la loro vita offerta, donata e consacrata: preghiamo.
3. Forse la messa è diventata per molti una pura formalità. Affinché i cristiani vi partecipino con vera intelligenza di fede professata e rinnovata: preghiamo.
4. Per tutti coloro che soffrono. Affinché, uniti a Cristo immolato sull'altare, possano dare alle loro sofferenze lo stesso valore infinito, autentica testimonianza di amore: preghiamo.
5. Affinché le nostre messe domenicali siano delle vere feste, nelle quali, intimamente uniti a Cristo presente nell'ostia e nel calice, ricordiamo la sua morte, celebriamo la sua risurrezione e attendiamo la sua venuta nella gloria: preghiamo.
Signore Gesù, tu hai voluto lasciarci nell'eucaristia il memoriale vivo della tua passione: la messa, il dono sacro più prezioso che tu potessi farci prima di morire. Insegnaci, con la luce dello Spirito, ad apprezzarne il valore e ad applicarne il significato nella nostra vita di tutti i giorni. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Nostro Signore ha detto: «La mia carne è vero cibo, il mio sangue è vera bevanda». Abbiamo fame di questo cibo e sete di questa bevanda? Diciamo allora con fede: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano», nella recita del Padre nostro.
Parole di congedo e dl saluto
La messa è atto di amore di Cristo, che offre la sua vita per noi. Comprendiamo che è anche invito urgente per noi, a sacrificarci per i nostri fratelli.