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III DOMENICA DI PASQUA - B
L'ATTUALITÀ DI CRISTO MORTO E RISORTO
“Dio Io ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni” (At 3,15)
Parole d’accoglienza e presentazione del tema
Fratelli; Cristo è Vivo! Risuscitato, più non muore! Se, a venti secoli dal suo passaggio sulla terra, noi ancora proclamiamo, con maggior fervore che mai, ch'egli è sempre in mezzo a noi e che la sua opera continua instancabilmente per fa salvezza dell'umanità, ciò è desunto al fatto che generazioni di credenti si sono succedute annunciando a gara la buona novella: «Cristo è risorto: noi ne siamo testimoni!».
È a loro, a questi innumerevoli «testimoni» che noi dobbiamo l'essere nati nella fede; è grazie a loro che la chiesa è viva. A nostra volta anche noi dobbiamo essere i testimoni di Cristo, per trasmettere la fiaccola della sua luce alle generazioni a venire. Lo saremo, e in che misura?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristiani, discepoli di Cristo, siamo anche i testimoni della sua risurrezione? La luce della pasqua si irradia per mezzo nostro?
- Siamo forse degli abitudinari della fede? La nostra vita è illuminata e orientata dalla fede? È essa che determina le nostre scelte e il nostro comportamento?
Ravviva in noi l'amore di Dio e dei fratelli? Fa' di noi degli apostoli di Cristo, desiderosi di portare la buona novella in un mondo triste e disorientato?
2. invocazioni
- Signore, che per liberare l'uomo dal peccato hai inviato il tuo unico Figlio nel mondo, abbi pietà di noi.
- Cristo, che ci attiri al Padre tuo nella scia luminosa della tua risurrezione, abbi pietà di noi.
- Signore, che sei il solo capace dì fare di noi i testimoni del Cristo risorto abbi pietà di noi.
Prima lettura (At 3,13-15.17-19): Dio ha glorificato il Figlio suo risuscitandolo dai morti
Dopo aver guarito un paralitico, Pietro prende la parola per proclamare che Dio ha glorificato il suo Figlio risuscitandolo dai morti: di conseguenza egli esorta vivamente i suoi uditori a rinnegare i loro peccati e a convertirsi.
a. Incomincia col dire che è nel nome di Cristo che egli ha operato quel miracolo. Infatti il Cristo che essi hanno fatto morire, Dio l'ha coperto di gloria rendendogli la vita.
b. Quindi, dopo aver trovato un'attenuante al loro delitto nella loro ignoranza della vera identità del Cristo, li scongiura a rigettare i loro peccati e a ritornare a Dio.
c. È questo il nostro atteggiamento di fronte ai nostri fratelli? Non schiacciarli ma scusarli, affinché non si scoraggino e si impegnino risolutamente sulla via della salvezza.
Salmo responsoriale (Sal 4): Grido di fiducia in Dio
Cristo è rimasto unito al Padre suo anche quando era in preda alle più crudeli sofferenze, anche quando ha gridato sulla croce: Padre perché mi hai abbandonato? La sua fiducia non è mai venuta meno. Il Padre lo ha ricompensato facendolo uscire vivo e glorioso dal sepolcro. Il volto di Cristo risorto sia la luce della nostra vita!
Rit.: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto!
Seconda lettura (Gv 2,1-5): Cristo ci riconcilia con Dio
Per essersi offerto come vittima di espiazione, Cristo è diventato il nostro più potente intercessore presso il Padre. Però è necessario che noi con formiamo la nostra volontà alla sua.
a. Se abbiamo la sventura di peccare, l'apostolo ci assicura che non dobbiamo disperarci: morendo sulla croce, Cristo col suo sacrificio ha meritato il perdono e la salvezza per tutti gli uomini.
b. Ma per beneficiarne, dobbiamo mettere in noi la verità. E in che modo? Eseguendo la volontà del Signore, unica prova della sincerità del nostro pentimento e del nostro amore per lui.
c. Vale la pena di ricordare questo insegnamento, in questo nostro tempo in cui ci sono molti che proclamano «di essere credenti senza essere praticanti». È una falsità, dice san Giovanni. La fede non può essere vera se non si manifesta nella realtà della vita, in offerta d'amore.
