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SANTISSIMA TRINITÀ - B
FIGLIO DEL PADRE, PER LO SPIRITO
"Sospinti dallo Spirito, noi gridiamo al Padre, chiamandolo "Abbà: Padre!" (Rm 8,15)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Festa della santissima Trinità, prolungamento della festa di pentecoste. Divenuti abitazione dello Spirito, i cristiani, figli del Padre, si applicheranno a vivere uniti a Cristo, modellandosi al suo esempio, e amandosi come fratelli.
Festeggiare la Trinità è ben altro che recitarne la definizione imparata nel catechismo, certo necessaria ma così arida: «Il mistero di un solo Dio in tre persone uguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo».
Mistero fondamentale della nostra fede, nel quale noi dobbiamo integrarci, inserirci, come il bambino nel seno della famiglia, per attingervi luce, vita e gioia.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo mai scoperto, o almeno intravisto, questo mistero inaudito di amore di Dio, che ha voluto per mezzo del battesimo introdurci e inserirci nella sua famiglia divina?
- Cerchiamo di vivere in una vera intimità con lui, come i figli col loro padre? Troviamo in lui forza e serenità nelle prove della vita?
- Siamo ansiosi di portare ai nostri fratelli, in un vero spirito di fede e di amore, il messaggio di Cristo, e di ispirare loro il desiderio di vivere anch'essi questo mistero di amore?
2. Invocazioni
- Signore, che nel tuo ineffabile amore hai voluto fare di noi i tuoi figli, abbi pietà di noi.
- Cristo, divenuto uomo perché in te e con te gli uomini divenissero figli del Padre, abbi pietà di noi.
- Signore, che ci insegni a vivere da veri figli del Padre, docili nell'amore alla sua volontà, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Dt 4,32-34.39-40): Il Dio uno
Mosè ricorda al popolo ebraico ciò che ha ricevuto da Dio nel corso della sua storia, benefici di ogni genere, e che perciò deve corrispondere alla generosità divina con una fedeltà a tutta prova.
a. Il libro del Deuteronomio, cui appartiene questo brano, è stato scritto ai tempi dell'esilio babilonese: il richiamo alla scelta fatta da Dio e ai prodigi di cui i loro antenati avevano beneficiato, era tale da mantenere nel cuore dei deportati il coraggio e la fiducia.
b. Nel pensiero dello scrittore sacro, questo ricordo doveva soprattutto aiutarli a restare fedeli a Dio, all'unico Dio, anche in un paese straniero, nell'osservanza scrupolosa dei suoi comandamenti.
c. Gli uomini d'oggi non sono forse tentati di abbandonare la loro fede in un Dio unico, vivo e vero, e di rivolgersi a culti idolatri, come il mito della scienza, della potenza, dell'oro, del piacere?
Salmo responsoriale (Sal 32): Canto alla grandezza di Dio
Questo salmo è un invito a lodare Dio per la sua opera di amore:
la creazione dell'universo, i suoi interventi nella storia dei popoli, la sua provvidenza in ogni momento. Non esitiamo a porre in lui la nostra speranza e la nostra gioia.
Rit.: Beato il popolo che appartiene al Signore.
Seconda lettura (Rm 8,14-17): La nostra figliolanza divina
Il capitolo ottavo della Lettera ai Romani, dalla quale è tratta questa lettura, ricorda un dato essenziale della vita cristiana: che cioè lo Spirito Santo che abita nell'anima del battezzato, fa di lui un vero figlio di Dio, a immagine di Gesù Cristo.
a. L'adozione divina, realizzata dall'azione dello Spirito, va molto più lontano dell'adozione umana: essa fa partecipare il battezzato alla vita stessa di Dio, essa costituisce una nuova nascita.
b. Da quel momento essa crea in lui una mentalità di figlio; non più paura né ansietà, ma una tenerezza e una fiducia che gli danno l'ardire di parlare a Dio come il figlio al padre suo.
c. Se vogliamo vivere nella sua pienezza questo spirito filiale, dobbiamo necessariamente modellarci su Gesù Cristo stesso, sempre aiutati dalla grazia dello Spirito Santo.