Vangelo (Lc 24,35-48): La missione degli apostoli: essere testimoni
Il racconto delle apparizioni di Gesù nel cenacolo insiste sulla realtà della risurrezione: essa riguarda il corpo e l'anima. Tutta la speranza cristiana si fonda sulla risurrezione. Agli apostoli il compito di portarne la testimonianza in tutto il mondo.
a. Davanti agli apostoli, Cristo moltiplica le prove della sua risurrezione: si lascia toccare, mostra loro le cicatrici delle mani e dei piedi, mangia con loro.
b. Poi spiega loro perché è morto e risuscitato: allo scopo che gli uomini capiscano la bruttezza dei loro peccati e si convertano. Questa è la buona novella che gli apostoli dovranno proclamare dappertutto.
c. Agli occhi di taluni, la risurrezione non sarebbe che un mito. Per noi cristiani è la realtà fondamentale: la fede in Cristo risorto è il solo fermento di vita, capace di assicurare la riuscita totale dell'uomo, nel suo spirito, nel suo cuore e nel suo corpo.
Suggerimenti per l'omelia
L'evangelizzazione è prima di tutto una testimonianza: gli apostoli che ha scelto, Cristo li fa anche suoi testimoni, testimoni della sua vita, della sua morte, della sua risurrezione. Proprio così essi sono stati i banditori della sua parola e i divulga tori del suo messaggero.
Noi cristiani di oggi, siamo dei veri testimoni?
- Testimoni della morte di Cristo. Gli apostoli, realizzando le profezie, non hanno mai cessato di proclamare che Cristo era morto, inchiodato ad una croce, per espiare i peccati dell'umanità.
I peccati di allora sono anche quelli di oggi. Noi siamo capaci di riconoscere e di proclamare che Cristo è sempre in agonia, a causa del nostro egoismo, della nostra durezza di cuore.
- Testimoni della sua risurrezione. Gli apostoli hanno gridato dappertutto, senza che le minacce e le persecuzioni riuscissero a farli tacere, che Cristo era uscito vivo dal sepolcro. Meglio: che dalla sua morte era zampillata la vita per tutti coloro che, nel corso dei secoli, avrebbero creduto in lui. Noi, in tutto il nostro modo di vivere, siamo i testimoni di Cristo, sempre vivo e presente?
- Testimoni del suo amore. Mistero di morte e di vita, mistero di sangue e di gloria. In una parola: mistero di amore! Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio per salvarlo.
Vogliamo noi essere i messaggeri di questo amore per mezzo della nostra bontà e col dono di tutti noi stessi? Questa è la sola testimonianza che potrà convincere il mondo della vittoria di Cristo e della sua reale presenza nel cuore dell'umanità.
Preghiera universale
Fratelli, la sera stessa di pasqua il Cristo è apparso ai suoi apostoli nel cenacolo. Egli è presente anche in mezzo a noi. Nella nostra preghiera gli chiederemo di darci una coscienza più viva della sua presenza nella nostra vita, affinché la nostra fede sia confermata, e noi possiamo essere per i nostri fratelli dei veri testimoni del vangelo.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Affinché in un mondo ottenebrato e angosciato come il nostro, la chiesa sappia proclamare con fortezza la risurrezione di Cristo, pegno della nostra risurrezione: preghiamo.
2. Quanti hanno visto la loro fede vacillare, perché turbati da contestazioni e da teorie avventurose! Affinché si riprendano e credano fermamente in Cristo morto e risorto: preghiamo.
3. E affinché quelli che si sono ravveduti, con la loro fede ritrovata, col dinamismo della loro carità, diventino i trascinatori dei loro fratelli increduli verso Cristo, solo salvatore degli uomini: preghiamo.
4. Quante vittime dell'ingiustizia, quanti innocenti perseguitati, quanti miseri disprezzati! Affinché con la luce della risurrezione rinasca in tutti la speranza e la gioia: preghiamo.
5. Ogni domenica noi ci riuniamo intorno all'altare, dove Cristo si rende realmente presente. Affinché abbiamo un senso più vivo di questa divina presenza: preghiamo.
Signore, la sera stessa di pasqua tu sei apparso ai tuoi apostoli per fortificarli nella fede. Tu sai quanto anche la nostra sia debole. Donaci il tuo spirito di luce e di fortezza. Fa' di noi i testimoni della tua presenza nel mondo mediante la luce della nostra fede e la nostra totale dedizione al servizio dei fratelli. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Non accontentiamoci di recitare questo Padre nostro: viviamolo! Solo così potremo essere i testimoni dell'amore di Dio e lavorare per l'affermazione e l'estensione del suo regno.
Parole dl congedo e di saluto
Il Cristo ci invita ad essere, come gli apostoli, i testimoni della sua morte e della sua risurrezione. Siamolo veramente, vivendo in mezzo ai fratelli una fede luminosa.