Vangelo (Mt 28,16-20): (Battezzateli nei nome dei Padre, del Figlio e dello Spirito Santo»
Questo testo, usato nella liturgia per la festa della santissima Trinità, è il brano conclusivo del vangelo di san Matteo. Il Cristo affida ai suoi apostoli la missione di andare in tutto il mondo e fare di tutti gli uomini i suoi discepoli, insegnando loro la sua dottrina e battezzandoli nel nome della santissima Trinità.
a. Come si diventa discepoli di Cristo? Con la fede, che è l'adesione totale dello spirito e del cuore alla sua divina persona: solo questa fede stabilisce una comunione vivente con lui.
b. È nel battesimo che questa adesione riceve la sua consacrazione. Il battesimo introduce direttamente nel mistero della Trinità: ci innalza alla dignità di figli di Dio, di fratelli di Cristo, di tempio dello Spirito.
c. Chi non intravede in questa prospettiva la missione affidata ai cristiani? Quella di essere l'anima del mondo, inspirando in esso la vita stessa della Trinità.
Suggerimenti per l'omelia
Tra i fedeli riuniti oggi nelle chiese per celebrare la festa della santissima Trinità, quanti ignorano la bellezza, lo splendore e la fecondità di questo mistero, o ne hanno soltanto un'idea molto vaga. Eppure è il mistero fondamentale della nostra fede. Senza di esso non ci sarebbe il cristianesimo.
Esso ci permette:
- Di penetrare più a fondo nel segreto della vita intima di Dio. Ci rivela che questo grande Dio, creatore dell'universo il Dio uno della Bibbia - non è un Dio solitario, ma che è «trino», che sono tre persone che condividono la stessa divinità. Tra di esse regna l'unità più stretta, la più perfetta che possa esistere. Ed è un legame di amore che crea tra le tre persone delle relazioni, delle quali i rapporti esistenti tra i membri di una famiglia danno solo una pallida idea.
- Di intravedere, se pur molto di lontano, il disegno d'amore di Dio, nei confronti dell'uomo: integrarlo in seno alla sua famiglia, in modo tale che possa essere: figlio del Padre: col battesimo, l'uomo parteciperà veramente alla sua vita divina; fratello di Cristo: sul cui esempio dovrà modellare la sua vita, per essere degno della vocazione di figlio di Dio; sotto la mozione dello Spirito Santo: da esso illuminato e guidato - i doni dello Spirito Santo non sono una vana parola - l'uomo imparerà a vivere nell'amore, l'amore del Padre suo celeste e l'amore verso i fratelli qui in terra.
Preghiera universale
Fratelli, la festa della santissima Trinità ci permette di approfondire l'insondabile mistero dell'amore di Dio per gli uomini. Non ha forse Dio voluto introdurre gli uomini nella sua famiglia? Coscienti di questa tenerezza di Dio per noi, rivolgiamogli la nostra preghiera, sicuri di essere esauditi.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La chiesa ha ricevuto la missione di far conoscere agli uomini il mistero di amore, rivelato da Cristo, e di introdurli col battesimo nella famiglia stessa di Dio. Affinché essa compia la sua missione col più grande zelo: preghiamo.
2. Affinché i pastori della chiesa, rifiutando contese e sterili divisioni, con la loro unione e la loro carità siano testimoni dell'unione e della carità che regna in seno alla divina Trinità: preghiamo.
3. Per tutti coloro che sono nella prova. Affinché trovino consolazione e conforto nella certezza che Dio li ama, avendoli associati alla passione del suo Figlio diletto: preghiamo.
4. Per le madri di famiglia, affinché Dio le aiuti a compiere il loro dovere, a far fronte alle difficoltà, e soprattutto ad essere per i loro figli delle vere educatrici alla fede: preghiamo.
5. Ogni celebrazione eucaristica ci introduce nel cuore stesso della Trinità. Affinché, grazie al fervore delle nostre assemblee domenicali, la nostra comunità viva sempre più intensamente quell'amore che unisce il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: preghiamo.
Signore, col battesimo noi apparteniamo alla tua famiglia divina. Aiutaci a vivere della tua vita, affinché, lungi dall'essere di ostacolo al messaggio di amore proclamato dal tuo Figlio nel vangelo, noi contribuiamo a rendere gli uomini tuoi figli, o Padre, nel Cristo e per mezzo dello Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Il Padre nostro è per eccellenza la preghiera dei figli di Dio. Cerchiamo di recitarla, uniti a Gesù, con veri sentimenti di figli, aiutati in questo dallo Spirito Santo.
Parole di congedo e di saluto
Con la luminosità della nostra fede e la nostra apertura di cuore verso i fratelli, siamo i messsaggeri dell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.